Che traffico serve per lavorare come blogger? La risposta esiste, ed è meno difficile di quel che si crede. Te la do in questo post.
Una delle prime domande che mi vengono poste da neo blogger o wanna-be blogger che superano la timidezza iniziale, che superano la fase auto-narrativa del “in realtà lo faccio per passione” è: “che volumi di traffico servono per lavorare come blogger?” insieme a “Come si guadagna come blogger?” (domanda alla quale ho già risposto in questa dispensa).
Alcune mie corsiste già fanno contratti a pochi mesi dal lancio del loro blog (qui alcune info sui corsi), nonostante numeri ancora “ bassi” (su cosa si intende per numeri bassi ne parliamo tra un attimo).
Altre, con la coaching e con l’impegno, aumentano traffico e ZA (o magari partivano già da volumi e vanity metric interessanti) e adesso devono lavorare alle strategie per contattare e farsi contattare per delle collaborazioni, che ancora non hanno avuto nonostante il traffico alto.
Il punto è questo: il volume di traffico è una condizione NON necessaria e NON sufficiente per guadagnare con un blog.
Un traffico medio-alto (diciamo a partire dai 10mila visitatori unici al mese e una ZA al di sopra di 30-35) aumenta il potere di trattativa (al netto del sapere come si fa una trattativa per vendere i propri contenuti), aumenta la possibilità di essere contattati dalle web agency che lavorano per enti e aziende, ma non è dalle vanity metrics, sul blog o sui social, che parte la possibilità di guadagnare.
Seguimi fino alla fine e ti aiuterò a capire come USARE i tuoi numeri REALI, alti o bassi che siano su una scala di valori relativa, per guadagnare (onestamente) con il tuo progetto online.
Ma prima partiamo con i fondamentali:
Cosa sono le così dette vanity metrics?

Le vanity metrics, nel gergo dei web content creator, sono i numeri, più o meno visibili a chiunque, legati a numero di follower, visualizzazioni e lettori.
Dal numero dei follower sui social al numero dei like e commenti, dal numero di interazioni in privato e visualizzazioni delle storie al traffico sul tuo blog proveniente da Google fino alla famosa ZA, si tratta in ogni caso di Vanity Metrics (tradotto dall’inglese metriche di vanità), cioè numeri che, ad una breve occhiata, possono determinare un valore indicativo dell’attività di un content creator.
Ma attenzione, perché non è un caso se persino il gergo di settore li ha denominati vanity metrics cioè metriche di vanità (e non, che ne so… value metrics o assessment metrics); perché di fatto, questi numeri in sé, proprio come la bellezza, sono beni effimeri che, se non ben usati e argomentati hanno un valore breve e limitato. E persino non utile o ingannevole. E il mondo dei web content creator questo lo sa.
Adesso rispondiamo alla domanda che ti ha probabilmente portata qui:
Che traffico, quali numeri, quanti follower devo arrivare ad avere per lavorare come blogger o content creator?

Se non mi conosci ancora,
piacere, io sono Sabrina,
blogger di professione
e coach di neo blogger come te.
Ti aspetto anche su Instagram
Rispondo con l’onestà che mi contraddistingue, senza giri di parole:
affinché una web agency ti contatti per una campagna retribuita di link building, devi superare una ZA di 25-30 e essere posizionata per parole chiave che interessano davvero al cliente della web agency. Ma questo basta? No!
Esempio: io sono in prima pagina per molte kw legate al mondo della fotografia, ma nessuna web agency legata al mondo della fotografia mi ha mai proposto una collaborazione perché basta un’occhiata per capire che tratto di viaggi, blogging e lavoro digitale. Per questi due ultimi settori, invece, sono contattata spessissimo per le keyword dalla prima alla terza pagina.
Ma attenzione!! Perché non si guadagna solo dal link building, anzi, come dico nelle mie coaching, soprattutto nel modulo dedicato alle fonti di guadagno, con i post sponsorizzati al massimo si arrotonda (a meno che tu non voglia far diventare il tuo blog un insopportabile supermercato del web, con tanto di rischio di penalizzazioni dai motori di ricerca).
Ad esempio, per guadagnare con le affiliazioni non servono grossi volumi di traffico, “basta” (si fa per dire) un buon piano editoriale strategico, scrittura SEO unita ad una strategia narrativa orientata alla vendita e alla persuasione.
Per il resto, per lavorare sul serio, con progetti veri e strutturati, quello che ti serve conoscere e analizzare sono le tue metriche di valore, o meglio, il valore reale delle tue metriche numeriche.
Parliamo (finalmente) di Value Metric
I tuoi numeri possono essere altissimi, ma non servono se non li sai analizzare e non sai farti le giuste domande e darti delle risposte.
Ad esempio, se ti rivolgi ad una nicchia molto ristretta, all’inizio potresti avere dei volumi di traffico ridotti perché ristretti sono i volumi di ricerca dei tuoi lettori ideali e reali; se scrivi con un piano editoriale strategico e in ottica SEO, però, la curva del traffico è destinata a salire.
Ma se quei 400 lettori al mese, che poi diventano 600, poi 1000, poi 1500 ecc., che ti arrivano nel primo anno di attività sono lettori che interagiscono con te, ti chiedono consigli, si uniscono alle tue community social, si iscrivono alla tua newsletter, ecco che hai dei numeri di valore da poter usare per proporre un progetto ad un ente o partner ideale.
Non solo: anche se parti a gennaio da un volume di 400 visite uniche mensili e a dicembre te ne trovi 1500 hai un’altra Value Metric (metrica di valore, come la chiamo io in risposta alle vanity metric) da evidenziare sul tuo media kit, cioè una curva di lettori in costante crescita; ciò vuol dire che chi investe sul tuo blog al costo Y a febbraio, si troverà ad aver investito su un asset che a dicembre avrà un valore di Y x N.
Ti faccio un esempio, perché mi piace essere chiara:

Contatti un ente per proporre una partnership con il tuo canale di comunicazione crossmediale (cioè il tuo blog, la cui nicchia è legata ai tuoi social e alla tua community).
Quello che proponi è una rubrica sul tuo blog o una strategia di link building al costo Y.
Quando argomenterai i tanti vantaggi che offri al tuo partner commerciale, dirai anche che quella rubrica/spazio che stai proponendo al costo Y, tra sei mesi varrà tre volte tanto, in base ai tuoi volumi di crescita.
Esercizio e suggerimento pratico, per capire il valore commerciale del tuo progetto allo stato attuale e ipotizzare una strategia di guadagno:
- Fai un’analisi reale del tuo traffico e cerca di leggerne i “lati positivi” (trend di crescita, traffico di ritorno, bounce rate basso, Engagement rate sui social e interesse della tua community quando condividi un post del blog, ecc.
- Poi scrivili o raccontali (anche in una IG story, e taggami) come se stessi presentando o vantaggi di un nuovo prodotto sul mercato. Perché Sí, anche il tuo giovane blog è proprio questo, un nuovo prodotto della tua startup e non puoi aspettare che cresca per promuoverlo. Devi promuoverlo affinché cresca.
- Crea un documento in cui esponi questi trend positivi,
- Prova a creare un progetto per un partner ipotetico, partendo dai vantaggi che puoi dare unendo Vanity Metrics, Value Metrics e l’idea innovativa e originale che hai avuto per il tuo format.
- Poi, a latere, quando hai compreso perché alcuni trend sono in positivo al fine di continuare a far crescere il volume di traffico, chiediti anche cosa non sta andando secondo le tue aspettative/speranze. Come mai la tua community social non cresce come cresce il tuo blog? Come mai il volume di traffico ha subito una battuta di arresto?
Una volta ipotizzate delle risposte, crea un piano strategico di ripresa da monitorare nel corso delle settimane.
Dove non riesci da sola, ci sono sempre qui io 😉
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