Visita i paesi baltici… finché puoi

Per Paesi Baltici, o Repubbliche Baltiche, intendiamo i tre paesi affacciati sulla costa est del Mar Baltico, cioè Estonia, Lettonia e Lituania. 

A ridosso della Seconda Guerra Mondiale, i tre paesi furono annessi forzatamente alla sfera d’influenza sovietica, a seguito di accordi segreti tra Urss e Germania nazista (Patto Molotov-Ribbentrop);

Furono messi leader fantoccio a capo dei paesi, di modo che l’autonomia nazionale fosse invalidata e il paese rimanessero alle dipendenze economiche e militari sovietiche, mentre il Terzo Reich avrebbe avuto libero accesso alla parte occidentale della Polonia, che aveva intenzione di invadere. 

La popolazione fu soggetta a deportazioni, russificazione forzata e un’economia pianificata che limitava lo sviluppo. Nonostante la dominazione sovietica, movimenti nazionalisti clandestini continuarono a resistere. 

Tu che leggi, osserva una cosa che nella narrazione storica odierna viene spesso rimossa:
c’è stato un momento in cui i due nemici della Seconda Guerra Mondiale, Germania Nazista e Russia Comunista, sono stati più che in accordo, perché si coprivano a vicenda spartendosi parte del mondo.
Perché quando si tratta di spartirsi terre strategiche, le potenze militarmente forti scrupoli non se ne fanno, proprio come sta avvenendo oggi.

Negli anni ’80, con il declino dell’URSS e le riforme di Gorbaciov (Glasnost e Perestrojka), i Baltici sfruttarono l’apertura politica per reclamare l’indipendenza.

Nel 1989, la “Via Baltica”, una catena umana di due milioni di persone da Vilnius a Tallinn, fu un atto simbolico di unità e protesta. Nel 1991, dopo il fallito golpe sovietico, le tre repubbliche dichiararono ufficialmente l’indipendenza, riconosciuta a livello internazionale dopo il crollo dell’URSS.

Negli anni 2000, i tre paesi sono entrati nella NATO (perché quando hai alle spalle una storia di invasioni, l’idea di essere difesi non è male), e soprattutto nell’Unione Europea nel 2004, adottando riforme economiche di successo.

L’UE è stato (ed è tutt’ora) un progetto politico basato su valori che, strano ma vero, sono piaciuti alle persone; meno alle grandi potenze, che oggi dichiarano apertamente e senza vergogna, quanto i valori alla base dell’UE, di autodeterminazione dei popoli, libero scambio e libero movimento, diritti umani, siano IL problema.

Il latente sospetto delle grandi potenze verso l’UE in primis, l’alleanza atlantica in seconda istanza, ha reso la posizione dei paesi baltici sempre fragile:

La Russia, con la sua “Compatriot Policy”, la stessa in virtù della quale si è sentita legittimata ad invadere l’Ucraina, ha usato la presenza di minoranze russofone come pretesto per influenzare la politica interna baltica.
Dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2014, i Baltici hanno rafforzato la loro difesa, temendo legittimamente di essere i prossimi obiettivi di Mosca.

Perché lo sanno che se Putin ha il via libera del paese più potente militarmente della NATO (al momento guidato da un non equilibratissimo Donald Trump) potrà rivendicare anche la sua influenza su questi paesi e nessuno avrà la capacità militare per fermarlo.

Ecco dunque i miei consigli di viaggio, perché, les amis, se proprio vogliamo vedere qualcosa di unico, orientiamoci verso qualcosa che tra qualche anno potrebbe non essere più quello che è oggi (a dire il vero è una riflessione che possiamo tranquillamente estendere a tutta l’Europa).

Estonia: una fiaba iper digitalizzata

Estonia - ph. stefan-hiienurm

Estonia – ph. stefan-hiienurm, Unsplash

Dopo l’indipendenza nel 1991, l’Estonia ha puntato sulla tecnologia per rilanciare la sua economia.
Il governo ha lanciato il programma e-Estonia, che ha digitalizzato quasi tutti i servizi pubblici: dall’e-government al voto elettronico, fino alla sanità digitale. Oggi, il 99% dei servizi governativi è accessibile online e la burocrazia è quasi inesistente.

L’Estonia ha una delle più alte concentrazioni di startup pro capite in Europa. Il successo di Skype, fondata da ingegneri estoni e poi acquistata da Microsoft, ha dato impulso alla creazione di nuove aziende tech. Oggi il paese ospita decine di unicorni, tra cui Wise, Bolt e Pipedrive.

Negli ultimi 40 anni, il PIL estone è cresciuto in modo straordinario, passando da un’economia stagnante a una delle più dinamiche d’Europa.

Tallin, una città medievale con un cuore digitale

Tallinn cattedrale Aleksandr Nevskij

Tallinn cattedrale Aleksandr Nevskij

Tallin è una città che sembra uscita da una fiaba: torri gotiche, vicoli acciottolati e mura medievali perfettamente conservate.

Ma dietro questa estetica da cartolina si nasconde un’anima ultramoderna e una vivacità culturale iper moderna.

Scopri le cose da vedere e vivere a Tallin

Paesaggi incontaminati e natura nordica

Ovviamente, quando parliamo dell’area baltica, parliamo anche di venti freddi da un’oceano di ghiaccio, che dona atmosfere da film fantasy.
Dalle isole di Saaremaa e Hiiumaa alle foreste del Parco Nazionale di Lahemaa, l’Estonia offre scenari mozzafiato tra mare, laghi e boschi. Un paradiso per escursionisti e amanti della natura.

Lettonia: Fischia il vento sull’ Art Nouveau

Con un PIL che ha avuto un aumento costante negli ultimi decenni e una crescita economica superiore alla media UE, dovuta anche all’interesse dei viaggiatori degli altri paesi europei e ai flussi turistici.

La Lettonia ha molto dall’attuale instabilità politica. La forte presenza russofona (circa il 30% della popolazione) è una delle ragioni per cui Putin potrebbe voler “proteggere” i suoi compatrioti, proprio come in Crimea. La partecipazione politica è migliorata negli ultimi anni, ma la paura di una guerra latente influenza ogni decisione.

Riga, la Parigi del Baltico

Riga, Lettonia

La capitale lettone è un tesoro di architettura Art Nouveau, con più di 800 edifici in questo stile, con l’unicità del Gotico Baltico.
La Città Vecchia è un labirinto di vicoli medievali, mentre la scena culturale è tra le più vivaci dell’Europa dell’Est.

Cose interessanti da sapere per il tuo viaggio a Riga

Le spiagge di Jurmala e la riserva naturale di Kemeri offrono un lato della Lettonia che pochi conoscono: dune di sabbia dorata, boschi fitti e acque termali curative.

Lituania, ribelle del Baltico

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ph. justina pakalnyte | unsplash

La Lituania è forse il paese baltico più attivo nel contrastare l’influenza russa, fornendo aiuti all’Ucraina e spingendo per sanzioni più dure contro Mosca.
Economicamente, ha registrato un boom impressionante dagli anni ’90, con un PIL che ha superato le aspettative. La sua posizione geografica, però, la rende vulnerabile: il corridoio di Suwałki, un sottile lembo di terra che separa la Bielorussia da Kaliningrad, è uno dei punti più critici della NATO. Un’incursione russa qui potrebbe tagliare fuori i Baltici dal resto dell’Europa.

Scopri cosa vedere a Vilnius

Vilnius, la città barocca dell’indipendenza

autunno a vilnius

Vilnius

Vilnius è una città sorprendente: una capitale ricca di chiese barocche, stradine romantiche e una scena artistica underground.
Del resto, ha un quartiere anarchico con una sua costituzione che alimenta quel sangue fatto di globuli di indipendenza che si riflette nella sua politica estera ferma e determinata contro Mosca.

Oltre la capitale, dalla Collina delle Croci, simbolo della leggendaria attitudine lituana alla resistenza, alle dune mobili di Nida sul Mar Baltico, la Lituania ha paesaggi unici che raccontano la sua storia di lotta e perseveranza.

Visita i paesi baltici, finché puoi

Se mi conosci, lo sai che non è cinismo che mi porta a scrivere questo articolo, dove l’anima travel non è che uno spunto di riflessione geopolitica, ormai da anni base del mio storytelling. Se invece non mi conosci, è questa una buona occasione per conoscerci meglio e non perderci di vista. 

Sono una travel blogger di professione, millennial e, in quanto tale, fiera figlia dell’Europa e dei suoi valori.
Sono sempre tra quelle che negli Anni Novanta venivano chiamate “No Global”.
Oggi ci dicono che avevamo ragione. Ma era la sola cosa che avevamo.

 

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