Autunno in città capitali e nelle loro stagioni di passaggio

L’autunno non è solo una stagione climatica ma un “tempo sospeso”:

chi viaggia, come te, lo ama: i suoi colori tenui che rilassano e incantano gli occhi, le temperature che perdonano chi soffre il caldo e chi soffre il freddo, quell’incertezza dei colori del cielo, ogni giono. 

Proprio come alcune stagioni politiche, dove da un momento all’altro, il cielo cambia colore e si cammina tra quello che si deve accettare e quello che, invece, si vuol cambiare. 

Viaggiare può significare anche muoversi in queste stagioni di transizione, forti e fragili, belle ma insicure, come le foglie in autunno. 

Ecco un elenco di destinazioni bellissime in questo periodo, che ti consiglio di visitare perché nel loro fermento non c’è insicurezza, ma forza e un’esperienza di viaggio davvero piena e trasformativa.

Se senti nelle mie parole qualcosa che ti rappresenta e risuona, non periamoci di vista. 

Iscriviti alla mia 

Georgia, autunni in marcia

In Georgia, le stagioni di passaggio e i tentativi di cambiare pelle e foglie, sono da anni parte della vita politica e civile. 
E’ una stagione politica accesa, tesa; dall’ottobre 2024 il Paese vive proteste frequenti, nate dalle scelte del governo di rimandare al 2028 i negoziati di adesione all’UE e l’emanazione delle così dette “leggi russe”, delle quali ho parlato meglio nell’articolo 
Georgia nell’UE, le contraddizioni di un paese bifronte. 

Le strade risuonano di voci giovani, di richieste trasparenza, e la risposta istituzionale si fa dura: arresti, leggi repressive, licenziamenti, persino aggressioni a figure politiche di spicco.

Lungi dal farci prendere dall’ansia, è in questo scenario di fermento che città come Tbilisi danno il meglio

C’è la forza romantica di un Paese dove l’opinione pubblica non può permettersi di essere assopita. 

Per chi viaggia, la Georgia non è solo montagne maestose e monasteri millenari: è anche questa stagione di passaggio politico che si respira nell’aria di Tbilisi, tra caffè letterari e marciapiedi pieni di cartelli lasciati dopo una manifestazione. 

Osservare questi mutamenti significa cogliere l’anima viva di una nazione che si sta ridefinendo, tra Europa e Russia, tra tradizione e modernità.

Autunno in Georgia; dove andare?

cose da fare e da vedere a Tbilisi

Tbilisi è una capitale che in autunno dà il meglio dei suoi colori;

l’alternanza di foglie variopinte interrotte da un fiume che scorre veloce e il riflesso azzurro delle sue strutture moderne in vetro e forme futuristiche rende la sua immagine adatta non solo alle foto, ma alla contemplazione. 

Kutaisi è una città turisticamente in crescita, i suoi scambi con l’Est e l’Ovest si arricchiscono e lentamente cambia anche il potere di acquisto dei suoi abitanti. 
Il lungofiume di Kutaisi in autunno, è ancora lo screensaver del mio smartphone, per capirci. 

Ma se dell’autunno ciò che ami è la sua natura, allora ti consiglio un itinerario tra le colline dell’Imerezia, e i suoi monasteri nascosti tra le rocce e le foreste.  

Le stagioni di passaggio della Serbia

La stagione delle foglie secche da far cadere, la stagione di passaggio, per la Serbia, dura dall’autunno 2024

Da novembre 2024, dopo il tragico crollo della pensilina a Novi Sad che ha ucciso 16 persone, gli studenti hanno acceso una fiamma pacifica di protesta che ora arde da mesi in tutto il Paese, da Belgrado a Kragujevac, da Novi Sad a Niš  .

La folla marcia in silenzio, con rose bianche strette al petto e nomi sussurrati come promesse. Il governo risponde con polizia antisommossa, lacrimogeni, accuse vociferate e nuove leggi anti proteste. 

Eppure, nel cuore della tensione, pulsa una bellezza tragica.

novi sad serbia - cosa vedere - donna serba con abito tipico

Viaggiare in Serbia oggi significa non solo camminare tra monumenti e caffè, ma respirare l’anima di un popolo che lotta per riscrivere la propria storia. È un invito a non aver paura di guardare oltre la superficie, a scoprire la poesia in una protesta che brucia, lenta e ferma, nella luce dorata dell’autunno.

Autunno in Serbia, dove andare?

belgrado cosa vedere_paesaggio dal parco fortezza

Dalle passeggiate tra Kalemegdan e lungo il lunghissimo nuovo concept del lungofiume a Belgrado e i viali alberati di Novi Sad, l’autunno in Serbia è un’idea che ho percorso più volte nella vita e che rifarei ogni volta, ogni anno. 

Andare oggi in Serbia, si tratti della capitale Belgrado o di un’altra città o delle sue periferie, non è pericoloso; le manifestazioni si sono diradate, ma da esse sono nati micro movimenti e gruppi civici, associazioni e sit in permanenti. 
Unirsi ai circoli, ai reading, parlare con persone che movimentano micro manifestazioni pacifiche è quello che rende il tuo viaggio un po’ più profondo, sensato, tangibile. 

Il calore della Linea Baltica

Viaggiare in autunno verso paesi come Estonia, Lettonia e Lituania è sicuramente una scelta per chi, più che attraversare l’autunno, vuole avvicinarsi il prima possibile all’inverno, all’atmosfera fredda fuori e calda dentro, all’odore di cannella e vin brulé, alle temperature rigide dove si sente la neve che si avvicina. 

Un’atmosfera per noi viaggiatori così dolce che sarà quasi impercettibile la presenza, a pochi chilometri, di bunker, trincee e denti di drago sulla Baltic Defence Line.

La paura di un’aggressione russa, in un momento storico in cui l’America, guidata da un bullo insicuro, che pare voler perdere la Guerra Fredda ottant’anni dopo averla vinta, ha portato questi tre paesi a rinforzare linee di difesa. Intanto, nelle loro splendide città e poetiche province, si vive una vita libera. 

Autunno a Riga

A Riga l’autunno è una stagione che abbraccia la città come un velluto dorato. 

I tigli lungo il fiume Daugava si tingono di rame e senape, i mercati coperti profumano di pane nero, mele e cannella, e i caffè art nouveau si riempiono di studenti e musicisti. 

È una capitale che in autunno sembra sospesa: da un lato la modernità nordica, dall’altro il passato sovietico che riaffiora nei dettagli e nelle discussioni politiche delle memorie familiari. 

Budapest, una certezza in autunno

Budapest, Hungary - The beautiful Hungarian Parliament building through old windows of Buda District at sunrise with autumn foliage

In autunno Budapest sembra ancora più teatrale, con le colline di Buda che si accendono di colori e il Danubio che scorre come un nastro di metallo liquido tra le due anime della città. 

Dietro la bellezza fotogenica della sua capitale, l’Ungheria vive una stagione di tensioni e contrasti: da un lato le piazze universitarie che chiedono libertà, i giornali indipendenti che lottano per sopravvivere, i giovani che guardano all’Europa; 

dall’altro un governo Erdogan, che da anni consolida un potere centralizzato e cerca di riscrivere i confini dell’identità nazionale. 

Autunno a Budapest

Tra i motivi per visitare Budapest in autunno c’è quella luce morbida che scivola sul Danubio e rende le colline di Buda dorate come vigneti, mentre Pest si accende di riflessi nelle finestre dei caffè storici.

Le terme, con il vapore che si alza all’aperto, diventano un rifugio caldo nelle giornate fresche, e nei ruin pub si incontrano studenti e viaggiatori che discutono di politica e futuro davanti a una birra artigianale.

L’autunno è anche la stagione in cui la città si mostra più autentica: meno folle, più intima, e con una malinconia elegante che sembra parte integrante della sua identità.

sabrina fisherman bastion budapest

Istanbul e le rotte migratorie

Istanbul in autunno sa di tè caldo, di foglie nei giardini dei palazzi ottomani, e di tramonti che trasformano il Bosforo in un fiume di metallo liquido. 

Ma sotto questa malinconia affascinante pulsa una città in bilico tra storia e potere. 

Da marzo, la detenzione di Ekrem İmamoğlu, sospeso dal suo ruolo e incarcerato con accuse viste come politicamente fumose, ha acceso una fiamma che non si è più spenta, in una città dove la brace della protesta è sempre sotto la cenere della normalità.

Come sai, se mi leggi spesso, per me il fascino della città cammina su queste braci, tra i fantasmi di piazza Taksim e gli odori dei caffé che escono dai bazar.

Autunno a Istanbul

Le foglie cadono lungo il Bosforo, con i suoi tramonti precoci, nei cortili delle moschee e nei parchi di Beyoğlu, tra l’odore di caldarroste che sovrasta quello delle pannocchie. 

È la città degli incontri impossibili, ma anche dei conflitti irrisolti: tra Europa e Asia, modernità e tradizione, libertà e controllo. 

Viaggiarci adesso significa osservare le tensioni che emergono sotto la superficie scintillante dei bazar e dei quartieri gentrificati, e insieme lasciarsi avvolgere da un autunno che rende tutto più intimo, più fragile, più vero.

Varsavia, tra diffidenza e dissidenza

In Polonia, l’autunno ha il sapore tenue delle foglie che cadono, ma anche il rimbombo sommesso di un clima politico che si surriscalda. 

Ancora si sentono gli echi delle manifestazioni anti immigrazione della destra, e del dibattito sull’accoglienza delle famiglie ucraine. 

Il governo ha reagito reintroducendo controlli alle frontiere interne con Germania e Lituania, dispiegando centinaia di agenti e soldati, rompendo il fragile sogno di Schengen  .

Intanto, un nuovo presidente, Karol Nawrocki, figura di spicco del conservatorismo, siede al Colle in un clima di tensione crescente con il primo ministro Donald Tusk, che pure ha retto un voto di fiducia ma ora si trova stretto in un gioco di potere sempre più complesso 

Varsavia di notte

E se fino a ieri le frizioni sembravano confinarsi alla scena politica interna, nella notte tra il 7 e l’8 settembre la Polonia ha abbattuto dei razzi russi che avevano violato il proprio spazio aereo, confermando che la pressione si gioca anche ai confini — fisici e simbolici — della sicurezza europea.

Viaggio d'autunno in Polonia

posti speciali per la migliore vodka in polonia_Dwor Sierakov

Eppure, tra le stanze eleganti dei caffè di Varsavia, città che accoglie le voci dissidenti dell’Est,  e i lampioni gialli delle vie di Poznań, non manca la sottile bellezza dell’autunno: 

i fumosi mercati, il profumo di pane (e di cornetto di San Martino appena sfornato, la fioca luce che accarezza gli edifici. 

Camminare ora in Polonia significa sentire la storia che pulsa, riconoscere la fragilità del presente e la determinazione di chi lo vive. 

Viaggiare in autunno significa accettare l’impermanenza

i colori che mutano, le giornate che si accorciano, la sensazione che tutto possa cambiare da un momento all’altro. 

Lo stesso vale per i Paesi in transizione: possono sembrare fragili, ma in realtà sono pieni di energia, di idee, di vita che cerca nuove forme. 

Ed è proprio lì, in quel confine sottile tra ciò che resta e ciò che si trasforma, che il viaggio diventa più vero.

2 Comments

  • Rosita

    Cara Sabrina, oltre ad essere una scrittrice eccelsa, sei una fotografa eccezionale! Le tue parole, le tue foto…trasportano noi lettori in quei luoghi magici che racconti , tanto da percepire addirittura gli odori…come se fossimo lì con te…
    Racconta ancora…garzie. bacio

  • Paolo

    Grazie per aver condiviso queste visioni. Credevo fosse un caso, ma lei mi ha fatto notare che le capitali di cui ha parlato, tranne tibilisi, le ho visitate tutte in autunno. Con una visione eidetica – che la sua pagina mi ha fatto scattare – capisco il perché di alcune cose della mia vita. Grazie ancora.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *