Creare un podcast: tutto quello che c’è da sapere

Creare un podacast è semplice ma le mille ragioni valide per farlo non sono ancora chiare a tutti: vediamo come e perché creare un podcast, soprattutto se sei un blogger, con l’aiuto di un’esperta: Silvia d’Amico è una podcaster poi diventata anche blogger che vive negli USA, dove i podcast sono ormai un trend affermatissimo e un prodotto multimediale molto in voga. In questo articolo a 4 mani mettiamo insieme le nostre conoscenze come podcaster e blogger per dirti

  • come si crea un podcast sul piano tecnico
  • come indicizzare un podcast
  • spunti su come creare un format per un podcast

Sai cosa è un podcast? Lo sai e ti interessa sapere come realizzare il tuo? Sei nel posto giusto!

Ma è arrivato il momento di conoscere come e perché creare un podcast, per dare una svolta al tuo business online e offline.
Negli ultimi 3 anni, questo potente mezzo di comunicazione è cresciuto negli USA del 37,5%, raggiungendo oltre 88 milioni di ascoltatori nel 2019, con una stima di crescita di 20 milioni di ascoltatori l’anno.

Se sei un blogger, un influencer, un imprenditore, sono sicura che hai già le orecchie aperte e gli occhi sbarrati per saperne di più. L’Italia, infatti, è destinata a seguire il trend americano e si prevede che nei prossimi anni i podcast raggiungano picchi di ascolto anche nel nostro paese. Ciò vuol dire che, al momento, si tratta di un mercato poco competitivo e molto promettente.

Ma di preciso, che cosa è un podcast? 

microfono per podcast con computer e traccia audio

Un podcast è un programma audio o, come veniva chiamato negli anni ’80, un “audioblog”, che si può ascoltare gratuitamente su iTunes, Spotify, Google Podcast, Podbean e tante altre app. 
Usufruire di podcast è facilissimo e comodissimo, perché puoi farlo dove e quando vuoi: mentre passeggi con il tuo cane, mentre sei in macchina o in palestra, mentre cucini o fai un bagno rilassante. Ti basta un cellulare e un paio di cuffie.

I podcaster, ossia i conduttori dei podcast, si posizionano come esperti del settore che regolarmente si presentano al loro pubblico con contenuti nuovi e interessanti (proprio come i blogger, ma in forma audio, appunto).
In genere, ogni podcast tratta di un particolare argomento, e il podcaster può essere da solo nella conduzione del suo show, oppure intervistare ospiti e personalità rilevanti per l’argomento che vuole approfondire. In inglese esistono centinaia di migliaia di podcast, di tutti i tipi e per tutti i gusti: viaggi, marketing, imprenditoria, genitorialità, moda, crescita personale, attualità, fitness, e così via.

Come dicevo prima, in Italia i podcast sono ancora pochi, ma la crescita già registrata tra il 2018 e il 2019 dimostra che è il momento giusto per iniziare. Continua a leggere per sapere esattamente come e perché creare un podcast, e non perderti i bonus tips in fondo all’articolo.

Perché creare un podcast?

Come un blog, il podcast è un mezzo per offrire contenuti rilevanti e di valore alla tua community.

Cambia solo la modalità di consumo: invece di leggere le tue parole o guardare un video, il consumatore prende le cuffiette e ascolta la tua voce.

Tramite un podcast, puoi continuare (o cominciare) a presentarti regolarmente alla tua audience, per posizionarti come l’esperto sul campo, aumentare la tua visibilità e offrire soluzioni, prodotti e servizi, dare risposte alle domande più frequenti e costruire una rete di persone con interessi affini.

Oltre al modesto investimento iniziale per l’attrezzatura tecnica (vedi sotto), creare un podcast ha un costo pressoché irrisorio e ti permette di rafforzare il tuo brand e far crescere il network di colleghi, leader del settore, esperti, clienti e follower.

Inoltre, i podcast oggi si indicizzano come i video su youtube e come gli articoli dei blog.

Quindi, se vuoi diventare influente nel tuo settore di riferimento non solo attraverso un blog ma anche attraverso un podcast, devi farlo trovare dalle persone che cercano su Google (o direttamente su GooglePodcast) il tuo tema/sottotemi.

Come indicizzare un Podcast

  • Creare più di una puntata (Google indicizza i podcast solo dalla seconda puntata in poi)
  • Essere costante nella pubblicazione;
  • Scegliere un tema e una serie di sotto temi affini che possano comunicare a Google su quale segmento narrativo ti vuoi posizionare (per i blogger, nulla di nuovo sotto il sole).
  • Usare nella descrizione del podcast e delle singole puntate le parole chiave per te importanti. Ad esempio, il mio podcast si chiama Content-e noi ma nella descrizione ho inserito la parola “nomadismo digitale” e “scrittura per il web”perchè voglio che chi cerca “Podcast nomadismo digitale” trovi anche me.

    PS: se ti interessa questo tipo di formato narrativo, è il momento di buttarti e non attendere ancora. Ogni anno il numero di utenti dei podcast aumenta vertiginosamente (più di un milione di nuovi ascoltatori annui di podcast) mentre il numero di podcaster non cresce alla stessa velocità. Ora è il momento in cui puoi riempire questa lacuna di mercato.

Che cosa serve per creare un podcast da un punto di vista tecnico?

Gli elementi essenziali del podcaster sono pochi e semplici: l’attrezzatura tecnica, il programma di registrazione e la piattaforma di hosting

  • Attrezzatura tecnica necessaria

Per iniziare a registrare il tuo podcast, serve innanzitutto un microfono.
Se ti vuoi lanciare in questa nuova tecnica di narrazione ma non sei certo di farla durare a lungo, vuoi sperimentare prima di fare un investimento, potresti anche iniziare registrando l’audio sul cellulare o attraverso il microfono integrato del computer (a breve ti dico come e con quale piattaforma).

Ma se hai un budget a disposizione, ti consiglio di utilizzarlo per comprare un buon microfono e garantire un audio di qualità ai tuoi ascoltatori. A differenza di un video o di un articolo, l’unica modalità di fruizione dei contenuti del podcast è tramite audio, quindi investire in un’attrezzatura decente è doveroso. 

Uno dei microfoni più comuni tra i podcaster è il Blue Yeti. Per alternative più economiche, Marantz ha delle ottime soluzioni. La comodità di questi microfoni è che sono microfoni USB che si collegano direttamente al computer. L’altra possibilità è quella di utilizzare un microfono tradizionale, come lo Shure SM58, ma in questo caso sarà indispensabile un’interfaccia audio. Accessori comodi, ma non indispensabili, sono poi le cuffie, il filtro anti pop e il braccio estensibile o un supporto da scrivania.

Io uso il microfono Tonor, piccola spesa, ottimo acquisto… anche bello da tenere sulla scrivania, oggettivamente

podcast contente noi - podcast scrittura
  • Programma di registrazione

Il programma di registrazione è un software che cattura l’audio e ti permette di editarlo e montarlo, facendo tagli, inserendo sigle, effetti speciali, ecc.

I più usati per chi gestisce un podcast sono Audacity, Garage Band, QuickTime, Adobe Audition, ma anche IMovie per gli utenti Apple, soprattutto per chi ha già dimestichezza con lo strumento per altre cose (tipo per montare piccoli video), è un’ottima soluzione.

Ma adesso vedremo come è possibile montare e caricare l’audio del tuo podcast anche direttamente dalla piattaforma di Hosting.

Sì, infatti come se usassi la tua piattaforma di blogging, anche per i podcast è possibile registrare, montare, mettere effetti audio e sottofondi, direttamente dalla piattaforma di Hosting.

  • Piattaforma di hosting

Oltre all’attrezzatura tecnica e al software, è necessario scegliere la piattaforma che ospiterà il podcast e dal quale gli episodi verranno distribuiti a tutti i canali di ascolto.

Anche qui la scelta è varia e dipende un po’ dalle preferenze del podcaster. Alcune delle piattaforme sono completamente gratuite, altre sono in abbonamento, altre ancora offrono soluzioni su più “livelli”. 

Le più note sono AnchorPodbean e Spreaker, che, oltre a ospitare il tuo show e distribuirlo automaticamente, hanno anche il vantaggio di offrire – chi più, chi meno – statistiche sugli ascolti e dati analitici sugli ascoltatori.

Anchor ad esempio dà la possibilità di registrare i tuoi audio (uno unico o più spezzoni) e aggiungere musiche di sottofondo e anche pezzi di brani di Spotify (Anchor è dello stesso gruppo di Spotify) e cericare la puntata del podcast, che poi verrà in automatico distribuita su tutte le altre piattaforme, da Apple Music a Spotify stesso ecc.

Perché è utile per un blogger creare un podcast?

Da blogger, content creator e esperta di strategia di contenuti online, ti posso elencare infiniti motivi per creare un podcast.

Tra questi:

  • Come per youtube, hai la possibilità di inserire nel tuo blog post l’embed del podcast, dando ai tuoi lettori la possibilità di variare le modalità di usufruzione dei contenuti (e trattenendo i tuoi lettori più a lungo sulle pagine del tuo sito o blog).
  • Anche i podcast si indicizzano, per argomenti
  • Sono sempre di più le persone che si informano o si divertono ascoltando podcast

Bonus Tips

Hai deciso di creare un podcast? Benvenuto tra i podcaster! Le domande seguenti ti aiuteranno ad avere successo.

  1. Con che frequenza pubblicherai un nuovo episodio? Una volta a settimana, due volte al mese? Prendi una decisione, comunicala alla tua audience e rispetta questo impegno.
  2. Quale sarà la durata media di ciascun episodio? Non c’è una regola, ma abitua i tuoi ascoltatori ad aspettarsi più o meno episodio di durata simile.
  3. Quale tema hai deciso di trattare? Assicurati che sia un argomento che ti appassiona e che conosci approfonditamente. Devi essere certo di avere contenuti in abbondanza.

Se hai domande, scrivimi pure nei commenti o contattami su Instagram.

E mi raccomando, segui il mio podcast “Content-e noi” in cui ti parlo di lavoro, vita e mondo digitale… in modo non noioso.

creare un podcast, tutto quello che c'è da sapere.

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1 Comment

  • Silvia

    Ciao Sabrina! I podcast sono incredibilmente interessanti da seguire e facili da consumare. Ogni settimana ne ascolto forse 4 o 5. È un mezzo in cui credo moltissimo e sono sicura che in Italia prenderanno sempre più campo. Tra l’altro ho appreso da pochissimo che Google è anche in grado di indicizzarli perché “ascolta” il file audio e riesce a collegarlo alle parole chiave e all’intento di ricerca dei lettori.

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