E’ il momento di Threads, il nuovo social made in Meta che, come molti sanno, nuovo non è perché si tratta di una copia del compianto Twitter, poi acquisito da Elon Musk e diventato X.
Forte della mia poco umile tendenza a fare previsioni su come andranno le cose nel mercato del content e del mondo web, non certo basata sulla lettura dei Tarocchi (per la quale ho massimo rispetto) bensì sullo studio costante e sul fatto che si tratta del mio universo lavorativo, ecco cosa accadrà a Threads nei prossimi mesi, cosa converrebbe fare a chi lo usa, se è il caso o meno di iscriversi e investirci tempo ed energie.
Fammi sapere, nei commenti, se sei già su Threads e quali sono le tue prime impressioni.
Prima di partire, consentimi di introdurre il mio CV da strega del web, con le previsioni che facevo in pieno entusiasmo ClubHouse sul futuro di questa piattaforma e a cosa avrebbe dato vita.
E giacché ri-condivido la mia previsione-riflessione in cui annunciavo la fine del mondo social per l’inizio dell’epoca dell’Infotainment.
Threads: cos’è?
Threads, prestito linguistico con cui, nel mondo dei contenuti online, si definisce una conversazione scritta, con più risposte, su un argomento lanciato da qualcuno, è ora anche il nome dell’ultimo social network di casa Meta (la stessa di Instagram e Facebook).
Le sue caratteristiche sono identiche a quelle del vecchio Twitter, ora chiamato “X” dopo essere stato rilevato da X Corp, dell’imprenditore Elon Musk.
Come funziona Threads:
gli iscritti possono scrivere qualcosa (creare un post, che qui si chiama thread perché ha l’obiettivo di avviare una conversazione a più risposte), entro un numero di caratteri, condividere foto o contenuti dal web, e gli utenti che vedono/leggono quel post possono commentare, condividere, esprimere apprezzamento attraverso l’icona di un cuoricino.
Insomma, da un pensiero, opinione, condivisione, nasce una conversazione, come da arbori del mondo dei social.
Chi si Iscrive oggi e chi si iscriverà nei prossimi mesi a Threads?
Nelle prime 48 ore successive al lancio in Europa, in ritardo rispetto a USA e UK per necessità di ulteriori adeguamenti al GDPR, ci sono stati 70 milioni di iscritti, secondo i dati rilasciati da Meta.
Ovviamente, tra i primi iscritti a Threads ci sono gli utenti Instagram (non tutti, certo). Infatti è possibile iscriversi a Threads con pochi click importando dati (e anche persone seguite) sulla nuova piattaforma.
In questa categoria di iscritti provenienti da Instagram ci sono 3 tipologie:
- quelli che non sono mai stati su Twitter o comunque non lo hanno usato molto, che avrebbero bellamente evitato l’iscrizione ad un nuovo social ma non hanno retto la pressione su Instagram (nella prima settimana dal lancio in Europa di Threads, su IG non si parlava o sentiva di altro);
- quelli che “i social sono il mio lavoro, quindi non posso non fare un tentativo”;
- quelli che “finalmente un social nuovo, vediamo se si respira un’aria migliore” (e di questi ne parlo tra un attimo);
- quelli che lasciano X per spostare la propria attività su Threads.
Copiando (quasi) tutte le caratteristiche del suo competitor X, Threads sarà particolarmente prediletto dalla comunicazione politica e istituzionale (i primi a correre su Threads sono stati proprio i politici, le istituzioni e molte aziende già attive sul social rilevato a Elon Musk).
Seconda previsione: ci sarà (è già in corso) una diaspora da X a Threads, cosa alla quale gli uffici strategici di Meta avranno ben pensato e previsto.
Se, fino ad un annetto fa, i fedelissimi di Twitter non avrebbero lasciato il loro social del cuore, quello meno visivo, sul quale è possibile commentare di tutto con sconosciuti, il sentiment è cambiato da quando Elon Musk ha rilevato la piattaforma, rendendola meno conforme a quello che gli utenti di Twitter amavano.
Ad esempio, tra le cose che hanno fatto disaffezionare molti utenti da X (ex Twitter), è stato il controverso scioglimento del board di controllo anti fake news e messaggi violenti, in nome di una libertà di parola teorizzata da Elon Musk e non supportata da uno stato di diritto.
Inoltre, X ha garantito assistenza solo agli utenti disposti a pagare per la spunta blu (che un tempo era il simbolo che identificava l’autenticità di un personaggio pubblico), togliendo la spunta stessa ai personaggi pubblici non disposti a pagare un abbonamento.
In pratica, il politico Pinco Pallo, fino a ieri contrassegnato come profilo autentico del politico stesso, non pagando si è potuto trovare altri 10 utenti con nomi simili, come Pinco Pallo Ufficiale, o Rea Pinco Pallo, senza poter fare nulla per definire la sua identità, se non pagare.
Questo lenzuolo di spiegazione è fondamentale per far capire il motivo dell’abbandono in corso, che aumenterà nei prossimi mesi, e la migrazione da X a Threads.
Dato importantissimo, da spiegare a chi non ha mai usato Twitter: gli account ufficiali di aziende e politici, negli ultimi 15 anni, sono stati usati come veri e propri fornitori di notizie ufficiali. I Tweet di Biden, Trump, Salvini, Meloni, Renzi erano riportati nei TG e diventavano la base per articoli di approfondimento. Persino le più importanti agenzie stampa d’Italia e del mondo hanno usato Twitter come fonte.
Meta ha tutta l’intenzione di rubare a Elon Musk questa fetta di autorevolezza e non solo di mercato.
Su Threads, ci sarà più spazio per diventare influenti?
Diciamocelo, tra di noi addetti al settore.
Cosa ci porta a scriverci all’ennesimo spazio al quale dovremo dedicare tempo ed energie?
Entriamo per voglia di interagire e comunicare ma anche per non restare fuori. E questo è un bene, parte del nostro lavoro sta nel restare sul pezzo.
E poi, una parte segreta del nostro ego, vuol vedere se dopo non essere diventati influencer su Instagram, dopo non aver raggiunto i risultati sperati su TikTok e dopo non aver sfondato su Clubhouse su questo nuovo posto possiamo trovare la nostra occasione.
A differenza di TikTok di qualche anno fa, la piattaforma parte già satura, perché i primi iscritti e buona parte di essi nel futuro, hanno solo spostato parte della comunicazione da Instragram, portandosi anche buona parte della base follower.
Per quanto in passato ci sono stati molti creator che atterrando come early user su TikTok hanno avuto un successo enorme, questo successo è da attribuire alla creazione di format perfetti per quella che era una piattaforma di Infotainement nuova (ovviamente copiata da Meta).
Su thread, difficilmente avverranno magie di successo.
Per avere un nuovo successo su una nuova piattaforma è necessario
- capire cosa intendiamo per successo, stabilire obiettivi
- creare un format adatto alla piattaforma e ai suoi utenti (che nel caso di Threads sono esattamente quelli di IG)
- insistere in una direzione e con un’idea e smettere di saltellare in modo psicopatico tra un social e l’altro
Aggiungo inoltre che la crescita di Threads dipenderà dalla possibilità di crescita su Threads e questo sarà impossibile o difficile finché non verrà inserita la possibilità di conoscere gli argomenti più in voga ogni giorno, cioè quelli che sono i Trend Topic su X-Twitter.
Molti creator hanno basato la propria strategia di crescita grazie ai topic più discussi, e finché Meta non copia anche questa caratteristica al suo competitor corre il rischio di essere abbandonato presto dai soli che hanno interesse a restare sull’ennesimo social, cioè i creator di professione (o passione).
Threads sarà un luogo meno tossico di Instagram?
Nei primi giorni di vita in Europa di Threads, non si contavano i primi Threads dei nuovi utenti i quali auspicavano di trovare uno spazio finalmente meno passivo aggressivo, meno tossico, più gradevole e ironico.
Ma, diciamocelo, questa speranza è come colonizzare una nuova terra e chiedersi se sarà più giusta e inclusiva di quella da cui siamo partiti. Se i coloni sono gli stessi delle vecchie terre, anche il nuovo mondo resterà simile al vecchio, se non peggiore per via di mancanza di regole e codici condivisi.
La domanda da porsi è “io sarà su Threads diversa da quello che sono su IG?”
Seguirò persone che mi danno good vibes o non vedrò l’ora in imbattermi nell’ennesima polemica o “scambio” passivo aggressivo?
Sarò in grado di non scrivere qualcosa nell’impeto della rabbia appena leggo un Thread che mi accende sentimenti brutti?
Quando condividerò qualcosa, sarà per condividere informazione e sensibilizzazione o solo per condividere il peso della mia rabbia e indignazione?
Threads e il solito errore di chi lavora sui social
Per noi addetti alla comunicazione, non facciamo l’errore che aveva fatto prevedere il successo improbabile di ClubHouse: noi che trascorriamo ore online per lavoro o parte del lavoro, siamo una fetta minima di popolazione.
Noi comunicatori staremo in questo ennesimo luogo virtuale finché ci converrà o saremo curiosi, ma le persone che hanno una vita anche fuori dagli schermi, per i quali la comunicazione non è il core business, resteranno sulle piattaforme di infotainment (Instagram Tik Tok, Youtube, Podcast).
Prima di decidere quanto tempo dedicare a Threads (per motivi strategici, si intenda, poi per divertimento facciamo quello che ci pare) è bene tenere a mente che
- molti non addetti ai lavori, semplicemente, resteranno su X,
- altri si sposteranno anche su Threads, ma vi trascorreranno non più del tempo trascorso su X (cioè 3 minuti al giorno a fronte degli oltre 30 trascorsi su Instagram).
Previsione finale:
- il 60% di quelli che non sono stati sul vecchio Twitter e che non lavorano come content creator o non hanno progetti di business da promuovere, entro un anno lascerà il profilo appena creato;
Come Clubhouse, Threads non sarà “una svolta”, ma a differenza del primo, non sarà neanche una bolla: molti personaggi pubblici già usano attivamente Threads, quindi resterà un luogo utilizzato e frequentato, ma la crescita in Europa seguirà una curva in discesa simile a quella avuta negli USA; - Così come ClubHouse ci fece prevedere, guardando oltre il social in sé, che le persone iniziavano ad apprezzare lo specifico narrativo audio, velocizzando la diffusione dei podcast in Italia, Threads riporta una vita al micro blogging e alla scrittura, oltre al visual. Insomma, torneremo a leggere quello che gli altri hanno da dire e scrivere risposte in base a contenuti e pensieri e non come commento ad un’immagine.
Gli unici che ne avranno solo beneficio sono i blogger che, se non ci perdono la testa e il tempo e restano concentrati sulla propria casa online, troveranno su Threads una nuova fonte di traffico alternativa ai motori di ricerca.
Sei già su Threads?
Cosa ne pensi?
Martina
Ciao sabrina,
Dopo aver letto e ascoltato anche il tuo podcast ho deciso di iscrivermi! Fai conto che sono mesi che sono inattiva su instagram, quindi mi sono buttata nella mischia senza sapere bene cosa fare e dire. In realtà, ci ho capito ancora ben poco…per quanto mi riguarda le interazioni sono pari a 0 e vedo che le persone la buttano parecchio in “caciara”.
Per noi bloggers può essere una fonte alternativa – cosa che mi auguro – ma bisogna vedere se la gente è disposta verso questo senso.
Grazie per la tua spiegazione (ti leggo e ti ascolto sempre) – una buona giornata 😊