Guerrilla blogging, come possiamo applicare le regole fantasiose e alternative del guerrilla marketing o della guerrilla art, per portare traffico al nostro blog, al nostro progetto digitale crossmediale?
Vediamo strategia divertenti, che vanno ben oltre la solita SEO, anzi, che la riguardano davvero molto poco, per portare più pubblico incuriosito, interessato, pronto ad affezionarsi ai tuoi contenuti.
Cosa intendo per Guerrilla Blogging

Il Guerrilla Blogging non è un termine che esiste formalmente nel mondo del blogging, ma che sto concettualizzando io, per te che leggi, associando alcune tecniche e dinamiche del “Guerrilla Marketing”, a sua volta ispirato al “Guerrilla Art”.
Per Guerrilla (cioè, guerriglia) si intende la pratica sperimentale nata negli Anni Settanta, di promuovere qualcosa (inizialmente messaggi artistici o politici insieme all’arte), in contesti e modalità insolite, in luoghi pubblici, non abituati alla presenza di quei messaggi.
Questa prassi, se applicata al nostro blog e al nostro bisgno/ voglia di farlo conoscere per veicolare i nostri messaggi in modo più capillare, può portare un nuovo pubblico, un boost di traffico, un bel divertimento e… una nuova capacità, per noi blogger, di pensare “out of the box”, fuori dagli schemi.
1. Psicologia della curiosità e dello straniamento

Prima di pensare ai mezzi “rock” per portare il nostro blog anche fuori dai suoi contesti, persino fuori dal web, e avere nuovi lettori, soffermiamoci su alcune tecniche narrative da utilizzare per rendere i nostri messaggi/articoli più “appeling”, più a prova di click.
Hook narrativi
Un Hook narrativo, o “gancio narrativo”, è una frase che anticipa un articolo creato appositamente per suscitare curiosità, una frase che persuade una persona a mollare ciò che sta facendo, per un attimo, e dedicare tempo a te e a quello che hai da dire.
es.
“Tre mesi fa, avevo un blog con meno di dieci lettori al giorno, poi ho provato una strategia assurda: ho stampato un messaggio misterioso su cento post-it e li ho lasciati in giro per la città. Il giorno dopo, il mio traffico era decuplicato. Vuoi sapere cosa c’era scritto su quei bigliettini? Continua a leggere.”
NB: la parte in grassetto di questo esempio di hook potrebbe essere l’anteprima dello snippet.
Se per prassi cerchiamo di rendere le anteprime snippet degli hook narrativi, le nostre visualizzazioni uniche possono aumentare moltissimo.
Sfrutta l’effetto Zeigarnik
Il così detto Effetto Zeigarnik è un meccanismo psicologico che prende il nome della psicologa lituana che lo ha studiato; si basa sull’osservazione secondo cui ricordiamo le azioni incompiute o in sospeso meglio di e più di quelle compiute e terminate.
Il mondo della letteratura ha usato molto questo artificio, per cui un narratore “spoilera” qualcosa, e poi interrompe il concetto con un altro, lasciando il lettore “sospeso”, cioè interessato.
(per intenderci, Marquez ci ha basato un capolavoro letterario, in cui noi restiamo millemilla pagine a leggere per capire come mai Aureliano Buendia è di fronte al plotone di esecuzione).
L’artificio è molto usato anche nella creator economy, ad esempio in alcuni TikTok e reel.
Ti faccio un esempio di gancio che sfrutta l’effetto Zeigarnik:
“C’è un errore comune che quasi tutti i blogger fanno agli inizi, ed è la ragione principale per cui il loro traffico rimane bloccato. Vuoi sapere qual è? Ti spiego tutto tra un attimo, ma prima lascia che ti racconti una storia…”
2. Guerrilla blogging: porta il blog offline e fuori dagli schemi

Che non di solo web e di sola seo vive un blog, se mi segui da un po’ lo sai già. Oggi ti indico delle possibili risorse per portare il tuo blog offline e avere nuovi lettori grazie alle tecniche della “urban guerrilla” di cui ti ho parlato in apertura;
Card con messaggi enigmatici (e QR code)
Crea e stampa delle card, dei segnalibri, degli stickers con dei messaggi enigmatici, che promettono qualcosa ma non svelano cosa, che possono stuzzicare l’interesse di tante persone diverse.
Alcuni esempi:
Sai qual è il segreto che nessuno ti ha mai detto su [argomento del blog]?”
👉 Scoprilo qui: QR code
“Questo codice è la chiave per una storia che ti cambierà la giornata: PR code
“Hai mai ricevuto un messaggio dal futuro? Questo potrebbe esserlo.”
“C’è un segreto nascosto in questo caffè (o in questa libreria). Scoprilo qui. QR CODE”
Cartoline con incipit dei tuoi articoli più belli o di opinione (e QR code)
Hai presente le cartoline che si distribuiscono gratuitamente nei pub, nei bar, nelle biblioteche o librerie?
Spesso sono associate a prodotti o servizi, commerciali o culturali.
Usano dei visual belli e in linea con il messaggio, e hanno sul retro riferimenti specifici all’entità che le ha prodotte.
Le tue card, che puoi fare con Canva o in collaborazione con grafici e fotografi, potrebbero contenere il tuo messaggio al mondo, sul tuo segmento narrativo, un frammento di un articoo di opinione con il quale cerchi di sendibilizzare su un aspetto o un tema della tua nicchia.
In bella vista, ovviamente, inserisci un QR code che porto all’articolo o al blog.
Cartoline con cui fai un regalo (e QR code)
Hai creato una guida digitale sull’alimentazione vegana?
Bene, crea una card con un bel progetto grafico da distribuire nei locali vegani di ogni parte del globo terraqueo (cit.), con QR code che porta le persone al modulo di iscrizione della tua newsletter, tramite la quale invii la guida gratuita.
Con questa strategia non ti attiri solo lettori una tantum, ma possibili lettori seriali, traffico di ritorno.
Non so se è chiaro, ma nel dubbio ribadisco: senza QR code in queste card, il lavoro è meno utile. Puoi generare un QR code in pochissimi step e gratuitamente su tantissimi tool usati dal blogger, tra cui Canva.
3. Esperimenti contenutistici

Che noia credere che il blogging sia solo seguire le regole della SEO; i primi blogger della storia hanno fatto successo non certo grazie alla SEO ma alla capacità di creare contenuti fuori dagli schemi e dal pensiero comune. Lo stesso blogging è stato un tempo una forma di fruizione delle informazioni del tutto nuova.
Diario di un esperimento
Crea dei contenuti, anche medium-form (articoli di massimo 500 parole), in cui documenti un esperimento o un’esperienza che possa interessare la tua nicchia.
- “Diario dei miei primi 10 giorni da vegana” (utile ad esempio se vuoi lavorare ad un riposizionamento di un blog food da generalista a vegan)
- Una settimana senza social: diario della mia sfida personale
- Un mese senza alcol: diario di una disintossicazione

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Contenuti user generated
Gli user generated content sono i contenuti che creiamo partendo dagli input dati dai nostri lettori e follower, sulla base di un nostro input e invito.
Ad esempio io posso decidere di creare un Google Form con un questionario sulle abitudini di viaggio dei miei follower, e la settimana dopo far nascere un articolo dai dati presi in esame.
Oppure posso far nascere un articolo dai commenti dei miei follower sotto un mio reel molto provocatorio e, appena lo pubblico, lo invio in DM a tutte le persone che hanno interagito e mi hanno dato una loro visione del topic.
Dal blog ai social al blog: crea contenuti circolari
Per portare traffico ai miei articoli di opinione, utilissimi nel tuo piano editriale strategico ma di per sé poco SEO friendly, spesso faccio così:
- Scrivo e pubblico l’articolo
- Ne spoilero la parte più stuzzicante sui social e chiedo una contro opinione dai miei follower
- Invio in DM il link all’articolo a tutti quelli che commentano.
In questo modo il contenuto viene “prestato” ad un altro medium, per portare i follower a leggere la versione long form del contentuto.
Infilati in altri ecosistemi digitali

Ci sono luoghi in cui le persone approfondiscono vari contenuti e argomenti, ed è qui che puoi iniziare a scrivere post medium form con link che rimandano ad articoli del tuo blog, come approfondimento.
Alcuni esempi sono
- Substack
- Medium
Leggi anche “Come usare aggregatori per blogger”
Inserisciti in Wikipedia
Lo sai che puoi inserire il tuo blog come approfondimento per le voci di Wikipedia?
Ecco come fare:
- Entra nella modalità di modifica della pagina su Wikipedia.
- Trova il punto giusto dove inserire il tuo riferimento.
- Aggiungi il link al tuo articolo
- Assicurati che il contenuto del tuo blog sia autorevole e non pubblicitario, per evitare che venga rimosso dai moderatori.
- Salva la modifica con una nota chiara
Spiega il motivo dell’aggiunta, ad esempio: “Aggiunto un riferimento a un approfondimento sull’argomento”
Inutile che ti dica che, se i moderatori accettano l’aggiunta, ne avrai notevoli benefici anche sul piano SEO.
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