Come finire in posizione zero sui motori di ricerca: 7 metodi

Finire in posizione zero su Google e sugli altri Motori di Ricerca dà un vantaggio enorme sul posizionamento dei tuoi articoli, per determinate parole chiave, anche sulle tue seed keyword. 

In questo post ti spiego cosa è, esattamente, la posizione zero e come il motore di ricerca la genera e, quindi, come fare per aumentare la possibilità di finire in posizione zero con più keyword possibile. 

Cosa è la posizione zero su Google

La posizione zero è il risultato che, per alcune ricerche su Google (ma anche sugli altri Motori di Ricerca), troverai prima del primo risultato in SERP, sotto forma di riassunto, estratto, elenco puntato. 
Non tutte le chiavi di ricerca hanno una posizione zero ma solo quelle parole/frasi chiave per le quali Google rileva che vi sia sul web, tra i siti indicizzati, una risposta precisa, circostanziata, chiara, utile e facilmente riassumibile. 

Ormai per Google la realtà utilità di un contenuto per gli intenti di ricerca è un cardine dei nuovi aggiornamenti. 


Qui ti parlo proprio di questo aggiornamento basato sull’utilità dei contenuti e di come far sì che i tuoi articoli siano in linea.

sabrina - insegnante SEO

 

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Come fa il MdR a capire se un contenuto va messo o meno in posizione zero? 

La posizione zero non è decisa solo da Google, come del resto non lo sono le prime posizioni in SERP, per qualsiasi parola chiave. 

Un motore di ricerca ti porta in SERP;

se il tuo blog è autorevole per un gruppo di seed keyword, Google ti può portare anche direttamente in seconda o in prima pagina appena pubblichi un nuovo articolo, ma l’effettivo valore di un contenuto lo suggeriscono a Google i lettori, in base a

  • quanti click fanno sul titoli trovati in serp (e il titolo è questione di SEO + Strategia Narrativa
  • quanto a lungo i lettori restano sul contenuto (e anche questa è strategia narrativa)
  • quando approfondiscono tramite il link interni (ma anche esterni) che hai dato nell’articolo. 

Ognuna di queste azioni comporta il tuo passaggio dalla prima pagina alle prime posizioni e, se il MdR rileva che una percentuale molto alta dei lettori di un articolo interagisce molto con l’articolo stesso, lo mette in posizione zero come contenuto di super valore. 

Se vuoi puoi anche ascoltare i contenuti di questo episodio da qui 

sabrina barbante - oltre la seo

 

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Come finire in posizione zero su Google? 

Ora che ti ho spiegato “perché” alcuni articoli sono in posizione zero, è più facile farti capire come finire in posizione zero. 

1 – Scrivi articoli facili da leggere

Non intendo facili solo dal punto di vista sintattico, bensì da un punto di vista di impaginazione. Dare agli articoli una struttura regolare (es. Introduzione, h2, immagine, paragrafo, h2, immagine, paragrafo, h2, immagine, paragrafo, conclusione) rende un contenuto “amichevole” per i lettori, che non si spaventano appena aprono l’articolo e capiscono al primo sguardo come si costruirà l’argomentazione. 

La User Experience del lettore in questi casi è fondamentale. 

2- Scrivi listicle

I listicle, cioè articoli lista, in cui ogni h2 corrisponde ad un punto elenco, possono essere un grande aiuto in più per arrivare in posizione zero, proprio perché promettono a Google a e al lettore una certa semplicità di lettura. 

Facci caso, spesso in posizione zero ci sono degli elenchi puntati: quegli elenchi sono presi dagli h2 numerati presenti in un articolo. 

MANUALE SEO

3 – scrivi delle definizioni

Possiamo finire in posizione zero non solo per la nostra main kw ma anche per le kw secondarie o correlate. 

Ad esempio, io posso posizionarmi bene (cosa che spero) per la keyword “come finire in posizione zero”, ma ho anche scritto un paragrafo, con tanto di h2, intitolato “cosa è la posizione zero” e anche solo quel paragrafo può finire in posizione zero, grazie al così detto Passage Ranking, del quale parlo meglio in questo post.

4 – Inserisci didascalie nelle immagini SE queste sono illustrative del paragrafo 

aumentare il traffico blog

Sappiamo che le immagini e la strategia visual, come parte integrante di SEO e strategia narrativa, hanno un’importanza spesso sottovalutata per non dire abbastanza conosciuta. 

Quando le immagini hanno, nell’articolo, una valenza illustrativa (e non solo decorativa) e sono di rilievo per la UX experience, inseriamo didascalie brevi ma chiare. 
Un esempio sono gli articoli-tutorial (es. ricette, come costruire cose, come fare cose pratiche), in cui le immagini sono degli step di una procedura e le immagini sono utili per la comprensione da parte del lettore. 

Oppure, nei casi in cui le immagini mostrano quanto indicato nell’H2, come negli articoli travel che parlano di itinerari, in cui i sottotitoli sono le tappe e le immagini mostrano le tappe. 

In questi casi, quando c’è corrispondenza tra h2 e immagine, quella didascalia può essere un punto elenco estratto da Google per creare la posizione zero. 

Esempio: se vai su Google e cerchi “Mercatini Provenza” troverai una mia posizione zero. I punti che il MdR estrae per l’elenco è formato dagli h2 e da alcune didascalie. 

Quella posizione zero mi ha aiutato a portare in prima pagina e tra le prime posizioni tutti i miei articoli sulla Provenza. 

5 – Update periodici

Gli aggiornamenti periodici servono, lo sappiamo, per migliorare il nostro posizionamento, per mantenere uno favorevole che abbiamo già raggiunto, ma anche per finire in posizione zero. 

Qui qualche dritta su quando e come fare aggiornamenti agli articoli. 

6 – Scrivi articoli di approfondimento all’intento di ricerca 

Lo dico sempre in tutte le mie coaching: da un solo articolo, per il nostro piano editoriale strategico, devono venire fuori almeno altre tre idee per tre nuovi articoli che fungano da approfondimento all’intento di ricerca del primo. 

In questo modo, costruendo una strategia di link interni davvero verticali e utili, e facendo sì che i lettori interagiscano con i tuoi contenuti, il MdR capirà che il tuo post è davvero meritevole di primeggiare, perché molto approfondito e di grande valore aggiunto per gli utenti. 

 

7 – Scrivi articoli long form

Soprattutto dopo l’ultimo aggiornamento, gli articoli long form, cioè più lunghi di 600 parole, sono quelli che i MdR privilegiano in termini di posizionamento in SERP; quindi per raggiungere questa posizione di grande valore e vantaggio per il nostro posizionamento generale, non sprechiamoci, scriviamo articoli approfonditi, dettagliati, con molti mini-approfondimenti che possano risultare in altri articoli e/o in paragrafi con definizioni. 

 

 

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