Organizzare un viaggio in Cambogia non è come organizzare un viaggio di un week end lungo in Europa; la Cambogia è un paese bellissimo, ma delicato e per alcuni aspetti lontano dal nostro immaginario.
Ecco dunque una guida di cose da sapere per organizzare il tuo viaggio in Cambogia e una lista di cose che è bene tenere presenti durante il viaggio e il soggiorno.
Autrice: Maricla Pannocchia,
scrittrice, ghostwriter e copywriter freelance.
in viaggio per il mondo a tempo indeterminato per conoscere e raccontare pezzi di mondo dei quali in Occidente sentiamo parlare poco.
Da luglio 2022 è nel Sud-Est asiatico.
Viaggio in Cambogia, cose da sapere
La Cambogia, Paese nella bucket list dei viaggiatori zaino in spalla ma capace di attirare anche coppie, famiglie e over 50, ha riaperto i confini da diverso tempo e in molti sognano di visitarla.
Se rientri fra queste persone e non vedi l’ora di ammirare Angkor Wat, il tempio più grande del mondo, assaggiare il cibo locale o perderti nei mercatini, ecco tutto ciò che devi sapere prima di salire sull’aereo, compreso come cercare il giusto aereo.
Come raggiungere la Cambogia
Al momento, non ci sono voli diretti dall’Italia per la Cambogia e, dato anche l’aumento del costo dei biglietti aerei, molti viaggiatori spesso si ritrovano a fare numerosi scali, con relative ore di attesa in aeroporto.
Il consiglio più saggio e pratico è quello di volare da una città italiana (Roma o Milano) a Bangkok; sei si vive lontano da Roma o Milano, considera anche la tratta dall’aeroporto più vicino a te fino ad un hub d’Europa, e da lì imbarcare per Bangkok. Può sembrare poco pratico ma in realtà i voli dall’Italia per Roma o Milano possono essere molto più cari dei voli da aeroporti di città minori per scali esteri come Londra, Parigi, Madrid ecc. Quando si deve tener conto dei costi complessivi dei voli, questa scelta può fare la differenza.
Da Bangkok è dunque possibile raggiungere Siem Reap in Cambogia o la capitale, Phnom Penh, con un volo low cost o, per chi ha davvero un budget risicato, con un autobus locale.
Spostarsi in Cambogia
Una volta all’interno del Paese ci sono diversi modi per spostarsi e tanto dipende da ciò che cerchi e da quanto sei flessibile.
Volare da una città principale all’altra è spesso la soluzione più veloce, anche se non necessariamente la più economica, e ovviamente non è la più sostenibile.
La soluzione davvero economica è quella del minivan condiviso.
Puoi comprare i biglietti online oppure presso le agenzie di viaggio sparse nelle principali città, o, ancora, puoi chiedere al receptionist del tuo albergo di occuparsene (in tal caso, solitamente è previsto un sovrapprezzo di circa 2 dollari).
La tratta Siem Reap – Phnom Penh, dalla durata di circa 6 ore, costa intorno ai 15 dollari. Scegliere i minivan è anche un ottimo modo per conoscere altri viaggiatori e per vedere delle parti del Paese precluse a chi viaggia in aereo.
Assicurati di optare per un minibus turistico nel quale potrai trovare anche gente del posto, ma che comunque tiene in considerazione anche i bisogni dei viaggiatori e alcuni tipi di comodità a cui gli occidentali sono abituati.
Infine, per chi vuole coccolarsi, è possibile affittare una macchina con autista privato, anche in questo caso tramite agenzia o tramite il servizio concierge di tutti i principali hotel.
Quanto costa un viaggio Cambogia realmente?
Anche qui la risposta è personale però devo dire che certe attrazioni o servizi, in Cambogia, non sono particolarmente economici, specialmente se paragonati a quelli di altri Paesi della zona come Thailandia, Birmania, Vietnam e, soprattutto, Laos.
In Cambogia è possibile mangiare il nostro confort food per un paio di dollari.
Sto parlando di patate fritte, hamburger (ce ne sono al costo di appena 1 dollaro!), pasta (che non somiglia minimamente a quella italiana, ma mica possiamo avere tutto), gelato e via dicendo tuttavia, specialmente per chi soffre di problemi gastrointestinali, concedersi un pasto locale come si deve o cucinare, se si alloggia in un appartamento, potrebbe rivelarsi una buona idea.
I prodotti in vendita nei supermercati sono molto cari. La maggior parte di questi prodotti è importata ed è possibile trovare anche cibo italiano, che però costa un occhio della testa!
A conti fatti, conviene mangiare alle bancarelle del cibo locale.
[Leggi anche Come vivere e conoscere la Cambogia più autentica]
Per quanto riguarda i costi dei tour guidati, anche qui molto dipende dalla tipologia.
I tour privati, specialmente per poche persone, sono più cari rispetto a quelli che vengono chiamati “join in tour” (dove vi aggregherete ad altri viaggiatori).
Il costo per vedere il parco architettonico di Angkor Wat parte da 37 dollari a persona per il biglietto di 1 giorno (che ne vale 2 consecutivi).
Per chi tende a risparmiare è anche possibile affittare biciclette e motorini a prezzi più che accettabili.
Valuta in Cambogia: Riel e Dollaro USA (ma con riserva)
La Cambogia ha la doppia valuta ovvero il riel e il dollaro statunitense.
Entrambe sono largamente accettate pressoché ovunque ma, se hai intenzione di andare in zone più remote, preleva moneta locale (e qualche dollaro) prima di allontanarti dalla tua zona (o dalla stazione o aeroporto) oppure chiedi se nei paraggi ci saranno ATM e, ancora, se la struttura in cui ti recherai per un nuovo pernottamento accetta le carte di credito (alcune accettano solo la Visa).
L’aspetto più noioso della questione soldi, di cui onestamente non avevo mai sentito parlare prima di arrivare qui, riguarda i dollari statunitensi.
Se la banconota è vecchia, sgualcita oppure – orrore! – leggermente strappata rischi che nessuno l’accetti. Questo può essere un problema se si tratta di una o più banconote di un certo valore, che rischiano di essere considerate come carta straccia.
L’ultimo consiglio sulla questione denaro: se devi prelevare dall’ATM, specialmente se viaggi con una sola carta di credito, fallo durante le ore di lavoro delle banche e, meglio ancora, dall’ATM della banca stessa, così da avere qualcuno cui rivolgersi in caso di carta non letta o “mangiata”.
Quando andare in Cambogia
Trattandosi di un paese nell’area a clima tropicale del mondo, le stagioni si dividono in due, quella secca (quella preferita dai turisti) e quella delle piogge.
La stagione secca, il periodo migliore per un viaggio in Cambogia, va da dicembre a marzo, ha scarse precipitazioni, clima mite (dai 18 ai 30 di massima).
Da maggio a novembre invece c’è la stagione delle piogge: temperature alte e molto umide, insostenibili per buona parte di noi provenienti da climi temperati, precipitazioni frequenti e di tipo tropicale.
Cosa NON fare in Cambogia
La Cambogia è un paese dalla cultura affascinante e con una storia fatta di contaminazioni religiose, colonizzazioni, conflitti territoriali.
La sua cultura più antica è ricca di fascino e anche i principali luoghi turistici sono ciò che resta della sua meravigliosa storia antica.
Ci sono alcune azioni, che sono di fatto piccoli grandi errori, in cui anche i turisti più rispettosi e attenti rischiano di incorrere. Ne elenco alcuni:
- Meglio non dare soldi ai bambini che chiedono l’elemosina (per non alimentare un circolo vizioso che li vede lontani dalla scuola),
- Non optare per esperienze turistiche che prevedano lo sfruttamento di animali, come salire in groppa agli elefanti; si tratta di una pratica apparentemente “esotica” ma che di fatto viene portata avanti solo perché piace al viaggiatore occidentale e al suo approccio colonizzatore;
- Non visitare un qualunque zoo o santuario il cui scopo non è chiaro e dimostrabile,
- Non andare in giro semi-nudi (ho perso il conto di quanti uomini a torso nudo e donne con top e pantaloni cortissimi ho visto in giro)
- Ricordatevi sempre di rispettare la religione e la cultura locale. Per esempio, la maggior parte dei cambogiani fa il bagno in piscina completamente vestita quindi andare in giro con abiti striminziti può non essere idoneo.
La Cambogia è un Paese meraviglioso che molti turisti toccano per una manciata di giorni, massimo una settimana; Il mio consiglio è di percorrere sentieri meno noti e concedersi almeno due settimane, per chi ha tempi legati a ferie e tempi precisi;
per i nomadi digitali, il mio consiglio è quello di rimanere per almeno un paio di mesi per poterlo vivere davvero.
Aprite la mente, l’anima e il cuore e permettete alla terra delle celestiali Apsara d’incantarvi e plasmarvi almeno un po’.
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