Ti sei mai chiesta perché il blog non cresce, perché il tuo progetto online non decolla, nonostante i tuoi sforzi? Perché non cresce nel numero dei lettori, nella DA e ZA , nelle community sui social? Oggi, senza girarci intorno, ti dico che cosa non ti fa crescere.
Come blogger full time e consulente di libere professioniste e aziende in merito alle strategie di SEO content marketing, leggo e analizzo blog personali e aziendali praticamente ogni giorno da 10 anni e posso dire che ci sono degli elementi comuni alla base della mancata crescita e successo di un blog.
Oggi analizziamo questi errori comuni e vediamo se alcuni di questi possono essere alla base della mancata crescita del tuo blog.
In caso contrario, possiamo fare
un’analisi personalizzata quando vuoi.
Dunque, perché il tuo blog non cresce come vorresti?
Perché non scrivi per chi legge
Ogni blog ha un’anima personale e questo è un bene, guai se non fosse così.
Ma molti blogger o web content creator dimenticano che dall’altra parte c’è qualcuno che legge e che cerca delle informazioni.
Questo “qualcuno” sarà interessato di certo alla tua esperienza personale ma solo nella misura in cui tu la rendi davvero utile e funzionale anche alle informazioni che loro stanno cercando.
Dunque è importante conoscere i principi della scrittura SEO e poi anche un’analisi più approfondita degli intenti di ricerca dei tuoi lettori e lettrici; per imparare a scrivere realmente per i nostri lettori, imparare a fare uno studio dell’intento di ricerca accurato può essere l’inizio di un nuovo movimento e posizionamento verso volumi di traffico più alti.
Perché non hai capito chi sono realmente i tuoi lettori
C’è chi lo chiama target, chi personas ma a parte questi termini derivanti dal marketing, il nome principale è sempre “lettori”.
Se non sai e non ti chiedi chi sono davvero i tuoi lettori è difficile che tu possa crescere.
Il tuo lettore tipo lo puoi in parte stabilire, immaginare, idealizzare tu, ma poi ci sono i dati di Google Analytics che ti dicono chi ti legge realmente.
Loro possono dirti tanto su chi sono davvero i tuoi lettori più frequenti e una volta che li conosci e impari a scrivere davvero per loro, vedrai che il traffico vivrà la sua cavalcata delle Valchirie.
(Qui, trovi alcuni consigli su come leggere le Google Analytics per crescere)
Perché non ci credi tu per prim*
Leggo spesso nelle bio “blogger a tempo perso”, “viaggiatrice a tempo perso”, mai nessuno che lo consideri un tempo ritrovato o un tempo guadagnato. Lavoro molto al capovolgimento di questo atteggiamento perché senza questo ribaltamento dell’ottica iniziale non crescerà mai nessun progetto.
Una volta cambiato l’approccio, cambia il meccanismo e di conseguenza i risultati.
Perché non studi
Forse successivo e conseguente al punto appena affrontato o forse antecedente. Sta di fatto che il blogging è fatto anche di molto studio.
Si studiano le modalità di scrittura orientate alla vendita se vogliamo guadagnare con le affiliazioni;
si studiano i nuovi trend semiotici del web per capire quale design e template è più conforme alle abitudini di lettura più attuali e che sono più idonee alla confort zone dei navigatori in un dato periodo. Si studia ben più della scrittura SEO, si studia tutto e tanto.
Si studia come leggere gli altri blog per capire in che direzione sta andando il mercato e, credimi, è uno studio tutt’altro che secondario e senza una guida almeno all’inizio è davvero difficile acquisire un metodo di studio e di analisi di questo mondo in costante evoluzione.
Perché non investi (o non nel modo giusto)
Investire in un progetto è alla base della crescita dello stesso.
Ci sono blogger che già considerano eccessiva e fuori budget la spesa del dominio e dell’hosting e non hanno idea del fatto che quella è la base minima senza della quale non si può parlare neanche di un hobby preso sul serio, figurati di un progetto strutturato. Scusate se sono molto diretta, ma è così.
Ci sono poi gli investimenti legati ad esempio alla grafica, perché se non siamo dei buoni grafici neanche Canva ci aiuterà a fare qualcosa di decente per il nostro logo.
Poi ci sono gli investimenti in formazione, gli investimenti in shooting fotografici periodici e gli investimenti almeno una volta ogni tanto in strumenti come SeoZoom, SemRush e simili per analizzare l’andamento delle nostre parole chiave.
La prima cosa è ovviamente la formazione. Se avessi avuto modo, dieci anni fa, di trovare qualcuno in grado di creare un percorso di consulenza personalizzata per me, basata sulla mia idea di blogging, avrei mollato molto prima tutte le cose che, lavorativamente parlando non mi interessavano e non mi davano quello che cercavo.
Avevo pensato di inserire come ultimo punto e ultima causa della mancata crescita di un blog il “Perché non hai pazienza”, ma non sarebbe una cosa vera. In realtà, una volta messe in atto tutte le azioni di cui sopra, non servono anni e anni di pazienza. La crescita e i risultati iniziano ad arrivare dopo poco tempo.
Federica
Molto interessante questo articolo, Sabrina. Mi ha colpita tanto la frase che dici che la maggior parte – me compresa – considerano il blog un mero passatempo. E mai un ‘tempo guadagnato’ o un ‘tempo ritrovato’. Mi fa riflettere tutto questo!
Ora, al di là di qualsivoglia risultato, sto scoprendo che questo con il blog è realmente tempo guadagnato. Sto leggendo dei libri in merito ed incrementando in qualche modo le mie skills! E al di là di tutto, il tempo speso per imparare qualcosa di nuovo è sempre tempo speso bene! Che ci dà assolutamente un valore aggiunto in primis come persone!