Helpful Content Update di Google, spiegato facile (ma bene)

Aggiornato il 7 marzo 2024

Scopriamo insieme, in modo chiaro e pratico, in cosa consiste l’Helpful Content Update di Google, come lavora dopo il rilascio dello Spam Update e cosa fare per non perdere posizioni.  Meglio ancora, capiamo anche come trarre il meglio di queste novità per il tuo progetto online.

Ogni volta che Google annuncia, tramite articoli e tweet ufficiali, un nuovo aggiornamento, noi content creator, soprattutto professionisti, iniziamo a chiederci quante lauree in ingegneria e psicologia applicata ci serviranno per capirli. 

Ma tranquilli, vi “spiego facile” anche questo aggiornamento.

Questa volta, è la volta del Helpful Content Update, letteralmente “aggiornamento (a favore dei) contenuti utili”, rilasciato negli USA e per i contenuti in lingua inglese a metà agosto 2022, che ha visto il suo secondo roll out  nel dicembre 2022 e che viene perfezionato ulteriormente a inizio 20204, e rilasciato nel marzo dello stesso anno, insieme ad un nuovo Spam Update, che lavora in modo sincrono e speculare. 

In questo articolo spiegherò

 

Ciao, io sono Sabrina, blogger e SEO contente strategist a tempo pieno da 10 anni.

Se vuoi, da oggi sarò anche la tua
Blogging Coach.

In che cosa consiste il Google helpful content update

L’Helpful Content Update è uno degli aggiornamenti periodici del principale motore di ricerca, lanciato ad agosto 2022 allo scopo di valutare il livello di utilità effettiva dei contenuti online e dunque posizionarli nella SERP in base al loro effettivo valore aggiunto per i lettori.

In pratica Google Search ha perfezionato i suoi algoritmi e i suoi bot a tal punto da consentire loro di capire se un contenuto è scritto realmente allo scopo di dare informazioni utili pensando al lettore, se è stato scritto da una persona vera o da un bot o da IA, se è stato scritto solo per la SEO (e non per le persone), se è stato scritto pensando realmente all’intento di ricerca del lettore tipo o se è stato scritto solo in base al volume di traffico medio della parola chiave scelta.

In teoria, nulla di nuovo, dal momento che da anni siamo qui a dire “content is the king”; 

in realtà e a conti fatti, si tratta di una piccola rivoluzione per molti aspetti dal momento che, con questo nuovo aggiornamento, il contenuto smetterà di essere “il re” per lasciare scettro e corona al lettore.

Update Google

Come funzionerà l’algoritmo con questo nuovo aggiornamento?

L’Helpful Content Update e i suoi successivi rafforzamenti, compreso lo Spam Update che specularmente penalizza i contenuti “spammosi”, valutano in modo automatico diversi livelli di utilità di un contenuto, per un dato intento di ricerca, incasellando i contenuti nell’ordine di

  • basso valore aggiunto
  • medio valore aggiunto
  • alto valore aggiunto
  • nessun valore aggiunto.

I meccanismi del principale motore di ricerca sono ormai,  dunque, in grado di capire, scansione dopo scansione, se abbiamo attinto ad altri siti web e rimescolato le informazioni lette online oppure se è tutta (o quasi tutta) farina del nostro sacco, e lo capirà anche valutando la verticalità dei nostri contenuti in generale.

Google ribadisce di essere in grado di capire se un contenuto è generato in modo passivo dall’IA generativa o se è scritto da persone per persone, se un titolo è creato per fare hype e attirare click o se dà realmente i contenuti che promette nel titolo. 

 

temi wordpress per blog

Ma sei anche tu, lettore/lettrice, che darai ai bot di Google delle indicazioni sul livello di valore di ogni articolo

Se una dose massiccia di lettori entrano in un blog post ed escono in tempo molto rapido, aumenteranno i giudizi di titoli clickbait, con conseguente penalizzazione.

Se il lettore invece arriva fino alla fine e non fa altre ricerche, l’articolo verrà classificato come “ad alto valore informativo”. 

Insomma, essere l’ultimo contenuto letto in una query è più importante che essere il primo. 

Si aggiunge, come elemento valutativo, il livello di “umanità” dei nostri contenuti.

Il motore di ricerca tenderà a penalizzare i contenuti che “puzzano di seo”, cioè quelli in cui, ad esempio, una parola chiave a coda lunga viene ripetuta troppe volte nel testo o in cui alcune locuzioni sono forzate su un piano sintattico.
La così detta SEO manipolativa viene ancora più penalizzata. 

Nel 2024, con l’implementazione dello Spam Update, verranno inoltre esclusi dalla SERP quei risultati presi da siti o blog che da molto tempo non sono aggiornati, i “domini dormienti”, o quei siti che accumulano articoli brevi, poco approfonditi, su troppi temi diversi e che accumulano back link a pagamento. 

Chi rischia di essere penalizzato dal Helpful Content Update di Google?

Seo manipolativa e clickbait

I primi obiettivi delle penalizzazioni saranno i siti web “generalisti” che hanno nel piano editoriale molti titoli di tematiche varie ed eventuali, con troppi titoli che rasentano il clickbait, senza rispettare la promessa fatta nel titolo.  

Ad esempio, pensiamo ai tanti blog che parlano di serie e programmi TV e che promettono nei titoli (e nella SEO) un po’ di spoiler e informazioni… che poi nei fatti non danno, limitandosi ad illazioni. In teoria, se il nuovo aggiornamento funziona bene, questi siti web vivranno tempi difficili.

Oppure pensiamo ai tanti blog che promettono nei titoli come ricevere bonus statali, come pagare meno luce e gas e altre cose mainstream in un dato periodo, ma che poi di fatto ripetono quello che è scritto su altri siti ufficiali, senza aggiungere spiegazioni più chiare, senza aggiungere più dettagli, senza rendere più facile la vita del lettore (portando il lettore, per forza di cose, a proseguire nella sua ricerca).

Fino ad oggi moltissimi blogger o anche intere agenzie di comunicazione acquistavano domini su domini, blog su blog, per creare contenuti di questo tipo e fare soldi con il clickbait; in teoria da oggi dovrebbero avere vita più difficile.

Abuso di reputazione

Un’interessante novità riguarda anche i siti web con una buona authority, che eccedono nella vendita di spazi per link esterni, cioè che eccedono in Guest Post e Post sponsorizzati. 
D’ora in poi, dunque, facciamo attenzione: possiamo ancora pubblicare post sponsorizzati e guest post in modalità “pochi ma buoni e ben pagati”. Possiamo ancora pubblicare post a pagamento ma devono essere comunque di buona qualità informativa. 

Come trarre beneficio da questo update di Google

sabrina barbante - oltre la seo

Se i tuoi contenuti non appartengono alle macro categorie su citate, delle quali il web è stracolmo, sei già parzialmente fuori pericolo e l’aggiornamento potrebbe non riguardare affatto il tuo posizionamento in serp.
Tuttavia questo aggiornamento può essere una grande opportunità per aumentare il tuo traffico, il tuo ranking e la tua autorevolezza.

Dunque, per non correre rischi e, anzi, cavalcare la rivoluzione come piace fare a tutti quelli che seguono i consigli della zia Sabri, ecco alcune cose che ti consiglio di fare:

Rendi il tuo blog il più “verticale” possibile

Orienta il tuo piano editoriale su massimo 2-3 topic, sui quali sei molto ferrata e sui quali puoi dare un reale valore aggiunto;


Ribadisci il più spesso possibile questo valore aggiunto 

Ripresentarti, anche con le tue qualifiche o anni di attività, in ogni post non è più solo pura strategia narrativa ma una cosa utile anche in ottica SEO. 
In questo modo migliorerai il tuo “profilo autore” agli occhi dei motori di ricerca. 

Umanizza i tuoi contenuti 

Usa una strategia narrativa che “umanizzi” i tuoi contenuti, usando la SEO ma andando oltre la SEO (il manuale OLTRE LA SEO è stato pioniere di indicazioni in tal senso, quindi è il momento giusto per
pretendere la tua copia).

Crea dei cluster topic

I cluster topic, cioè articoli organizzati come approfondimenti di gruppi tematici, sono fondamentali per il tuo posizionamento dopo questo update. 

Ti spiego come creare i tuoi cluster topic. 

Ultima importante novità: alcuni articoli non vanno aggiornati, ma cancellati!

Un passaggio chiave dell’articolo relativo al Helpful Content Update di Google, su Google Developers, dà un’indicazione che è una piccola ma importante rivoluzione per noi content creator: “removing unhelpful content could help the rankings of your other content.
Cioè “Rimuovere contenuti non utili può aiutare l’indicizzazione degli altri contenuti (del tuo blog/sito web)”.

Spiegato ancora più chiaramente, in alcuni casi cancellare vecchi articoli è più utile che aggiornarli, laddove questi articoli non siano un reale valore aggiunto rispetto ai tuoi competitor organici per lo stesso intento di ricerca.
Ci si riferisce soprattutto agli articoli che non corrispondono realmente alla tua area di expertise e che non sono realmente validi rispetto a quanto già scritto da altri e già posizionato.

Spero di averti dato informazioni chiare! Se hai domande, falle pure nei commenti: rispondo più velocemente qui che su Instagram 😉

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *