Un blog è ancora oggi, per un freelance e un professionista indipendente, un luogo utile per fare divulgazione, per farsi conoscere come soggetto autorevole nel proprio comparto e, ovviamente, per fare personal branding e trovare nuovi clienti.
In un’epoca in cui la comunicazione digitale ci dà la possibilità di raggiungere un numero di persone in tutto il territorio nazionale (e oltre) che fino a 20 anni fa era impensabile, avere un sito web con blog è ancora e sempre più una scelta strategica.
I social infatti, se da un lato sono preziosissimi, hanno una parabola di vita di circa 10 anni. Dal 2009 al 2019 circa, Facebook era il luogo sul quale essere presenti per farsi conoscere, poi è arrivato il momento di Instagram che oggi già lascia posto a TikTok.
Anche quest’ultimo, viatico utilissimo a tantissimi freelance oggi, tra avvocati, psicologi, nutrizionisti ecc. ecc., tra pochi anni sarà già in fase calante.
Un professionista che ha un proprio hub, un proprio luogo sul web del quale è amministratore e gestore proprietario, aumenta la percezione della sua autorevolezza e decuplica le possibilità di conversioni.
Ma è inutile negare che, spessissimo, un freelance lavora da solo/da sola, ha risorse limitate e deve sapere come ottimizzare il tempo dedicato alla creazione di contenuti per fini di marketing.
In questo articolo ti dirò non solo come creare (o gestire, se lo hai già) un blog affinché possa portarti autorevolezza e nuovi clienti, ma ti darò anche delle dritte su come riuscire a far tutto, in modo più o meno facile, senza rischio di burnout.

Io sono Sabrina Barbante,
blogger esperta di creator economy e blogging coach: ho aiutato oltre 500 aziende e professionisti ad aumentare autorevolezza e clienti attraverso l’attività di blogging.
Blog per freelance e partite iva: come crearlo e renderlo performante da subito
Ci sono dei principi base da cui partire per far sì che il tuo progetto online, dedicato alla tua libera professione, ti porti dei buoni risultati, che tu decida di lavorarci da sola o con l’aiuto di una web master.
Acquista un dominio: scegli il giusto nome
Il nome del tuo dominio, cioè www.qualcosa.it, è già un primo passo per farti trovare da più persone nelle loro ricerche online.
Se scegli il tuo nome, non sbagli, soprattutto se il tuo progetto online non è ancora legato ad una professione che conti di fare per sempre.
Ad esempio, se adesso sei un social media manager, lavori in un mondo in costante evoluzione e potrebbe accadere che, di qui a 5 anni, tu diventi un TikTok strategist perché è il sotto-settore nel quale sei riuscita a dare il meglio.
Dunque, chiamare il tuo blog www.socialmediafacile.it potrebbe essere una scelta rischiosa, per quanto apparenetemente strategica dal punto di vista SEO.
Se hai in mente di creare un blog, ma non sai da dove partire, come strutturarlo, cosa ti serve sapere, quali obiettivi puoi raggiungere, in quanto tempo e con quali azioni concrete, prenota una consulenza
ONE SHOT.
Fare da soli o farsi aiutare?
Grazie all’interfaccia WordPress e i costi tutto sommato gestibili dell’acquisto di hosting e spazio web, con l’aggiunta dei centinaia di template (strutture grafiche) gratuite di WordPress, con un po’ di impegno e perdendoci un po’ di tempo, è possibile anche creare il proprio blog da soli.
Tuttavia, se non hai esperienza pregressa con la costruzione di siti web, io direi di farti aiutare e consegnare il blog chiavi in mano da una web designer professionista, cui darai un brief preciso su ciò che desideri sia presente sul blog.
L’importante è che alla consegna tu abbia tutti gli accessi a tutte le aree del tuo blog: non lasciare mai la completa gestione a soggetti o agenzie esterne.
Per questo, prima ancora di decidere se procedere da sola o con l’aiuto di un professionista, è fondamentale arrivare con le idee chiare soprattutto sull’alberatura/struttura e con le bozze di testi delle pagine statiche, importantissime nei blog dei freelance e liberi professionisti.
La home page del blog di un freelance
I blog “classici”, come i travel blog, i fashion blog o food blog, hanno spesso nelle home page, come elemento più rilevante, gli articoli stessi del blog, come se il portale fosse una sorta di magazine.
Ma nel caso di un professionista, il “contenuto” più importante sei tu e quello che puoi fare per i tuoi clienti; questi elementi devono essere da subito leggibili nella home page.
Ovviamente, se hai già delle recensioni, un’anteprima nella home page e un approfondimento nella pagina “servizi” è utilissima.
Leggi alcuni consigli su come progettare una buona home page per il tuo blog
Cura le pagine about e servizi
Per un freelance, le pagine statiche sono importantissime per portare traffico in target, e vanno dunque scritte anche in ottica SEO.
La pagina CHI SONO ha tre obiettivi fondamentali:
far capire alle persone chi siamo noi e cosa è realmente il nostro progetto (conoscenza e fidelizzazione), portare possibili clienti, partner, investitori a contattarci… riallinearci sui nostri obiettivi.
Ho scritto alcune indicazioni per scrivere una buona pagina Chi Sono e una buona pagina Servizi;
Crea da subito una newsletter

Non serve aspettare di avere un super posizionamento su Google per fidelizzare i nostri lettori e avventori: pianifica da subito l’invio di una newsletter, anche solo una volta al mese (c’è sempre tempo per mettere in agenda un aumento degli invii).
Ricorda che chi non ha bisogno del tuo servizio oggi, potrebbe averlo tra qualche tempo e ricevere le tue e-mail sul tuo segmento narrativo è un modo utilissimo per farti ricordare come punto di riferimento professionale.
Leggi anche la mia guida per creare una newsletter adatta a
fidelizzare
aumentare il traffico
vendere e proporre prodotti e servizi
Esempi di buoni blog di liberi professionisti
- giannadigirolamo.it – time management expert
- teresapotenza.com – giornalista e podcaster
- marcobarbiero.com – web designer, imprenditore digitale
- elenacortinovis.com – pedagogista
- silviamontagna.it – pedagogista e parent coach
Rendere il tuo blog fonte di autorevolezza

Prima di scrivere per avere traffico, il tuo ruolo è bene che sia divulgativo: se la tua vision è quella di essere ritenuta autorevole, contattata per tenere speech sul tuo segmento narrativo e lavorativo, se vuoi far sì che il blog ti porti clienti, ci deve essere e percepire di base una missione.
La tua missione è in primis quella divulgativa: il tuo primo obiettivo che gli altri devono percepire dalle tue parole è quello di divulgare il tuo lavoro e poi, ovviamente, il tuo modo di lavorare.
Per questo serve un buon piano editoriale che alterni articoli puramente informativi, altri di opinione e altri orientati alla vendita.
Se il blog nasce con il solo scopo della vendita, non sarà mai molto letto. Se invece unisci uno scopo divulgativo e una forte motivazione, le persone ti cercheranno non solo per quello che fai, ma anche per come e perché lo fai.
Il tuo blog non diventa autorevole da solo: per far sì che ciò avvenga…
Comunica il tuo progetto
- su altri canali web (non perdere occasione per ricordare ai tuoi follower che hai un blog dove approfondisci ogni contenuti veicolato nel fast content)
- nella tua vita quotidiana (tutte le persone che incontri e frequenti devono sapere che hai un blog)
- tra i tuoi colleghi e colleghe (in gruppi Facebook, gruppi Telegram e su Linkedin ma anche nel tuo materiale business cartaceo)
Aumentare i clienti con il tuo blog

Se lo scopo divulgativo è il primo passo per diventare autorevoli come professionisti grazie al tuo progetto online, il fine ultimo è, nulla di male nell’ammetterlo, avere più clienti.
Ma come fare?
Il primo passo è quello di fare di tutto per aumentare il traffico, attraverso una buona base di scrittura SEO, cioè atta ad essere intercettata dai motori di ricerca e messa in prima pagine di Google quando le persone fanno una ricerca.
Ma non basta avere traffico, bisogna anche portarlo all’acquisto di un prodotto o servizio di cui ha bisogno e che tu puoi fornire.
In tal senso, esistono tecniche di scrittura orientate alla vendita di cui ti parlo in molti approfondimenti come:
Registra il tuo blog a Google Business
Registra la tua attività a Google Business e nei campi richiesti, inserisci anche il tuo blog e il link alla tua pagina servizi.
In questo modo sarà più facile essere trovata da chi ha bisogno di una professionista come te, soprattutto se hai un’attività legata al territorio.
Scrivi articoli che rispondano ad intenti transazionali
Gli articoli che rispondono ad un intento di ricerca transazionale sono quelli che, se ben scritti in ottica SEO, vengono trovati da chi… ha già la mano alla carta di credito.
Ad esempio, se sei una psicologa e fai servizi online, un titolo transazionale sarebbe “Psicologa Online: inizia il tuo percorso oggi”.
Ovviamente, più è specifico il tuo servizio, più è bene che siano specifici i titoli transazionali, al fine di incontrare meno concorrenza sui motori di ricerca, ad esempio
“Psicologa comportamentista online: come può aiutarti”
“Psicologa sistemico relazionale online”
“Psicologo infantile a Trento”.
Alternare nel tuo piano editoriale strategico i post transazionali a quelli informazionali a quelli di opinione ti può aiutare molto nel persuadere le persone a chiederti un preventivo o prenotare un tuo servizio direttamente online.
Rendi facile la transazione
A volte molti freelance blogger sono bravissimi nella scrittura persuasiva, ma perdono clienti nelle spire di siti web complessissimi.
Ad esempio, se io, cliente, trovo un tuo articolo o mi incuriosisco verso un tuo servizio ma non riesco a trovare un modo facile per contattarti, un tasto per prenotare una call, un così detto “funnel” veloce per far avvenire la transazione, insomma, se non ho un meccanismo di fast check-out, potrei demordere subito.
E sarebbe un peccato.
Gestire un blog per freelance: come trovare il tempo?
Come blogging coach so bene che, se da un lato la costanza e la frequenza nella pubblicazione sono il modo migliore per avere più traffico, dall’altro chi ha una professione non può dedicare tutto il suo tempo alle attività collaterali, tra cui il personal branding e, dunque, il blogging.
Come ho scritto nel mio approfondimento su come trovare il tempo per scrivere, può tornare molto utile il trovare un giorno della settimana in una specifica fascia oraria in cui per te è più facile dedicarti alle attività di personal branding e dunque alla scrittura dei tuoi articoli.
Una volta trovato questo slot temporale, fallo diventare un impegno, un lavoro in cui il cliente sei tu.
Ovviamente, se qualcuno che ti aiuti a creare un piano editoriale strategico, che trovi per te le parole chiave più utili ai tuoi obiettivi e segua nel tempo e passo passo i tuoi miglioramenti, è meglio.
Questo qualcuno posso essere io. Qui ti dico come.
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