L’arte di fregarsene. Che cosa è (secondo me) e come il viaggio te la insegna

L’arte di fregarsene si impara col tempo. Non c’è un manuale ministeriale in uso tipo l’Argan per la storia dell’arte e il Giardina per la storia. Ognuno lo scrive a modo suo.
Non ci sono scorciatoie e se non hai la prima ruga di espressione sulla fronte o dal naso alle estremità delle labbra non si inizia nemmeno a capire e decodificare.

Non è quella cosa che ostentano persone “giovani”, dal far tardi al vestirsi in maniera strana, dal litigare con i genitori al fingere di essere anticonformisti. Mi dispiace dirvelo, ma quelli sono normali passaggi generazionali di chi ancora non ha addosso il peso delle aspettative proprie e degli altri.

Fregarsene non ha a che fare solo col parere degli atri ma anche con l’idea che abbiamo sempre avuto di noi stesse e con quelle cose che invece la vita all’improvviso ci porta a fare e delle quali, se non stiamo attente e non impariamo a “fregarcene”, ci perseguiteranno per sempre.

Come lasciare una persona che credevamo avremmo amato per sempre.
Come lasciare andare qualcuno senza il/la quale mai avremmo pensato di poter vivere.
Come diventare grandi.
Come fare qualcosa della quale non andremo mai fiere ma che andava fatta e basta.

be your own boss

Viaggiare aiuta a farsene un’infarinatura, dell’arte di fregarsene, e col tempo anche ad impararne l’ABC. Viaggiare da sola è stata la prima azione concreta e importante per imparare a metterla in pratica.

La prima volta che tuo padre dice al tuo ragazzo: “lei parte da sola, e tu non dici niente?”.
La prima volta che, in viaggio da sola, qualcuno ti dice “Se fossi il tuo ragazzo ti avrei già mandata a quel paese”. (e che in parte ti tocca sia se ce l’hai che se non ce l’hai, il ragazzo o la ragazza).
La prima volta che qualcuno, nonostante le frasidelcazzo di cui sopra, ti dice “Eh, beata te, che hai chi ti appoggia e puoi viaggiare da sola”.

The art of waking up happy every day

Sono tutti momenti in cui l’arte di fregarsene la impari per non usare parole e reazioni violente che poco si addicono ad una regina guerriera.

E dagli altri, gradualmente passi a te, e alle aspettative che di te stessa avevi e forse ancora hai.

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Piano piano, viaggio dopo viaggio, te ne freghi dei chili di troppo o di meno, dei figli che ancora non hai e del matrimonio del quale ancora non fai cenno. Te ne freghi di  che cosa pensano le persone che ti vedono mangiare da sola (anzi, inizi a dare per scontato che della tua solitudine potrebbe non fregare niente a nessuno – e va bene così).
E te ne freghi di che cosa pensano le persone che ti vedono farti da sola delle foto impostando l’autoscatto della macchina fotografica. Magari le prime volte ti fai qualche problema… ma alla lunga capisci che di questo passo non avrai foto di te nei posti in cui sei stata.

E passi a dare poco conto ai consigli delle persone che stimi, perché per quanto le stimi la tua vita la conosci per davvero solo tu.

Come mangiare da sole senza sentirsi ‘strane’ o sfigate

In viaggio da sola inizi a chiedere agli estranei di fotografarti. E poi chiedi anche a chi ti conosce, quando non sei in viaggio, di farti una foto se ne vuoi una. Insomma, anche passare per vanesia o leggera è un problema che pian piano inizia a non toccarti più di tanto.

Sinché Chissene dopo Chissene, ti ritrovi al centro di tutto. Almeno, di tutto ciò che concerne la tua vita. Che non è poco.

 

 

7 Comments

  • Marco

    Ciao sono marco piacere…. A chi è qualche giorno che mi rendo conto… Che molta della mia sofferenza è stata creata da regole o prese a. Prestito inconsapevolmente o copiate o create non lo so…. So che mi sono attaccato a risultati aspettative cronicizzate…. Forse come metro di misura? Valgo se ottengo?? Bo non so bene so che è e che ho creato una vita troppo seria… E incentrata sul comprendere perché è percome quando dove ecc ecc quando in realtà realizzare e dirsi ma cavolo te ne frega Marco???? Mi fa sentire più sereno…. Sono anni che sto lavorando su me. stesso meditazione e molto altro…. Ma volte le. cose più semplici sono più efficaci…..

    • Sabrina - In My Suitcase

      La consapevolezza di Sé e il percorso verso la felicità sono, appunto, un percorso. Spesso non sono semplici ma richiedono una sorta di “risveglio”. Ma non è mai presto né mai troppo tardi per essere felici.
      Buon cammino Marco.

  • Filippo

    Ho sempre caricato di troppe emozioni le vicende della mia vita, anche cose di piccolo conto. Ora sono stanco. Troppo pesante. Ho deciso che da oggi imparo a fregarmene. Più spontaneità, meno peso ai rischi di ciò che si fa (sempre sopravvalutati), meno peso a quello che gli altri pensano, in generale e di te(me) . Fatemi gli auguri, se funziona la mia vita cambia. Non so di quanto, ma cambia.
    Accetto anche consigli.

  • mattia

    mi piace un sacco la tua visione delle cose mi ricorda la mia ma anche se non mi contraccambi bellezza non me ne frega un caxxx APPUNTO 😛

  • Simonè

    Bellissimo testo. Grazie.

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