Viaggiare serve per aprire la mente, dicono. Ma io sono sempre stata dell’idea che se andare in un posto bastasse ad aprire la mente, saremmo un’umanità di menti spalancate, saremmo il migliore dei mondi possibili, dato che il genere umano è ben abituato a spostarsi per le ragioni più disparate.
Diciamo che, se viaggiare corrisponde non solo a “vedere cose” ma anche a “capire cose”, non solo a conoscere cosa è accaduto nella storia e come venivano costruiti alcuni palazzi ma anche a perché la storia e i palazzi sono stati fatti in un certo modo, abbiamo come individui qualche strumento in più per decodificare i luoghi e le realtà.
Fatta questa premessa che ribadisce come viaggiare in sé non è che uno spostamento geografico, mentre per arricchirsi e aprire la mente serve andare oltre la geografia, veniamo all’argomento del giorno: regioni d’Europa che dovremmo conoscere meglio, e perché sarebbe opportuno.

Siamo abituati a vivere la nostra vecchia Europa come un territorio fatto di alleanze geopolitiche, usi e costumi in alcuni punti simili, in altri diversi.
Pensare alla storia passata senza considerare le sue ripercussioni del presente, non ha senso se amiamo pensare a noi stessi come “viaggiatori-diversi-dai-turisti”.
Oggi ti parlo di tre aree che per me sono di enorme interesse esotico, geopolitico, culturale, cioè l’area baltica, il Caucaso e i Balcani.
SPOILER: la loro storia tocca la nostra, antica e recente, e il nostro immaginario in modi che neanche immaginiamo.
Paesi del Baltico

Qualcuno ancora pensa alla faccenda delle “radici cristiane d’Europa” come collante tra stati che, nel tempo, si sono estesi e poi frammentati a seconda di chi erano vinti e vincitori di taluno e talaltro conflitto.
Bene, dobbiamo sempre ricordare che il vero collante culturale di quella che oggi riconosciamo come Europa non sono le radici cristiane ma, al contrario, le radici precristiane e pluri-religiose.
Oggi visitando le principali città dei paesi baltici potrai constatare come i locali si stiano fieramente riavvicinando alle radici precristiane, mai del tutto abbandonate, fatte di un legame forte e olistico con la natura circostante.
Dettaglio sociale e Po(P)litico sui paesi baltici
Sai che molti dei riti che viviamo per il Natale e nel periodo invernale provengono dal baltico?
Qui te li racconto nel dettaglio.
E sapevi che la Lituania ed Estonia sono i paesi con la migliore e più capillare rete internet d’Europa e tra le migliori al mondo? (Infatti è un luogo amatissimo dai nomadi digitali) – qui ti indico altri luoghi adatti a digital nomads.
I paesi del Baltico e il loro interesse geopolitico oggi

Per paesi baltici intendiamo Estonia, Lituania e Lettonia, tutti e tre parte della comunità europea, tutti e tre con l’Euro, questi tre paesi hanno un’importanza strategica per gli equilibri militari, politici e anche energetici di tutta l’Eurasia (e ovviamente degli USA); i paesi Baltici sono infatti un avamposto ad est della NATO, sul confine della Russia.
Sappiamo (lo sappiamo?) che quest’ultima ha avuto negli ultimi anni politiche di espansione abbastanza aggressive (vedi l’esempio della Crimea), e ci sono rivendicazioni che la Russia ha anche su questi territori.
Ma se la Russia rompe le palle ad uno dei paesi Baltici dal punto di vista militare, rivendicando la cosiddetta Compatriot Policy su quei territori per la presenza di molte persone di origine Russa, sarebbe un’invasione dell’UE, senza se e senza ma.
Qui, un interessante approfondimento sulle tensioni tra Nato e Russia sul fronte Baltico.
Ehi, non ti spaventare! I Paesi baltici sono al momento sicuri e non si paventano concreti fronti di guerra. Anzi,
- qui ti consiglio dei viaggi in Lettonia
- qui ti consiglio dei viaggi in Lituania
- qui ti parlo della capitale dell’Estonia
Purtroppo non sono ancora stata in Estonia, ma prometto che rimedio presto e che ti porto con me.
Paesi del Caucaso

Anche in questo caso, in un mondo di confini, siamo al confine tra Europa e Asia, come concetti politici più che territoriali.
I Paesi definiti di area caucasica sono Armenia, Georgia e Azerbaigian, più una decina di entità federali nel territorio russo.
La zona è al centro di gasdotti che vanno da Mar Caspio all’Italia, è una strada verso la Russia, che, messo da parte il piano politico che può piacere o non piacere, sul piano commerciale per l’export del made in Italy è fondamentale, dal momento che il mercato russo lo apprezza molto.
Infine, trattandosi di paesi in crescita, Armenia, Georgia e Azerbaigian sono a loro volta guardate con grande interesse dalle aziende italiane che vogliono esportare prodotti e servizi (ovviamente senza neanche provare ad approfondire l’interesse che ogni stato ha per l’Azerbaigian, pieno di idrocarburi).

Le tre sorelle del Caucaso hanno importanti differenze nelle attuali politiche di sviluppo: se la Georgia è quella che guarda con forza e interesse all’Europa, come ho raccontato in questo post, l’Armenia ha ancora un forte orientamento verso la Russia e tiene più salda una tradizione post-sovietica.
Non avete idea di quanta voglia avrai di andare in Armenia, ma proprio tantissima!
Appena programmo un viaggio, vi chiamo e vi porto!
Per noi Italiani, investire in questi territori, creare partenariati commerciali anche a livello di start-up e non solo di grandi aziende, ha un valore strategico enorme.
Qui, ti racconto un bel po’ di cose sulla Georgia (Tbilisi, Kutaisi, cibo, itinerari on the road e molto altro).
Paesi dell’area balcanica

Chi mi segue da un po’ sa l’amore che mi lega ai Balcani. E’ un amore nutrito dall’empatia cresciuta e coltivata da bambina, quando sapevo che a pochissimi chilometri da casa mia (sono salentina) c’erano dei conflitti terribili, bombardamenti firmati NATO, i primi profughi che ci hanno messi per la prima volta di fronte all’essere terra di frontiera.
Geograficamente i paesi che interessano la Penisola Balcanica sono 12, ma su un piano geopolitico abbiamo imparato a dare a questi territori delle accezioni che gli abitanti stessi di questi territori rifiutano.
Dei Balcani si è parlato a lungo come di “Polveriera” e abbiamo spesso analizzato la faccenda della multi etnicità e della fortissima compresenza di tante diverse religioni e culture come un fattore di questa polveriera stessa.

Tuttavia, basta un confronto veloce con una giuda turistica albanese, una prof bosniaca, uno storico dell’arte serbo, un’ingegnera slovacca per capire che la faccenda della coabitazione religiosa che a noi europei occidentali cristianocentrici pare incredibile e potenziale fonte di conflitto… per loro è da sempre elemento normalissimo della quotidianità, da secoli e secoli.
Lo vedi nel centro antico di Mostar (Bosnia) dove il muezzin della moschea Koski Mehmed Pasha canta alternandosi alle campane della chiesa cristiana medievale, o nella piazza Maria Luiza del centro di Sofia, dove si affacciano da secoli moschea, sinagoga e cattedrale ortodossa.
I fattori scatenanti dei conflitti della così detta polveriera balcanica sono ben altri.
Gli imprenditori lo sanno già: oggi investire in Albania, Montenegro, Serbia, Bosnia, Croazia è (da anni) strategicamente utile.
Conosci queste aree d’Europa? Quali conosci già e quali vorresti conoscere meglio?
Chiara
Bello!!!