Belgrado cosa vedere e cosa fare nella capitale della Serbia.
Visitare Belgrado è il regalo che devi farti al più presto, e se sei qui è probabile che tu abbia già preso questa decisione.
Se invece sei tra le persone che periodicamente passano (saggiamente) da questo blog per vedere tutti i nuovi consigli, lascia che ti convinca a visitare Belgrado e la Serbia.
Cose da sapere su Belgrado, prima di iniziare ad esplorarla ed esperirla
Chiamata anche “La fenice bianca”, perché rasa al suolo 114 volte dalla sua prima antichissima edificazione, Belgrado gode e soffre della sua posizione: al centro dei Balcani, lungo due fiumi importantissimi nella storia dell’Europa, Danubio e Sava, la sua geografia è ciò che l’ha resa preda ambita di conquistatori, imperi e discese barbariche, ma anche ciò che, tanto in passato quanto oggi, la rende bellissima.
Le cose interessanti da vedere non sono tutte concentrate nella stessa area, e questo è un grande vantaggio perché fa sì che la città sia adatta tanto per un week end lungo, come per chi ha a disposizione più giorni e vuole godere tutto con più calma.
(A fine articolo indico l’itinerario consigliato al di sotto dei 4 giorni e al di sopra, così da valutare anche le distanze).
I suoi parchi fanno scuola in Europa: la cura del verde urbano a Belgrado è una cosa seria, e i parchi sono considerati luoghi di aggregazione civica, luoghi per il benessere, luoghi di ritrovo per anziani, giovani e famiglie.
Basta cercare Belgrado sulle mappe e ingrandire la schermata per vedere le tante “macchie verdi” riportate e sparse per la metropoli (che conta circa due milioni di abitanti).
Tre in particolare meritano la tua visita, e li elenco nell’articolo che stai per leggere.
Lo sai che su Instagram c’è ancora in evidenza la mia storia completa su Belgrado?
Se vuoi vedere di più, ti aspetto sempre anche lì.
La Serbia fa decisamente parte delle aree d’Europa che dovremmo conoscere meglio, fosse anche solo (ma in realtà non solo) per la sua storia recente.
La Serbia non è nell’UE, ma ha lo status ufficiale di candidata dal 2013 (cioè, anche lei è in lista di attesa); sarà complesso far parte dell’UE e continuare a lungo a restare in direzione ostinata e contraria fuori dalla NATO. I cittadini e gli intellettuali non sono grandi fan dell’alleanza militare che ha firmato i bombardamenti del 1999;
ancora oggi puoi vedere monumenti dedicati ai bambini uccisi dai bombardamenti ad esempio nel parco di Tašmajdan.
I bombardamenti furono perpetrati per bloccare l’avanzata militare serba nella regione del Kosovo e le violenze e la pulizia etnica dei generali di Milošević in Bosnia, Croazia e Kosovo, ancora oggi sede di dispute territoriali.
Diciamo che tra bombardamenti non approvati dal consiglio di sicurezza e proiettili all’uranio impoverito ancora oggi cause di leucemie e tumori tra soldati (NATO) e civili Serbi, la NATO ha fatto davvero una delle peggiori figure di sempre qui in Serbia.
Ma dei fatti socio-politici, approfondisco nella puntata del podcast Fuori Luogo dedicata a Belgrado. (puoi ascoltarla qui sotto)
Ora torniamo al nostro viaggio a Belgrado.
Belgrado cosa vedere e cosa fare:
dalle attrazioni ai mercatini, dai luoghi nascosti ai quartieri unici al mondo
Centro storico di Belgrado (Stari Grad)
Parco di Kalemegdan e la Fortezza
A mio avviso, il luogo ideale per iniziare a visitare e capire Belgrado.
La Fortezza di Belgrado svetta panoramicamente sulla confluenza tra i fiumi Sava e Danubio, creando per chi visita degli scorci paesaggistici bellissimi.
Lungo tutte le mura della cittadella e del parco circostante, vedrete persone sedute a chiacchierare, leggere, stare zitti per guardare questo spettacolo.
Le persone a Belgrado hanno, grazie a questo spazio tra fortezza e Parco Kelemegdan, un rapporto speciale con il tramonto e con i suoi due fiumi.
Il parco Kelamegdan è uno dei miei luoghi preferiti in Europa, non solo per il suo verde ben curato, per l’alternanza tra sempreverdi e alberi a foglie caduche che rendono il paesaggio bellissimo, ma anche per come questo luogo è vissuto.
Vedrai anziani ogni pomeriggio giocare a scacchi, tra di loro o con ragazzi più giovani; o anziani che giocano a scacchi e giovani che li osservano per imparare.
Vedrai persone sedute sulle panchine a leggere o guardare l’orizzonte, e il waterfront (dove ci sono localini molto interessanti, ma ti ci porto tra un attimo).
La fortezza è antichissima, la sua prima base risale al periodo celtico (III secolo A.C.); poi fu utilizzata dai romani di età Imperiale, come avamposto difensivo sul Danubio.
Testimone anche delle incursioni barbariche nei secoli antecedenti la caduta dell’Impero, Unni e Goti passarono di qui, e si dice che lo stesso Attila sia stato sepolto nell’area della Fortezza.
Ci fu poi in età medievale il passaggio Bulgaro e Bizantino poi quello Ottomano e Austro-Ungarico.
I vari passaggi storici e relativi rifacimenti della fortezza… si vedono, nei livelli e nei diversi materiali della sua struttura.
Visite alla fortezza di Belgrado:
è possibile visitare la fortezza di Belgrado tutti i giorni, dalle 9.00 alle 19.00, con o senza guida acustica.
Il costo dipende dalle aree che si intende visitare, perché ci sono molti settori e musei al suo interno.
Puoi scegliere cosa fa al caso tuo attraverso il tour virtuale del sito ufficiale della Fortezza.
Ulica Knez Mihailova (una via commerciale… speciale)
L’area di “passeggio commerciale” più particolare e meritevole che abbia mai visto in Europa, la strada Ulica Knez Mihailova piacerà non certo solo per i caffé e i negozi, ma anche agli amanti dei libri, del vintage e dell’artigianato.
Uscendo dall’entrata e uscita principale del parco Kalemegdan, entrerai nell’area di Stari Grad (parte di municipalità che unisce le principali vie storiche), e in particolare nella strada Ulica Knez Mihailova (via Principe Mihailo) che unisce il Parco e la Fortezza con Piazza della Repubblica.
Oltre a caffé, ambulanti che vendono castagna e pannocchie, negozi di firme più celebri internazionali ma anche brand balcanici, amo questa strada per le sue tante librerie. Al civico 56 ce n’è una storica, che a dire il vero è la biblioteca della Città di Belgrado, in stile romanico. Un tempo sede di un hotel, oggi ospita la cultura libraria nazionale.
Attenzione amici e amiche amanti del vintage: qui ci sono ben due gallerie di modernariato, abbigliamento vintage (anche con tipici elementi del costume locale) e artigianato, e sono al civico 35, in uno dei palazzi d’epoca della strada.
Il palazzo di fronte a questo, dall’altro lato del triangolo massonico al centro della strada (sì, Belgrado ha una tradizione massonica) si trova l’Accademia Serba delle Scienze e delle Arti, imponente edificio in stile secessionista.
L’altra galleria di modernariato, vintage e artigianato la trovi a pochissima distanza, ad angolo tra Knez Mihailova (civico 29) e Zmaj Jovina.
Attraversa lo shopping center che trovi al civico 21, e ti troverai su Oblicev venak con altri locali sotto alberelli a foglie caduche.
Percorri tutta la strada e goditi i negozi, le gallerie, le librerie e i caffé nei palazzo storici, finché non arrivi all’infraintendibile
Piazza della Repubblica
La statua che vedi al centro è dedicata al principe Mihailo III, assassinato nel 1886, prima che fosse terminata l’edificazione del Teatro Nazionale da lui stesso voluto, che noi possiamo ancora ammirare in questa piazza.
In questa piazza si trova anche il Museo Nazionale, ricco di opere d’arte dal medioevo all’arte moderna, ma anche una ricca sezione archeologica e di storia antica.
Da qui, si arriva facilmente ad un’altra piazza importante per la vita civica, cioè
Piazza Terazije (e Hotel Moskva)
Oggi appare come uno slargo su tre arterie importanti, con l’Hotel Moskva come principale tratto peculiare.
In realtà questo luogo è importante per la storia e la vita civica; posto su una terrazza naturale che si affaccia sul Sava, qui un tempo si spostarono artigiani fuggiti dall’area centrale, occupata dagli ottomani ai tempi della dominazione islamica della città di Belgrado. Quella che ora è una fontana, un tempo era una delle tante pompe dell’acqua del complesso sistema idrico di fontane che univano il centro, sempre opera degli ottomani.
La vita ruotava intorno a questo slargo, al fiume e alla chiesa di San Michele; attenzione perché le chiese ortodosse ebbero un ruolo importantissimo nella conservazione delle tradizioni serbe nel lungo periodo di occupazione ottomana.
Parlamento e Municipio
Da Terazije è facile prendere la direzione del grande e importante viale (TRG Piazza Nikola Pašić) che conduce ai due imponenti palazzi, quasi frontali nello stesso slargo, del Parlamento (1830, in stile accademico) e del Municipio.
Questo slargo non è diventato per puro caso il luogo di due sedi politiche e amministrative: qui molti cittadini serbi, quando erano ancora sotto l’Impero Ottomano, nel XIX secolo, si riunivano e da qui partirono le prima e la seconda rivoluzione serba (e quest’ultima portò alla definitiva indipendenza dagli ottomani e la nascita del Principato di Serbia).
Da qui, ci troviamo comodi per camminare ancora verso il
Parco di Tašmajdan e Chiesa di San Marco
Altro parco attrezzato molto bello, quello di Tašmajdan, semplicemente Taš per gli autoctoni.
Ha caffé e impianti sportivi (infatti è spesso utilizzato da “squadre di qualcosa” che si allenano), ma è anche scelto per correre, in quest’ennesima macchia verde in pieno centro città.
Noterai di certo la Chiesa Ortodossa di San Marco, in stile medievale serbo ma che di fatto è stata edificata negli anni Trenta.
Sempre nel parco, un po’ più nascosta, val la pena di cercare anche la piccola chiesa ortodossa della Trinità.
A proposito di Parchi, visita anche il
Parco Topčider
che è anche il nome della collina-quartiere che lo ingloba.
Tempio di San Sava
Meraviglioso edificio, si tratta del tempio ortodosso più grande al mondo.
Dedicato a San Sava, arcivescovo serbo venerato in tutta l’area balcanica ortodossa, ha l’esterno in candido travertino e l’interno in cui imperversa il dorato in contrasto con il verde smeraldo e l’azzurro, tipici colori simbolici che troverai in tutte le chiese ortodosse.
L’impatto all’interno è bellissimo. Da vedere anche la sua cripta, alla quale si accede da una rampa di scale in marmo accanto a uno degli ingressi laterali.
La sua dislocazione lontana dal centro storico ha radici tristi; per i Serbi sotto il dominio ottomano, preservazione culturale voleva dire “culto ortodosso”, dal momento che solo il culto ortodosso era stato concesso ai serbi come tradizione pubblica e rito collettivo consentito.
Dunque i templi, e in particolare quello dedicato a San Sava, posto inizialmente in tutt’altra zona, erano i luoghi di aggregazione. E l’aggregazione non piace mai all’oppressore; dunque i dominatori rasero al suolo il vecchio tempio e portarono sull’altopiano di Vračar i resti del santo, che bruciarono.
C’è poco da stupirsi se, dopo la liberazione dagli ottomani, una delle prime azioni del popolo serbo fu proprio la costruzione di un nuovo tempio, proprio dove furono arse le ultime spoglie del santo.
Che ve lo dico a fare, intorno c’è un parco, il Karađorđev Park.
Skadarlija, il quartiere bohémien di Belgrado
Torniamo indietro verso l’area di Stari Grad e andiamo in un posticino che tanto ti piacerà, perché ti conosco.
Skadarlija era un tempo (fino a metà ‘800) il quartiere zingaro, perché ci abitavano per lo più zingari di provenienza albanese (infatti il nome è di una città dell’Albania).
Poi vi si trasferirono artigiani e impiegati, ma la sua storia legata all’arte e agli intellettuali arriva dopo la demolizione, a inizio Novecento, del ristorante Dardanelli, poco distante, dove scrittori e intellettuali si riunivano.
Dunque, si riversarono in questa zona, dove iniziarono ad aprire i primi caffé.
Savamala, tra graffiti e locali lungo il fiume
Avevo già detto qualcosa sul quartiere di Savamala nel mio articolo sui quartieri alternativi d’Europa.
Puoi già vedere questo waterfront, lungo fiume in cui le barche ormeggiate sono dei locali e dei caffè, dai muretti del parco di Kalemegdan.
Da un lato, sul fiume, i locali sono barche e le barche locali, dall’altro lato altri caffé e locali alternativi, e atelier d’arte, costruiti in vecchi hangar portuali.
Il lungofiume, ricco di locali, non si ferma qui.
Scopri nel dettaglio tutte le cose da fare a Savamala
Belgrade Waterfront, noto come Belgrade on the water
Il lungo waterfront, cioè lungo fiume (che in realtà è disteso lungo due fiumi, il Danubio e il Sava) è uno dei più importanti progetti di rigenerazione urbana dei Balcani e probabilmente d’Europa.
Si tratta di chilometri lungo la banchina, percorribili a piedi, in bici, in monopattino, che consente di esperire la città da un’angolazione diversa e intensa.
I lavori non sono ancora terminati, il progetto andrà avanti per qualche altro anno, ma già adesso è un posto molto bello, adatto a godersi interi pomeriggi o intere giornate tra locali, panchine, passeggi, mercatini, panorami.
Attraverso circa 5 km lungo il waterfront è possibile arrivare
Verso l’isola di Ada Ciganlija
un’isola artificiale dove ci sono parchi (parchi a Belgrado ne abbiamo?) spiagge, luoghi di relax e aree attrezzate per lo sport.
A dire il vero per adesso il tragitto è più adatto a ciclisti che a pedoni: la pista ciclabile arriva fino alla fine, lungo il percorso ci sono locali dedicati proprio ai ciclisti (comprese piccole officine).
Dal secondo kilometro in poi, passeggiarci è meno godibile.
Museo Tesla
Per gli amanti del genere (musei e scienza) il museo dedicato al noto fisico serbo Nikola Tesla è una tappa interessante.
Aperto tutti i giorni tranne il lunedì, dalle 10.00 alle 20.00 (ingresso circa 5 euro, 5000 RSD), si trova in Krunska 51, nell’area in cui si trovano il Parlamento e il Municipio.
Casa dei Fiori (Tomba di Tito)
Nella nostra narrazione, Tito era un dittatore, un “cattivo”. dal momento che il suo nome è legato al massacro delle foibe e poi delle persecuzioni degli Italiani in Dalmazia e Venezia Giulia, di certo non lo possiamo mettere tra i buoni della storia.
Allora, perché un simile memoriale a Belgrado? (
Ha aderito al Partito Comunista negli anni delle Seconda Guerra Mondiale, scelta comune tra chi ha vissuto l’occupazione nazi-fascista (e la Jugoslavia l’ha vissuta).
Tuttavia Tito si distaccò molto presto dall’influenza sovietica, divenne anti stalinista e anti stalinista fu il tipo di governo e politica economica che portò avanti, e creò una confederazione di stati “non allineati”, dunque non partigiani per l’una o l’altra forza della Guerra Fredda (USA vs URSS e relativi alleati).
Nel bene e nel male, seppe tenere unita l’area Jugoslava, completamente disgregatasi in corruzione e lotte fratricide dopo la sua morte, che paradossalmente hanno visto una tregua (ma non certo una reale pace) dopo i bombardamenti di fine anni Novanta.
La casa dei fiori è un piccolo giardino botanico, con museo della storia Jugoslava e la tomba di Tito e di sua moglie.
Puoi arrivare con il taxi o con il bus (40 e 41).
Ti parlo meglio della Casa dei Fiori, della storia di Tito e della posizione internazionale attuale della Serbia nel quarto episodio del Podcast Fuori Luogo.
Sobborgo di Zemun
Il sobborgo di Zemun è un quartiere a 10 km dal centro, dove puoi arrivare con il taxi o con il bus 84 che parte dal terminal di fronte al mercatino con i tetti a scacchi, in Zeleni Venac.
Molto particolare perché ricorda un pezzo di Bavaria, con casette basse con tetti spioventi, travi in legno; qui la dominazione asburgica è evidente. Qui i nobili e i mercanti avevano le loro case di campagna sul fiume, creando una zona salutare lontana dal centro, che oggi ha un fascino e un’atmosfera davvero particolare.
Mercatini di Belgrado
Al netto del fatto che ai mercatini di Belgrado dedicherò un articolo a parte, a te che sei qui per avere info su cosa vedere in città, i mercatini da non perdere sono
- Il Farmer’s market, in Zeleni Venac, che riconosci dai tetti a scacchi
- Bajloni Market, anche questo quotidiano, centrale e molto autentico
- Il mercatino dell’artigianato sulla promenade del fiume Sava, il Week End Bazar (spesso accompagnato da concerti ed eventi live)
- il già citati mercatini del modernariato e del vintage su Ulica Knez Mihailova, al civico 35 e al civico 29.
(per avere un’idea, puoi vedere i miei video su Instagram nella storia in evidenza su Belgrado)
Se hai qualche giorno in più o vuoi fare un piccolo itinerario di più città, ti consiglio di prendere un treno o bus e arrivare in poco più di mezz’ora a Novi Sad.
Cosa vedere a Belgrado in due o tre giorni
Come detto, Belgrado ha luoghi di interesse non tutti raggruppati nello stesso quartiere, è una città ricca, estesa e interessante, ma potrebbe esserti utile un elenco di cose “comode” da fare e vedere nei primi due-tre giorni
- Esplora La fortezza e Kalemagdan – percorri Ulica Knez Mihailova – Piazza della Repubblica -Piazza Terazije.
- Arriva a San Sava, Parco di Tasmajdan e chiesa di San Marco, tramonto e serata nel quartiere di Skadarlija
- Visita Savamala, Belgrade on the water, se è week end, cerca il mercatino del Week End Bazar
Belgrado cosa vedere in cinque – sette giorni
All’itinerario dei primi tre giorni, che puoi nel caso diluire, aggiungi
- Visita al parco di Topčider
- Mercatini ortofrutticoli (in particolare il Farmer’s market, in Zeleni Venac)
- Visita al Museo di storia e cultura serba, in piazza della Repubblica
- Visita al Museo Tesla.
- Visita alla Casa dei Fiori e Tomba di Tito
- Visita al sobborgo storico si Zemun (con il taxi o con il bus 84 che parte dalla fermata dei bus di fronte al mercato di Zeleni Venac – il mercato con i tetti a scacchi).
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Emilio Annecchiarico
Complimenti, descrizione molto interessante ed esaustiva. Grazie