Sempre più utenti fanno ricerche su Google tramite ricerca vocale ed esistono dei metodi per far sì che i tuoi post e contenuti SEO non perdano l’occasione di apparire in SERP anche per questo tipo di ricerca.
Lo avevo anticipato quando abbiamo parlato degli ultimi importanti update di Google da tenere a mente per continuare ad indicizzare i tuoi articoli:
la ricerca vocale è un’abitudine sempre più diffusa e riuscire ad entrare in SERP anche per questo tipo di ricerca può determinare il successo e la crescita di un blog o sito web.
Se vuoi, puoi ascoltare i contenuti di questo articolo in questa puntata del mio podcast (ogni sabato una nuova puntata)
Alcuni dati dimostrano che dal 2020 il 30% delle ricerche vengono fatte “senza schermo”, cioè con ricerca vocale e risposta vocale.
Questo grazie alla sempre più forte e capillare diffusione di sistemi di altoparlanti super sofisticati che permettono di interagire con il web dalle proprie case, senza neanche toccare un dispositivo.
Cosa è la ricerca vocale?

Ciao, sono Sabrina, blogger di professione e coach di chi vuol fare il mio stesso lavoro.
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La ricerca vocale è la tecnologia che consente a telefoni, computer, tablet e altoparlanti connessi a internet di riconoscere e interpretare le domande fatte dagli utenti e di mostrare su schermo (o elencare sonoramente, come nel caso degli altoparlanti) i risultati della pagina del motore di ricerca (SERP), in base all’interpretazione dell’intento di ricerca in base alle parole utilizzate.
I miei lettori e lettrici seriali, chi ascolta i miei podcast e mi segue su Instagram, per non parlare di chi ha frequentato i miei corsi sul blogging, hanno già letto una parola magica, cioè Intento di ricerca.
Infatti non è un caso se la SEO moderna si basa soprattutto su questo: lo studio dell’intento di ricerca è più importante delle parole chiave scelte. Ma andiamo per ordine…
Cosa cambia nella scrittura SEO, ora che sempre più persone cercano con comando vocale?

Cambia la fraseologia e le combinazioni semantiche utilizzate da chi cerca e quindi è giusto che cambi in parte anche il modo di scrivere.
Faccio un esempio.
Vuoi trovare i ristoranti vegetariani di Varsavia. Se prendi il cellulare e digiti, cercherai “ristoranti veg varsavia” (perché nelle ricerche digitate la velocità è più importante dell’accuratezza linguistica e come ci capisce Google nessuno mai, quindi non serve dare troppi dettagli).
Ma se usiamo un comando vocale, per arrivare a Google dobbiamo passare da Siri, Alexa, Ok Google e simili, e da loro dobbiamo farci capire bene, usando frasi comprensibili.
Dunque, se “parliamo” con Siri la nostra ricerca sarà “Ehi Siri, indicami dei ristoranti vegetariani a Varsavia”.
Capisci quindi che se un tempo la tua costruzione SEO passava dalla scelta di main keyword come “ristoranti varsavia”, “ristoranti veg varsavia”, “varsavia mangiare veg” e altre combinazioni talvolta complesse da ripetere in un articolo scritto in modo armonico e gradevole, oggi inserire delle frasi di senso compiuto e chiare al posto delle parole chiave secche diventa la strada da percorrere.
Ma non basta questo per andare incontro all’opzione di finire ben posizionati in SERP per le ricerche vocali.
Come indicizzarci per le ricerche vocali?

- Usa bene parola chiave principali e correlate
Il primo consiglio che do a voi che volete non perdere questo 30% di traffico (in crescita) che si sta abituando alla ricerca vocale o che lo ha inserto nella sua routine navigativa è quello di saper alternare bene le parole chiave principali, secondarie e correlate.
Anche se scegli una parola chiave di media lunghezza, come “Ristoranti Vegetariani Varsavia”, non insistere inutilmente a inserirla nel tuo articolo 5-6 volte come ti suggerisce il tuo plug in per ottimizzazione SEO.
Piuttosto, scegli una parola chiave correlata all’intento di ricerca che sia una frase di senso compiuto e che, appunto, accontenti l’intento di una ricerca vocale.
Nella fattispecie dell’esempio appena fatto, un H2 o H3 dell’articolo si chiamerà “Dove trovare un ristorante vegetariana a Varsavia?” (con tanto di punto interrogativo).
Questa chiave correlata, puoi inserirla anche in una immagine, nell’alt text.
Pensa anche a tutte le ricerche (vocali) correlate che un utente interessato ai tuoi contenuti potrebbe cercare e, laddove opportune nell’economia del tuo testo, inseriscile.
- Rendi il sito leggero e navigabile
Mai come nel caso della nuova frontiera della ricerca vocale, è importantissimo il rispetto e l’adeguamento del tuo sito e dei singoli articoli ai Core Web Vitals (velocità di caricamento, interattività della pagina e stabilità visiva).
I primi risultati in SEPR delle ricerche vocali sono le pagine più veloci, che caricano in media al doppio della velocità rispetto alle altre.
- Ottimizza le immagini
Direttamente legato al consiglio appena dato, c’è quello di ottimizzare le immagini per dimensioni… ma non solo.
Rendere le immagini gradevoli alla vista (giusta ampiezza, non sgranate) ma di una dimensione che non renda il caricamento difficile è la base.
Ricorda che però le immagini sono strategiche anche per il posizionamento di parole chiave secondarie e correlate.
Torna inoltre l’importanza, nel processo indicizzativo, della didascalia: prendi (o riprendi) l’abitudine di inserire didascalie chiare perché esse vengono lette se non dai lettori umani, almeno dai lettori vocali.
- Ogni volta che è possibile usa h2 con domande chiare (come ho fatto io in questo articolo)
In questo modo potrai sfruttare anche tutti i vantaggi di un possibile passage ranking.
- Quando devi scegliere una parola chiave (principale o correlata) pensa a cosa chiederesti a Siri e come
Anche tu usi sempre più spesso la ricerca vocale? Per tutte le ricerche o per alcune in particolare?
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