Devo ammettere di essere una viaggiatrice fortunata. Ho e ho avuto abbastanza spesso la possibilità di alternare viaggi low budget a viaggi-diciamo-di-lusso.
I viaggi che organizzo in autonomia tendono ad essere abbastanza low cost per vari motivi, riassumibili per lo più così
- sono una free lance creativa (in Italia) e ho un mutuo da pagare, quindi costantemente in spending review
- spesso organizzo d’impeto, senza grandi pianificazioni. E da questa pratica i viaggi sono ‘zingari’, ovvero declinabili come ‘zingarate’ all’insegna dell’adattamento e del low budget.
Nonostante ciò mi sono capitate occasioni in cui, vuoi perché invitata, vuoi perché con qualche maggiore possibilità di spesa (e quando ho due lire io non ho mai dubbi su come investirle), ho potuto fare viaggi un po’ più comodi, dai diciamo pure ‘di lusso’.
Alla luce di un minimo di trascorsa esperienza mi prendo il fastidio di fare un bilancio e condividere i miei pensieri in merito al perché le zingarate siano meglio dei viaggi di lusso (per non parlare degli All inclusive, che come tipologia non mi attira affatto).
Per quanto mi sia divertita molto in entrambi i contesti ho notato che
I viaggi low cost aumentano la creatività
Quando il budget è limitato faccio molta più attenzione a tutti gli algoritmi che portano alla scelta dell’hotel/ostello ideale.
Ad esempio, si può trovare un hotel tre stelle carino e accogliente non troppo centrale e trovare un modo per arrivare in centro o alla fermata dei mezzi più vicina.
Alloggiare un po’ lontani dal centro apre per altro le porte ad un mondo perché
- viaggiare in tram è bellissimo
- muoversi con il bike sharing permette di vedere una città sotto un’infinità di diversi punti di vista
- anche trascorrere del tempo nei locali della periferia ha un suo perché e fa comprendere meglio le dinamiche più comuni della città che si visita.
Il lato creativo della faccenda è per altro implementato dalla preparazione e incapsulamento del bagaglio, per farlo rientrare nelle restrizioni delle compagnie low cost.
Ecco, guada, se ti servono idee mooolto creative per fare la valigia, leggi questo post su come viaggiare con un buco nero in valigia o questo su come fare un viaggio di 20 giorni con una sacca da 5 kg. E poi magari approfondisci sulla fenomenologia del Guardaroba Super Capsula.
Più possibilità di imparare e socializzare. E imparare a socializzare.
Ok, lo ammetto, l’ultima volta che ho dormito in un ostello con altre persone tra cui estranei è stato a Bruges 5 anni fa. Posso dire che preferisco la mia privacy, ma ho seri dubbi sul fatto che baratterei un ostello bello con un hotel brutto.
A Belgrado avevo una stanza tutta per me in quello che si è aggiudicato il premio di ‘Peggiore luogo in cui abbia mai soggiornato’.
Col senno di poi preferirei mille volte e allo stesso costo una camerata nell’ostello glam di Tampere del quale parlo in questo post.
Aggiungici il fatto che negli ostelli è possibile incontrare persone che stanno zingareggiando come te e il gioco è fatto! Hai nuovi potenziali amici di altre parti del mondo da andare a trovare!
Per altro, una sistemazione a costi ridotti può essere proprio
– casa di un amico o un parente che non vedi da un po’,
– il couch surfing.
In entrambi i casi è possibile interagire con chi vive nel posto e conoscere meglio le abitudini quotidiane.
Semplicemente… shalla
Ho visto compagni e compagne di viaggio in situazioni un po’ più altolocate rovinare un’intera serata per un pezzo di carne mediocre o un panino fatto male.
Brutto dirlo, ma quando si viaggia con poco le aspettative sono più basse e si bada poco (o meno) al consumo in sé.
Più semplice amare quello che il viaggio ci concede, più facile allontanarsi dalla malattia del ‘Pago, spendo, pretendo’, trasformando, viaggio dopo viaggio la leggerezza in attitudine alla semplicità.
Le zingarate e i viaggi low budget ti fanno pensare a quello che serve davvero (anche nella vita).
Ora, non vorrei buttarla troppo sul filosofico, ma è d’uopo.
Recentemente ho avuto la fortuna di chiacchierare con una ragazza davvero in gamba incontrata ad un pranzo di ringraziamento e auguri di natale. Lei mi ha raccontato del suo viaggio a Santiago di Compostela e della necessità di liberare (proprio così, ha usato la parola liberare, me ne ricordo bene) il suo zaino da cose pesanti e non indispensabili per percorrere le ultime miglia del suo percorso.
E mi ha detto: ‘è incredibile quante cose inutili ci trasciniamo dietro, nel nostro bagaglio’.
Io che sull’epica e sull’estetica del bagaglio e relative metafore ci ho creato un intero blog, non potevo restare indifferente.
Le compagnie low cost, come ho scritto in Diversamente a Sud, ci insegnano a concentrare la nostra vita e le cose indispensabili in poco spazio e poco peso, più o meno come twitter ci ha insegnato la sintesi.
Suggerirei a tutte (e a tutti) di fare almeno tre viaggi all’anno con una compagnia low cost. Esercizio di vita che è ormai a mio avviso irrinunciabile, stando alla quantità di oggetti vitali e indispensabili dei quali sino a un anno fa non avevo assolutamente bisogno.

L’ultima (o anche prima) domanda è: che cosa è il lusso?
Secondo me oggi è:
- la libertà (politica e intellettuale. No, non è un bene comune, è ancora un lusso)
- concedersi la felicità senza sentirsi in colpa
- prendersi anche di forza il proprio tempo libero senza sentirsi in colpa
- auto-conferirsi il potere di fidarsi degli altri
- una birra sul mare.
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