Cosa vedere a Poznan, antica città regia del Regno di Polonia, oggi una delle città più grandi e più belle del paese?
Ti porto con me, in un itinerario in questa città centro occidentale della Polonia e ti suggerisco luoghi che, per motivi che davvero non capisco, sono trascurati da tutte le guide online che ho letto prima di partire (ebbene sì, i travel blogger si affidano ad altri travel blog quando devono viaggiare).
Poznan appare incredibilmente interessante già solo a guardarla dall’alto, quando si atterra con l’aereo.
Una città coreografica, che alterna immense macchie di verde scuro (il verde urbano in Polonia è preso molto seriamente) e palazzi dai tetti rossi, con finestre che sembrano occhi semiaperti o semichiusi, piazze che accolgono e raccolgono arte e persone, quartieri residenziali ordinati.
Poggiata su un’immensa pianura fluviale sul fiume Warta, che la attraversa, Poznan è una città polacca dal grande valore storico e di rilevanza nella vita culturale attuale, grazie alle sue università e centri di ricerca.
Ecco quali sono gli avamposti da non perdere e da visitare a Poznan, insieme a consigli su dove e cosa mangiare, cosa fare, informazioni di storia politica recente che renderanno la tua visita più consapevole e arricchente.
Prima di portarti in questo itinerario, rispondo a qualche possibile domanda di viaggiatori indecisi o dei tanti che ancora non sanno nulla o quasi di Poznań, Polonia.
Quanto giorni servono per visitare Poznań?
Se hai un week end, puoi goderti degli avamposti interessantissimi tra arte, bellezza cittadina, natura e cibo. Ma anche restare qualche giorno in più val decisamente la pena.
Restando anche una settimana si ha sempre qualcosa di nuovo da vedere ed esperire, basti pensare che solo per vedere con attenzione tutti i palazzi e i dettagli della piazza principale può servire un intero pomeriggio e che almeno una mattinata potrebbe occupare una passeggiata nel parco più grande della città.
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Per cosa è famosa Poznań?
Su un piano meramente turistico, la sua piazza “colorata”, la Piazza del Mercato Vecchio, è iconica. Ma visitandola (e anche leggendo questo articolo) saprai che c’è davvero molto da conoscere e visitare in questo gioiello polacco.
Poznań è anche storicamente nota per gli scioperi operai che, in diversi anni di lotta, hanno incrementato le crepe nel sistema di influenza sovietica di cui la Polonia ha subito l’influenza, fino a portare ai fatti di fine anni Ottanta.
Trattandosi di una città con una delle università più importanti del paese, anche i luoghi culturali accademici sono di grande rilevanza.
Veniamo adesso alle cose da vedere a Poznań.
Salva questo articolo, usalo come guida e punto di riferimento da rileggere durante tutto il tuo soggiorno a Poznan.
Stary Rynek, Piazza del Mercato Vecchio
Stary Rynek a Poznan non è una semplice “piazza”; oltre ad essere una delle piazze più belle d’Europa (e io di piazze ne ho viste), che tiene perfettamente testa alla piazza centrale di Cracovia, è un concentrato di architettura medievale e rinascimentale tipica dei territori del Nord – Est Europa.
Ad esempio, per citare solo uno degli edifici che vedrai qui, l’Ex Municipio, oggi museo, è il più importane e ben conservato edificio municipale in stile rinascimentale d’Europa.
Oltre ad accogliere café e ristoranti, ogni edificio colorato di questa piazza che ti sembrerà di non aver mai fotografato abbastanza, questo è un luogo che, a volerlo ammirare nel dettaglio ti impegnerà diverse ore.
Dal momento che potrebbe servirti una piccola guida agli edifici colorati che fotograferai, eccola qui per te.
Edifici da vedere in Stary Rynek a Poznan
- Vecchio Municipio, costruito nel 1550, stile rinascimentale, oggi accoglie il Museo di storia di Poznan, visitabile tutti i giorni.
Alle 12.00 in punto, ogni giorno, dall’orologio della torre escono due burattini a forma di capre, che si incornano.
La leggenda racconta che quando fu inaugurato l’antico orologio sul municipio, qui si tenne un grande banchetto per i festeggiamenti. Ma il cuoco fece per sbaglio bruciare l’arrosto e per rimediare rubò due capretti da una stalla (fino a prima della rivoluzione industriale, le città erano piene di stalle). Ma i capretti scapparono, arrivarono su un balcone del palazzo e, agitate e disorientate, iniziarono a incornarsi.
Le autorità che videro lo spettacolo, invece di punire il cuoco pasticcione, forse perché ormai ben bevuti, risero e ordinarono la creazione di due burattini che ripetessero ogni giorni questa scena divertente (spesso la differenza tra una decapitazione e un’opera d’arte è un bicchiere di vino in più).
Se la storia sia vera e in che misura, non lo sa nessuno, ma le caprette che si incornano è una cosa carina da vedere, magari bevendo una birra locale in uno dei bar affacciati sulla piazza. - Vedrai poi una decina di palazzi di diversi colori e decorazioni che creano un colonnato: questi sono palazzi a tre piani, che ospitavano “casa e bottega” di mercanti e commercianti; queste case risalgono al 1500, quando i mercanti erano i signori della città e, attraverso le decorazioni dei loro edifici, rappresentavano se stessi, le loro famiglie in ascesa e i loro livelli di potere.
- al civico 42-45 troverai edifici del XVIe fino al XIX secolo che attualmente ospita il museo degli strumenti musicali.
- al civico 50, 51 due edifici del tardo Medio Evo,
- al civico 27, altro bellissimo palazzo rinascimentale della famiglia Górka, famiglia molto importante nella storia polacca, che ne ha segnato la vita culturale dal ‘500 fino a fino ‘800. Oggi vi si trova il Museo Archeologico e Medievale.
- al civico 75 troverai la Farmacia del Leone d’Oro, di inizio ‘800.
- al civico 78 troverai il Palais Dzialynski, neobarocco.
- al civico 84 troverai la casa dell’architetto italo svizzero Giovanni Battista di Quadro, oggi museo letterario dedicato a Henryk Sienkiewicz, autore polacco che ha scritto, tra le altre cose, il romanzo storico Quo Vadis, da cui è stato tratto l’omonimo celebre colossal cinematografico.
Sempre nella piazza del mercato vecchio, noterete anche diverse fontane dedicate a Nettuno, Apollo, San Giovanni Nepomuceno, (santo di origine Boema, caro nell’Est Europa) e statue moderne in bronzo.
Questa è, ovviamente, anche la piazza in cui si tengono i principali mercatini ed eventi nel corso dell’anno.
Chiesa di San Francesco Serafico in Plac Bernardyński
Aggirandoti nei dintorni della piazza del mercato, non resterai certo a corto di strutture e scorci interessanti; nella piazza Plac Bernardyński dove ogni mattina si tiene un coloratissimo mercato dei fiori, si erge la Chiesa dedicata a San Francesco Serafico, morto e canonizzato dopo la Seconda Guerra Mondiale.
I suoi interni, come gli esterni, imitano un barocco in chiave più moderna, con i mezzi minori delle epoche moderne nell’adornare i luoghi di culto; si gioca sui colori, bianco, giallo e oro.
Anche in questa chiesetta, più piccola di quelle ben più antiche e importanti che sto per indicarti, troneggia un organo bellissimo, onnipresente nelle chiese cattoliche della città.
Collegiata Fara (Fara Poznańska)
Molto più importante e maestosa è, a poca distanza, la “chiesa rosa”, che risponde sia al nome di Fara Poznańska (in italiano Collegiata Fara) sia a Basilica di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, Maria Maddalena e San Stanislao.
Si tratta di una basilica cattolica romana in stile barocco, visibile soprattutto nelle vetrate, altare maggiore, altari laterali e colonne tortili dell’interno.
“Plac Kolegiacki”, piazza della Collegiata
Lo scorcio “rosa” della chiesa e la chiesa stessa non è la sola cosa a meritare un’occhiata.
Costeggiando le mura dell’edificio lungo la strada arriverai al cancello di una piazza chiusa; puoi entrare, si tratta di una sede amministrativa in cui si tengono oggi consigli comunali e incontri diplomatici. Di fatto, il nuovo Municipio.
Stary Browar, l’antico birrificio
Nelle vie commerciali del centro, sorge una struttura in mattoni enorme, un tempo un birrificio, oggi un bellissimo “Mall”, centro commerciale in pieno stile industrial.
Oltre a galleria commerciale è anche un centro di arte contemporanea con mostre e istallazioni permanenti e temporanee, nonché un centro di aggregazione; in una città in cui ci si aggira intorno agli zero gradi per buona parte dell’anno, avere un luogo semi coperto e accogliente che funga da riparo per incontrarsi non è cosa da poco.
Da diversi lati si vedono i tre parchi urbani che circondano la struttura, Park Dąbrowskiego, Park im. Karola Marcinkowskiego, Isabella and Jarogniew Drwęski Park.
Qui a Poznan, come del resto in tutta la Polonia, il verde urbano non è tanto una questione progettuale quanto una necessità: il territorio è circondato da ricche foreste fitte e scure, e parte di queste macchie sono presenti nelle città.
In questi tre parchi è possibile riposare sulle sedie sdraio e panchine messe a disposizione dalla municipalità e dal centro commerciale, fare sport, passeggiare, fare foto agli scenari green&urban nelle varie fasi dell’anno.
Castello Imperiale di Poznan
Un castello degli inizi del ‘900, costruito su commissione dell’imperatore di Germania e Prussia, Guglielmo II.
Ricordiamo che il nome “Polonia” uscì dalle carte geografiche da metà ‘700 fino a l 1918, quando l’Impero Prussiano cessò di esistere; fino al 1918 questo territorio era Impero Tedesco Prussiano.
Poi ci fu la parentesi drammatica dell’occupazione Nazista, fino alla liberazione del 1945. Dal 1945 agli anni ’80 la Polonia fu uno stato sotto l’influenza Sovietica, per poi arrivare alla transizione democratica che, grazie alla guida del movimento Solidarność, portò alla Terza Repubblica Polacca.
Non a caso, dall’altro lato della strada, in piazza Adam Mickiewicz, sventola una bandiera di Solidarność, davanti al monumento dedicato alla Rivolta di Poznan e agli operai che, dal 56 all’81, lottarono e marciarono all’urlo di Pane e Libertà contro il Regime Sovietico.
Parlo di questi memoriali, non bellissimi ma di enorme valore nella storia contemporanea, in un articolo a parte.
Sul lato opposto di piazza Mickiewicz trovi un altro complesso architettonico e luogo di interesse culturale:
Università Adam Mickiewicz di Poznań
Si tratta dell’Università più importante della regione e della città, una delle più importanti università polacche.
Al poeta polacco Adam Mickiewicz è dedicato anche il bellissimo (che te lo dico a fare?) parco antistante l’università, che si apre con una radura tra alberi che accolgono una fontana, a sua volta affacciata sul
Gran Teatro di Poznan
Teatro dalla struttura neoclassica, accoglie i cartelloni di musica classica (come ho già detto in altri articoli, qui in Polonia è un’altra cosa presa molto sul serio), e opera lirica.
Dunque, questo quadrilatero fatto da università, parchi, palazzo reale e teatri è uno dei centri in cui batte il cuore della cultura di Poznan.
Plac Wolnosci, piazza della Libertà
Sempre nel quartiere centralissimo di Stare Miasto (Piazza Antica) (che, per la cronaca, è il nome di tutti i distretti centrali della Polonia, perché intorno alle antiche piazze sono stati tracciati i centri topografici delle città), si trova Plac Wolnosci, i.e Piazza della Libertà.
Al suo centro, la moderna e omonima fontana, di inizi ‘900 (dallo stile squadrato e in vetro resistente avrei detto anche successivo), che incornicia in prospettiva la visuale di EMpik, una bellissima libreria commerciale in un palazzo storico, e fiancheggia la Raczyński Library, biblioteca pubblica.
Caffé-teatro nascosto
Una chicca: sempre nelle strade che costeggiano le aree centrali di Stare Miasto, nella via Mielżyńskiego 27, troverai un palazzo maestoso in stile neoclassico, con un portone che conduce all’interno.
Qui troverai un piccolo giardino su cui si affacciano un teatro di prosa, una libreria (soprattutto di testi teatrali) e una caffetteria bellissima, piena di props teatrali, libri e foto di performance.
Allontaniamoci dalla centrale area di Stare Miasto, per un altra area, verso il fiume e al di là di esso
Isola della cattedrale, Ostrow Tumski
Una delle aree più antiche di Poznan, Ostrow Tumski o isola della cattedrale è un’isola tra il fiume Warna e il suo affluente, ben collegato con la terra ferma e il resto della città da ponti pedonali (si raggiunge tranquillamente a piedi).
Racchiude, oltre che molta tranquillità e pace, un complesso di edifici religiosi di epoca che varia dall’anno mille al 1500.
Ad esempio, la la Cattedrale di San Pietro e San Paolo ha la sua prima pietra che risale a prima dell’anno Mille DC, alla prima conversione di un sovrano polacco al cristianesimo.
Fu poi distrutta da pagani e boemi, per poi essere riedificata in stile Gotico Baltico (quello che abbiano incontrato anche a Riga e Vilnius) dopo il 1300; nei secoli si sono aggiunti ulteriori lavori in stile neoclassico e barocco, dunque questa cattedrale appare come un mix degli stili che hanno attraversato la storia dell’architettura e della religione cristiana in Polonia.
Da qui, si arriva nel quartiere “al di là del fiume”, Śródka.
Quartiere di Śródka
Questo è il quartiere più antico della città, il cui nome deriva da Śró, mercoledì, giorno della settimana in cui si teneva il mercato.
Un grande murales tridimensionale, accanto alla Cattedrale di S. Margherita, opera di Radosław Barek, racconta la città vecchia come era un tempo, nelle memorie romanticizzate passate nel tempo.
Oggi, in questo quartiere, troverai locali e luoghi di svago meno eleganti ma più reali, frequentati da universitari e giovani o residenti, come accade sempre nei “quartieri al di là del fiume” delle città del nord Est Europa, diventate da relativamente poco tempo mete del turismo per come lo intendiamo oggi.
Dell’importanza culturale attuale dei quartieri al di la dei fiumi, i quartieri ghetto d’Europa, che hanno dato vita alla cultura moderna
Brama Poznania
Tornando verso il centro, come nel tragitto di andata verso l’Isola della cattedrale, vedrai un edificio moderno e cubico; si tratta di un museo e centro culturale interattivo sulla storia di Poznan, dai primi insediamenti ad oggi.
Il corridoio in vetro che fa da ponte tra il cubo-edificio e la strada, la sera crea un bellissimo effetto di riflesso delle sue luci sull’acqua del fiume.
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Park Cytadela
Ho già detto che in Polonia i parchi sono una cosa seria?
Well, repetita iuvant , qui il verde urbano è una cosa seria.
Il parco più grande della città, in una città piena di spazi verdi, è Park Cytadela, che oltre ad essere un luogo in cui non ci si sente in città ma nel pieno di un bosco intervallato da radure e sentieri alberati, è anche sede di installazioni artistiche sparse e ospita un cimitero di soldati polacchi, russi e inglesi morti nella Seconda Guerra Mondiale.
L’Orto Botanico dell’Università di Poznań
Sempre per chi ama gli spazi verdi, ma in questo caso in stile giardino all’Italiana, il bellissimo Orto Botanico dell’Università di Poznan è un luogo in cui concedersi un po’ di tempo.
Cosa mangiare a Poznan e dove
La tradizione gastronomica di Poznan è ovviamente influenzata dalla sua geografia e dalla storia geopolitica (quest’area è stata a lungo soggetta all’impero Prussiano, quindi con una forte componente germanica).
Ma come ti sto per raccontare, c’è anche molto sincretismo pagano e cristiano radicato nella notte dei tempi e, ovviamente, influenze nazionali polacche.
Appunto importantissimo: ogni luogo di ristoro pullula di opzioni veg, sia di tradizione che di contaminazione.
Spesso trovo buffo quanto, nel 2023, sia per noi vegetariani più facile mangiare bene e avere molta scelta in paesi di Est e Nord Europa, con una scarsa tradizione veg, che nei paesi mediterranei come Italia, Francia e Spagna che, nonostante abbiano una tradizione (inconsapevolmente) vegetariana, si sono ormai scioccamente convertiti all’onnipresenza di tartare di pesci improbabili e inutile burrata ovunque, a scapito delle vecchie alternative vegetariane e vegane.
Ma torniamo a Poznan.
Mangiare Pierogi a Poznan
Non puoi parlare di cibo in Polonia senza parlare di Pierogi, una delle pietanze più tipiche e iconiche della nazione.
I Pierogi si presentano come calzoncini (nella versione fritta o al forno, la mia preferita) o come ravioli nella versione bollita.
Spunti su dove mangiare ottimi Pierogi a Poznan:
- Da Pierozak puoi ordinarli al pezzo, come street food.
- Pierosek i Kompocik, nella centralissim Półwiejska (al 26), propone una interessante varietà di primizie polacche in un ambiente piccolo, tipo pub in legno. Niente orpelli di finta manieristica tradizione acchiappa turisti, sembra (ed è) un comune pub, dove però la componente di cucina locale è ottima.
- Pierogarnia Stary Młyn, vicino alla piazza del mercato vecchio, leggermente più turistica ma specializzata al 100% in pierogi. Molto accogliente.
Una versione più locale dei Pierogi, perché contaminati dalla tradizione tedesco-prussiana (e quindi dalle patate), sono i prażoki.
In generale, tantissime primizie della tradizione culinaria regionale, soprattutto quelle incentrate su sua maestà la patata, si trovano al Pyrabar (Strzelecka 13), in cui puoi assaggiare moltissimi piatti tipici della tradizione regionale della Wielkopolska, tra cui zuppe, patate, tante patate in mille modi diversi e gustosi, verdure come verza e crauti (anche questi derivanti da tradizione prussiana) e moltissime opzioni veg, cosa che a dire il vero fa ormai parte della sensibilità ristorativa della Polonia.
Accompagna il tutto con la borra ambrata della tradizione locale, la Lech o la artigianale Brovaria.
Cornetto di San martino (IGP)
Una festa importante nella tradizione di Poznan e della sua regione (Wielkopolska), è l’11 novembre, non solo festa Nazionale dell’Indipendenza ma anche giorno di San Martino, santo caro alla città.
La pietanza della festa è il cornetto di San Martino, Rogal Świętomarciński, un capolavoro di circa 250 grammi, ripieno di semi di papavero bianco, vaniglia, datteri schiacciati e fichi secchi, zucchero, crema, uvetta, burro e buccia d’arancia.
Come tutte le cose cristiane, la sua storia nasce dal paganesimo quando, durante le feste autunnali, si usava offrire agli dei un pane ripieno a forma di corna di bue.
Protetto dal marchio IGP, per avere il marchio di ricetta originale (un bollino giallo e blu) bisogna superare un esame vero e proprio.
Io ho assaggiato il mio da Cukiernia Karpicko (ul. Dąbrowskiego 33), una micro-backery di mattoncini, ma puoi trovare i Cornetti di San Martino Originali, a Poznan, anche da
- Cukiernia Elite, ul. Ratajczaka 44
- Cukiernia Elite ul. Dąbrowskiego 49
- Cukiernia Kandulski (in Stary Browar) , Półwiejska 42
- Cukiernia Kandulski (Sarmacka) – ul. Sarmacka 44
- Cukiernia Karpicko Stary Browar, Półwiejska 42
- LE CROBAG, Poznań Główny Train Station – ul. Dworcowa 2
- So! Coffee (Ławica Airport) – ul.Bukowska 285
Esiste anche il Museo dei Cornetto, che puoi visitare.
Quando andare a Poznan
Poznan ha le temperature tipiche del Nord Europa, con un clima temperato, certo, ma secco e rigido in inverno.
L’autunno regala un meraviglioso foliage e giornate con temperature ancora gradevoli, quindi la stra consiglio tra settembre e metà ottobre. Se capiti l’11 novembre, ti imbatterai nelle parate e nei mercatini di San Martino (con la città che odora di cannella e glassa).
La primavera e le temperature che vanno da inizio aprile a fine giusto donano il clima ideale per ammirare fioriture, godere della vitalità degli eventi e dei locali all’aria aperta.
L’estate è la stagione degli eventi di piazza, delle parate, delle sagre, festival di teatro (Il festival del teatro di Malta, inteso come il fiume minore che bagna la città, è uno di questi)
L’inverno è caratterizzato da molte ore di buio e freddo, spesso da neve e ghiaccio, ma i Mercatini di Natale sono meravigliosi.
Si tendono in Stary Rynek e in Piazza della Libertà, più altri piccoli, di quartiere. Diciamo che fino all’Epifania la città sa riscaldare nonostante il freddo.
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