Sono un blogger… che cosa succede se decido di non usare Instagram?
Cosa succede se chiudo il mio account Facebook?
Posso lavorare come blogger anche senza aprire un profilo TikTok?
Che cosa accade alla mia vita da blogger se non voglio più stare su nessun social?
Oggi rispondo, in veste di blogging coach, oltre che di blogger full time (che è presente sui social ma che non lavora con i social, come molti altri) a queste domande guidandoti in una riflessione, che faccio anche con le tante corsiste che vivono momenti di forte disagio con il mondo e le dinamiche dei social media.
Se leggi la mia guida in cui ti dico come guadagno come blogger (e non come blogging coach) e come possono guadagnare i blogger in generale, noterai che i social non entrano, almeno non sempre e non necessariamente, in queste dinamiche.
Sono un blogger e voglio uscire da Instagram: posso farlo?
Partiamo dicendo che l’attività del blogging (e anche il lavoro di blogger) esiste da quando Instagram non era ancora stato neanche pensato dalle menti fumanti dei suoi fondatori.
Già questa basta come parte di risposta.
Ogni web content creator decide dove esprimere e condividere la maggior parte dei suoi contenuti e decide, in base ad una enorme mole di dati e dinamiche, qual è il suo medium principale.
Se il content creator decide di usare il blog come “core business”, come principale canale di diffusione di contenuti e affermazione del proprio personal brand, tutti i social, Instagram compreso, sono i canali crossmediali attraverso i quali il progetto online viene declinato.
In pratica, tutto parte e resta centrato sul blog, le altre piattaforme sono dei mezzi in più che possono servire come fonte di traffico alternativa, come luogo in cui veicolare il traffico organico, per poi ricondurlo al blog come traffico di ritorno o come ulteriore canale di vendita e autorevolezza.

Dunque quando una delle mie/dei miei coachee mi chiede se sarebbe troppo rischioso lasciare Instagram, la mia risposta parte da un’analisi del modello di business e traffico e dall’analisi delle motivazioni.
In pratica…
- Quanto traffico ti porta Instagram ogni mese? Se è un traffico al quale è un peccato rinunciare perché è notevole, pensiamoci meglio (e seguimi nel paragrafo successivo), altrimenti prenditi pure una pausa.
Anche permanente, per i motivi che spiego nell’ultimo paragrafo. - Se perderesti un certo traffico, che potresti tranquillamente recuperare da altre fonti dedicando ai contenuti del blog il tempo che impieghi per creare reel e contenuti per Instagram, non ci sono controindicazioni a lasciare Instagram. Anzi, può anche essere un vantaggio.
- Quante conversioni ti arrivano da Instagram? (per molti creator IG è ancora un funnel di vendita di prodotti e servizi, dispense, guide, video corsi: se è così anche per te, seguimi nel paragrafo successivo, altrimenti… prenditi una pausa da Instagram, senza rimpianto).
Chiediamoci perché vogliamo lasciare un social media

Anche in questo caso, quello che sto per scrivere a te che mi leggi deriva da molte chat, call, chiacchierate con alcuni dei miei circa 200 coachee degli ultimi anni.
Come ti lasciavo intuire nel paragrafo precedente, non ho voglia né la disonestà intellettuale di dirti che oggi, uscire da Instagram è sempre una buona idea.
Alcuni blogger hanno anche il 20-30% del traffico che viene da social, soprattutto quelli che ancora non hanno un forte posizionamento in organico.
Alcuni blogger vendono i contenuti social e le loro views come parte dei loro pacchetti content (cioè, fanno contratti che comprendono blog post e reel, ad esempio) e altri blogger hanno oltre il 10% delle vendite di prodotti e servizi che passano da Instagram.
Se è il caso tuo, prima di mollare un canale che per quanto controverso è utile, fermati a pensare.
Che cosa ti ha realmente stancato di Instagram?

Ci sono creator le cui storie due anni fa facevano 3000 views, oggi ne fanno 700-1000 e vivono questa metrica con fortissima demotivazione.
Eppure stiamo parlando di 700 persone che ascoltano quello che hai da dire, ogni giorno, come se ogni giorno riempissi un teatro di medie dimensioni.
Perché a teatro sarebbe un successo e su Instagram lo vivi come un fallimento?
Perché non riesci più a dare un valore a quelle 700 persone?
E’ solo colpa di Instagram o ci siamo lasciati “viziare” dall’infame dinamica dei numeri?
Molte blogger non amano fare reel ma, vedendo tante colleghe che fanno numeri molto importanti con questo format, vivono quei numeri ma anche il costante confronto con enorme stress.
Blogger con un traffico incredibile, negli ultimi anni hanno iniziato a perdere motivazione per dei reel che fanno meno di 10k voews… follia pura, dato che su Instagram non gira neanche il 30% del content marketing globale.
Soprattutto, diciamocelo con onestà, molti e molte di noi sono diventati dipendenti da quelle metriche (niente di strano, i programmatori dei social hanno creato il sistema di views e like sapendo che provocano dipendenza).
Bene, è possibile, anzi possibilissimo, continuare a pubblicare foto o caroselli, anche se fanno qualche views in meno, se questo è il format che più ti rappresenta.
Se sei un Instagrammer che da quelle views fattura, posso capire il disappunto, ma se sei un blogger che ha il blog come core business, è davvero il caso di dare tutta questa importanza a quello che ha deciso l’algoritmo di una piattaforma in cui siamo ospiti e che è essa stessa di passaggio nel mondo del content?
Instagram è oggi quello che Facebook iniziava ad essere nel 2010 e sarà tra 5 anni quello che è Facebook oggi: un luogo frequentato ma obsoleto, non più il centro del mondo, un luogo con un linguaggio che non attirerà più come faceva fino a qualche anno fa. Quando fai le tue valutazioni su quali debbano essere le tue fonti di stress, pensa a questo.
Puoi stare su IG e fare quello che ti pare, senza stress.
Se non riesci, puoi lasciare Instagram: la tua attività di blogger, se ti concentri davvero sul blog, non ne risentirà.
Come spiego nella mia guida, anche i contratti di content con enti e sponsor possono non prevedere Instagram e/o i social.
Long story short: se sono le dinamiche di confronto, ansia da prestazione, vanity metric che ti tolgono energia e voglia di creare, abbandona il social che ti sta facendo più danni che benefici.
Se sei solo in down creativo, prenditi del tempo, recupera energie e quando e se decidi di tornare a creare contenuti anche per il social che hai deciso di abbandonare, fallo con il tuo format, la tua identità, la tua creatività.
Devo per forza creare un account su TikTok?

Nei miei percorsi Full Blogger® c’è un modulo dedicato proprio all’utilizzo “ecologico” dei social, affinché sia funzionale all’attività e alla vita del blog, mettendo al centro le dinamiche e le necessità del blog.
Una cosa che dico in questi moduli è che TikTok è un terreno utile da esplorare, ma che è impegnativo e time consuming.
TikTok non è un social ma una piattaforma di intrattenimento, sempre più frequentata.
Se, dopo aver messo a regime il nostro piano editoriale strategico per il blog, le nostre strategie di crescita per il blog, dopo aver pianificato la road map per raggiungere gli obiettivi a breve, medio e lungo termine (Cosa che facciamo anche nelle ONE SHOT®) ci rendiamo conto che vogliamo esplorare un nuovo medium per diffondere i nostri contenuti, TikTok può essere un buon luogo virtuale per investire tempo ed energie.
Anche se, analizzando i trend e i dati del momento, dovendo scegliere dove direzionare gli sforzi per nuovi format, io consiglio sempre un podcast.
Quali sono i social che portano più traffico?

Se pensiamo da blogger (e non da wanna-be influencer) dobbiamo ragionare per volumi di traffico e del rapporto che possiamo e vogliamo stabilire con questo traffico. Dunque parliamo di SEO e di Strategia Narrativa ma anche di fonti alternative di traffico.
Queste sono social network, newsletter, aggregatori e referral.
I social che danno maggior contributo al traffico di un blog, al netto del fatto che ogni creator ha una strategia content a sé, e i dati possono variare da creator a creator, sono:
1. Pinterest
2. Facebook
3. Linkedin
4. Instagram
Dunque, al momento della periodica e saggia decisione di come e dove ridistribuire le energie per la declinazione crossmediale dei tuoi contenuti del blog e del tuo progetto online, tieni presenti anche questa classifica.
Per approfondire le tue conoscenze su Pinterest, ti consiglio il video corso della Pinterest Queen Giulia Maio, e tu hai diritto in quanto mio lettore ad uno sconto del 10% usando il codice SABRINA10).
Hai mai pensato, come blogger, di lasciare i social? E perché? Se ti va, scrivimelo nei commenti.
2 Comments
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Sabrina - In My Suitcase
Anche meno del 25% eh… 😉
Sul motivo per cui altri fanno più views, credo dipenda molto da ciò che questi luoghi-non-luoghi sono: piattaforme di intrattenimento
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elena garella
Ciao Sabrina, si l’ho pensato e ho deciso di prendermi una pausa di 2 mesi. Perché? Perché sono stanca, i social assorbono molte energie se come hai ben spiegato nel tuo articolo ti fai “drogare” dalle vanity metrics. Così ho deciso di uscire, non chiedermi più perché una persona senza professionalità fa più view di me, che lavoro da 30 anni.
Grazie per il paragrafo dove inviti alla riflessione sul perché, mi stimola a pensare a dedicare ai social il 25% del mio tempo, ma non abbandonarli, ho anche delle amicizie in essi.