Varsavia, città della cultura dissidente dell’Est

All’alba della formazione di un nuovo governo in Polonia, alle cui politiche ha vinto la coalizione progressista guidata da Tusk, il paese si riallinea con la sua capitale, che negli ultimi anni ha corso in direzione ostinata e contraria verso temi green e inclusivi. 

Già da anni avamposto di vivacità culturale legata alle università e città di musicisti grazie al conservatorio intitolato a Chopin, negli ultimi anni Varsavia ha iniziato ad attirare (e accogliere) non solo moltissimi Ucraini in fuga dai bombardamenti russi ma anche dissidenti delle linee politiche di altri paesi dell’est Europa e Medio Oriente, dai Tagiki afgani ai dissidenti russi e bielorussi.

Varsavia di notte

Dissidenza che ben si sposa con le posizioni dell’amministrazione, guidata dal sindaco quarantenne  Rafał Trzaskowski, che ha abbracciato la lotta alla discriminazione verso le minoranze e la comunità LGBT+, in una dichiarazione programmatica comprensiva anche di linee guida in ambito di educazione, sport, sicurezza, lavoro, pari opportunità.
Sfida interessante in un paese che negli ultimi anni ha vissuto, con la coalizione Pis, derive populiste e omofobe, ha ridotto l’accesso a diritti fondamentali tra cui l’aborto, tanto da entrare in rotta di collisione con l’UE.

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Nella recente vittoria della coalizione guidata da Tusk, anche ex capo della’Unione Europea, la città di Varsavia e in particolare le sue donne, sono state determinanti: oltre a non essersi registrata una tale affluenza alle urne sin dai tempi del primo voto post sovietico, il voto delle donne è stato determinante per il risultato elettorale e Varsavia è stata capofila, capitale politica in tutti i sensi (del resto, stiamo pur sempre parlando della città delle Sirene Guerriere)

Torniamo alle sfide di Varsavia; è ancora una città in cui avere auto di grossa cilindrata è percepito come status. Eppure il suo sindaco è noto per andare in giro in bici e in bus, promuovendo l’ampliamento di piste ciclabili, aree pedonali e manutenzione delle linee di tram urbani anche nelle periferie.

Ambiziosa è la sfida di quasi certa riuscita di inaugurare il percorso totalmente ciclabile e pedonale del ponte sul fiume Vistola, da una sponda ad un’altra (sarà inaugurato a marzo 2024).

Il 2024 si prospetta un’ottima annata per una visita alla capitale polacca.
Ci stai facendo un pensierino?

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