Come creare dei prompt per blogger che rendano il nostro lavoro di creazione, ideazione, scrittura e posizionamento più facili e veloci?
Te lo dico in questo articolo, scritto con Teresa Potenza, giornalista esperta in IA generativa per i contenuti long form.
L’IA generativa può essere un vero giro di boa per noi blogger: se ben usata, come per moltissime professioni che hanno a che fare con i contenuti online, può essere la svolta.
Ma, attenzione, perché come tutti gli strumenti molto potenti, se usata male o se non ben compresa, può portarci non pochi problemi, proprio nei contenuti e nel posizionamento.
Noi blogger stiamo infatti attraversando un momento di grandi mutamenti; se mi segui da un po’, sai che amo i cambiamenti e immagino li ami anche tu, altrimenti non faresti un’attività, come quella di blogger, cha nasce da e con dei cambiamenti epocali nel mondo dell’informazione e dell’erogazione di nozioni.
Prima di indicarti i prompt per blogger più utili, da usare per il tuo piano editoriale, per fare uno studio dell’intento di ricerca ottimale, velocizzare la scrittura di alcune parti più meccaniche e noiose dei tuoi articoli, fai un ripassone su
Articolo scritto con
Teresa Potenza, giornalista e consulente.
Studiosa di intelligenza artificiale generativa e parte di JournalismAI, network di giornalisti che utilizzano l’IA in modo etico, sostenuto dalla London School of Economics.
Scopri come lavorare con lei.
L’intelligenza artificiale generativa è il futuro?
No: è il presente.
Ci ruberà il lavoro? No, ma di sicuro lo sta già trasformando.
E sapere come parlare ai vari ChatGPT, Gemini o Perplexity è fondamentale sia per mantenere e, anzi, aumentare la nostra competitività, sia per migliorare la gestione del nostro tempo e fare spazio alle task più importanti per noi.
Ma come creare prompt utili per i blogger?
In questo articolo esploreremo proprio come i blogger possano sfruttare al meglio l’intelligenza artificiale generativa: e in particolare approfondiremo la scrittura dei comandi da dare ai chatbot – i prompt, appunto – per evitare gli errori più comuni e migliorare la qualità dei contenuti generati.
Creare prompt utili per blogger
Se credi che i prompt per blogger siano quelli che fanno creare un articolo da zero che potrai pubblicare con un semplice copia incolla, non sai a che rischi vai incontro. Puoi scoprirlo qui.
Ma i prompt per blogger possono essere un punto di svolta nella tua vita di creator, se ti concentri su quello che, di difficile, ogni blogger deve fare prima di scrivere un articolo.
Vediamo per cosa puoi creare prompt come blogger
Prompt per lo studio dell'intento di ricerca
Lo studio dell’intento di ricerca è una della parti più sfidanti ma anche più importanti, preliminari e complementari alla stesura di un buon blog post. Si tratta della capacità di metterci realmente nei panni e nella testa del target di ogni singolo articolo e capire quale ricerca fa online il nostro lettore ideale.
Non è come l’analisi del target, che si fa poche volte nella storia di un blog, quando si pensa al posizionamento o al ri-posizionamento, ma si fa per ogni singolo articolo, affinché possa posizionarsi e raggiungere il giusto traffico.
Ecco allora delle idee e tecniche di prompting per fare uno studio dell’intento di ricerca.
Partiamo dalla tecnica del gioco di ruolo.
Devi scrivere un articolo di skincare per pelli secche e atopiche.
Chiacchiera con il tuo tool di AI (ad esempio ChatGPT), assegnando dei ruoli.
Tu: Facciamo un gioco di ruolo. Tu impersoni una donna di 23 anni con viso con pelle secca e casi di dermatiti atopiche. Io sarò me stessa e ti farò una serie di domande.
ChtGPT: ok, giochiamo
Tu: Quali sono i tuoi principali bisogni nella beauty routine quotidiana?
ChtGPT: i miei problemi sono x, y, z…
Tu: Se oggi volessi una risposta o un rimedio al tuo problema x, cosa chiederesti ad un motore di ricerca?
ChtGPT: chiederei al motore di ricerca…
Così hai diverse risposte e ipotesi, e puoi decidere sia in base a quello che ti va di scrivere che in base alla tua competenza in materia, qual è l’intento di ricerca al quale risponderai e, dunque, la main keyword del tuo articolo.
Prompt per content brainstoriming
La fase del brainstorming è fondamentale per chi fa blogging: bisogna trovare l’idea giusta, originale e diversa dai competitor.
Ecco allora che l’IA generativa può esserci di grande aiuto, se la usiamo in modo intelligente.
Come? Con tecniche tipiche del brainstorming, da applicare proprio alle conversazioni con i chatbot.
Entriamo subito nella pratica con qualche esempio.
Potresti chiedere all’IA (ChatGPT, Perplexity o qualsiasi altro strumento tu utilizzi) di dare il via a un gioco di ruolo:
ChatGPT potrebbe impersonare il tuo target, la tua buyer persona e tu potresti dialogare con lei per capire che cosa può interessarle oppure no.
Andiamo ancora di più nello specifico:
Poniamo che tu stia usando proprio ChatGPT per trovare un’idea per un articolo travel per il tuo blog, rivolto a famiglie con bambini. La destinazione è Parigi.
Ecco che torniamo al gioco di ruolo con l’IA:
Tu: Facciamo un gioco di ruolo. Tu impersonerai il genitore di una famiglia parigina con due bambini di 3 e 7 anni. Io sarò me stessa e ti farò una serie di domande sulla tua vita a Parigi.
ChtGPT: ok, giochiamo
Tu: Dove vai di solito con i tuoi figli?
ChtGPT: …
Tu: Quali sono le cose che amano di più e quali di meno della vostra città?
ChtGPT: …
Tu: Che cosa fanno i tuoi bambini quando escono da scuola?
ChtGPT:
Con il procedere della conversazione, adatterai i tuoi prompt alle risposte che ti fornirà il chatbot.
Questa tecnica di aiuterà a generare idee per le attività da proporre nel tuo articolo; non è detto che ti piaceranno o che le userai tutte, ma di sicuro avrai una fonte di ispirazione che ti porterà a esplorare angoli diversi di un tema già noto.
Prompt per i link interni utili alla SEO
Come dal ultimi dettami dell’helpful content update di Google, i nostri articoli devono dimostrare di essere un reale valore aggiunto alle ricerche degli utenti, e un modo per dimostrarlo è inserire riferimenti ad approfondimenti autorevoli; in pratica, ci servono link interni che rimandino a ricerche, articoli approfonditi di siti e testate note, dati che informino di più e meglio i nostri lettori e lettrici.
Poniamo caso che tu stia scrivendo un articolo sugli effetti a lungo termine della sovraesposizione ai tablet dei bambini.
Potresti andare su un tool di IA generativa (nb: Perplexity al momento è il tool migliore nel citare le fonti di tutte le sue risposte) e chiedere:
Stai creando un articolo sugli effetti a lungo termine della sovraesposizione ai tablet dei bambini. Hai bisogno di fonti autorevoli che diano dati scientifici sugli effetti deleteri a lungo termine sui bambini. Ad esempio, mi servono fonti come articoli di testate famose in Italia, tipo il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Io Donna, o all’estero, come ad esempio Il New York Times. Oppure servono link a ricerche scientifiche su questo argomento. Trovane almeno 5.
Gli esempi sono importanti almeno quanto le richieste circostanziate (non ho chiesto solo “ricerche scientifiche” ma ho chiesto studi che dimostrino la teoria che sostengo; ricorda che l’IA non sa niente, di per sé; tutto quello che sa, lo deve cercare nei suoi immensi database, e quello che ci serve non lo può desumere, dobbiamo indicarlo noi.
Molti chatbot (come lo stesso ChatGPT, a differenza di Perplexity) non ti danno le fonti da cui hanno preso le informazioni usate per generare il tuo contenuto.
Per assicurarti che il chatbot fornisca le fonti, devi inserire una richiesta esplicita nel tuo prompt. Puoi anche aggiungere che tipo di fonti desideri. Ecco un esempio:
Elencare le fonti alla fine del testo
Utilizza fonti [accademiche, giornalistiche etc] e poi citale in fondo
Leggi anche “Come fare richieste a ChatGPT, guida all’uso dei prompt”
Errori da non fare con i prompt
Il content prompt design è una nuova branca del mercato del content, è già considerata una skill professionale e sta diventando una nuova professione.
Questo per far capire quanto possa essere complesso creare i giusti prompt per ogni situazione e quanto possa essere facile fare errori.
Ecco i più comuni da evitare.
Essere troppo generici
Uno degli errori più comuni che facciamo quando scriviamo le nostre indicazioni ai chatbot (i prompt, appunto), è quello di dare istruzioni troppo generiche o imprecise: questo porta inevitabilmente a contenuti altrettanto generici e, quindi, poco utilizzabili.
Consigli per un prompt ben fatto:
- Descrivi in dettaglio il contesto: è il modo più efficace per permettere all’IA di generare contenuti pertinenti.
- Indica il target: contenuti, stile e linguaggio cambiano se, per esempio, ti rivolgi ad adolescenti o ad adulti, a esperti del settore o a chi non sa nulla del tuo argomento
- Fai esempi: ricorda che le intelligenze artificiali apprendono da noi. Se trovi un contenuto che ti piace o se hai articoli tuoi, dalli al tuo chatbot e chiedi di generare un contenuto in linea con quello
Fidarsi troppo
Ecco un altro grave errore: ignorare l’importanza della tua revisione e della verifica delle informazioni.
I contenuti generati dall’IA vanno sempre rivisti e non solo perché siano coerenti con il tuo modo di comunicare, ma anche e soprattutto perché le intelligenze artificiali imparano da noi, i dati su cui sono addestrate sono pieni anche di errori, pregiudizi, disinformazione in generale: controllo sempre tutto con attenzione.
Leggi anche “Stereotipi di Genere nell’IA, come rilevarli“
Se queste indicazioni e questi esempi ti sono stati utili, iscriviti al webinar gratuito del 16 luglio perché tra i regali in più che riceverai ci sarà anche un elenco di prompt da usare per la tua attività di blogger.
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