10 cose da sapere sul lavoro di social media strategist

Il lavoro di social media strategist va spesso di pari passo con quello di blogger e ghost blogger (cioè autrice di articoli per i blog di terzi, spesso società e aziende). Almeno nel caso della mia avventura professionale, partita poco più di due anni fa, scrivere contenuti da condividere è stato il punto di partenza sia del lavoro di blogger che di social media strategist.

Se vuoi sapere di più sulla professione di blogger (Uggesù, che cosa fanno e come campano i blogger?), leggi questa confessione. 

Se ripenso agli esperimenti, ai corsi e percorsi fatti sino ad ora mi chiedo se, guardando questo lavoro recente (e sconosciuto al mio commercialista) in maniera consapevole, lo avrei davvero scelto.

Forse no, e mi sarei persa cose davvero molto interessanti e belle, come accade tutte le volte che si pensa troppo prima di fare qualcosa, perché la verità è che se ci si fa troppi calcoli razionali, anche vivere risulterebbe un gioco a perdere.

Vabbé, filosofia a parte, ecco alcune cose interessanti e da tenere in mente per chi ha appena iniziato o è interessato/a al lavoro di Social media strategist.
Dopo aver letto il post… molte colleghe e colleghi forse vorranno condividere queste cose anche con i propri clienti… sai, giusto per mettere le cose in chiaro 😉

blog

#1 – Il Social media strategist non si limita a postare ‘cose’ su facebook e twitter, 

tanto meno solo postare ‘cose’ su fb, twitter, G+, Pinterest e Instagram.
Prima di tutto, il mondo dei social è in continua crescita ed evoluzione e un Social Media Strategist deve stare dietro, leggendo e informandosi, alle nuove piattaforme che nascono e le previsioni in merito (ad esempio, io proprio oggi ho appreso qualcosa su SuperTop, che è un po’ come Stumble Upon ma un po’ più preciso nella definizione delle nicchie e dal quale è anche possibile guadagnare) .
Quelli che io utilizzo regolarmente per questo blog e quello dei miei clienti sono, oltre ai 4 su citati:
SuperTop, StumbleUpon, DesignMe, Linkedin, Dronestagram, Paper.li (se ne conosci altri attinenti a viaggi, design, interior, fotografia, dronotica, please scrivimelo nei commenti, grazie <3 )

Poi bisogna iscriversi e partecipare attivamente ai gruppi fb per blogger, che consentono ogni giorno, con dei thread speciali, di aumentare il traffico al proprio blog e a quello dei clienti e a dare follower e visibilità agli account di diversi social.
Le regole per partecipare a questi gruppi sono semplici ma richiedono tempo e spesso si trascorrono intere giornate prendendo parte a queste interazioni (che possono portare anche 200-300 follower a settimana su tutti i social).

Io al momento sono iscritta a 5 di questi gruppi (Female travel bloggers, GirlsVsGlobe, Blogger united, Instagram Faboulous, Travel Bloggers mega share) e sono ancora pochi, ma partecipare ogni giorno ad almeno un thread per gruppo comporta un impegno di almeno due ore.

Qui ho scritto qualcosa di più in merito a questi gruppi e altre faccende.

2 – la parola ‘strategist’ non è messa lì a caso

bag-and-hands

Social media strategist, lo sappiamo tutti ed è facile da capire, vuol dire ‘Colei o colui che pianifica una strategia di comunicazione sui social media’.
la strategia e la pianificazione (anche con il cliente) serve.
Non si tratta, ho notato, solo di pianificare i post su facebook ed ‘esserci’. Bisogna anche
– studiare gli orari in cui c’è maggior traffico e interazione
– capire che tipo di post ama il nostro target (video? grafica editata? offerte e giveaway? contest e premi?)
– che cosa è piaciuto e che cosa non è piaciuto
– far caso se in un determinato periodo i follower sono calati e chiedersi il perché
– interagire con gli altri utenti, condividere i post di altri, fare commenti (utili e positivi, possibilmente, che di disagio ce n’è già abbastanza fuori dai social)
– ideare concorsi e Giveaway periodici (cioè piccoli giochi a premi con ricompense, come nel caso di questo mio recente post legato ad un Giveaway)

#3 – Il SMS non lavora sono con i social

Dal momento che i contenuti condivisi sui social non sono affatto solo semplici post, ma sono anche video, articoli, grafiche ecc, le ipotesi sono due
– o si condividono solo le cose fatte e create da altri (ma in questo modo il sito/blog/campagna per i quali si lavora non ne hanno molto vantaggio)
– oppure si creano contenuti originali.
Va da sé che bisogna quindi lavorare anche con la grafica, con la scrittura (adatta ai blog e ai social) con il montaggio audio video.
Per fortuna la tecnologia smart aiuta molto e non è sempre indispensabile un corso avanzato e una licenza di Photoshop e Premier per fare queste cose. Con delle App gratuite si possono fare lavori discreti ma per avere lavori migliori è meglio scaricare quelle a pagamento).

#4 – Ogni social ha le sue caratteristiche specifiche

“Brava Sabrina, gran bella scoperta”, giustamente direte.
Ma questa  frase scontata porta ad una riflessione: se ogni social ha le sue caratteristiche per la grafica, e se le immagini restano sempre una strategia vincente per la comunicazione su tutti i social…
bisogna anche adattare un’immagine ad ogni diverso social!?
Ecco, la risposta è sì. Almeno se si vuole far le cose discretamente e avere più riscontro.
Ecco un esempio di una diversa immagine editata per Instagram, per twitter e per pinterest (quadrata, orizzontale e verticale)!

Ora, non si tratta di un lavoro eccelso di grafica, certo, ma farle tutte e tre porta via almeno venti minuti. Se si fa per più post al giorno, arriviamo a tenerci impegnate per almeno altre due ore solo per la grafica.
Ma è indispensabile per cercare di attirare più visite!
Per questo motivo…

#6… non è una buona idea collegare tutti i social:

Hai presente quelle funzioni che consentono di far sì che ad ogni foto messa su Instagram corrisponda un tweet con lo stesso contenuto?
Farlo non ha controindicazioni… l’importante è che lo stesso contenuto venga poi ri-condiviso rispettando le specifiche di ogni social media.
Esempio: pubblico una foto su facebook o instagram e le impostazioni di condivisione su più social la mandano su twitter in tempo reale. Ma su twitter appare così:

FullSizeRender (9)

Dopo è importante ri-condividerla anche su twitter ri-caricando la foto con la giusta grafica, tale da farla apparire così:

FullSizeRender (8)

 

#7 – Tutto ciò ovviamente incrementa le ore di lavoro.

Non è sano fare questo lavoro part time.
Ma è anche importante auto-regolarsi e non fare straordinari, tentazione sempre dietro l’angolo grazie all’efficienza dei nostri dannati/amati smart-phone.
Un metodo per non andare oltre le otto ore sarebbe pensare che non si tratta affatto di straordinario, dal momento che questo dovrebbe essere retribuito di più e che fa parte di una forma contrattuale che buona parte dei Social Media Strategist non hanno mai firmato nella loro vita.
Io nonostante la consapevolezza non sono ancora mai riuscita a non riempire tutti i tempi morti della giornata lavorando sui social miei e dei miei clienti. Il punto è che mi diverte.

 

 

#8 – pubbliche relazioni per i guest post 

Un’altra cosa che aumenta l’impegno e che è importante per dare credibilità al proprio blog/sito e creare un traffico interessante sui propri social, è quello di scrivere articoli per altri blog dal tema affine, con dei back link alla pagina/blog/sito/shop on line che si intende promuovere.

Alla luce di quanto detto dal punto #1 al punto #8…

#9 – …l’ufficio stampa è un’altra cosa.

Devo essere sincera, all’inizio della mia attività come blogger e social media strategist, mi sembrava più che opportuno, chiedendo una retribuzione, offrire anche le mie competenze di ufficio stampa nel ‘pacchetto’.
Ma col tempo ho capito che non è una cosa giusta né nei confronti di chi fa Ufficio Stampa a tempo pieno né per il mio lavoro, che raggiunge serenamente le 10 ore di impegno giornaliero anche senza mettere di mezzo contatti con i giornalisti, press kit, stampa cartacea e on line.

mobile instagram

#10 – Per molti, sarai sempre quella che lavora scrivendo supercazzole su fb.

Meglio lasciare che tutti lo pensino e che muoiano di invidia 😉

Altra piccola perla: è un lavoro nel quale a mio avviso la sincerità è fondamentale. Non credo sia possibile fare un buon lavoro di blogging e social media strategy se non si crede nel prodotto da promuovere.
La penso solo io così o siamo tutte e tutti d’accordo?

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *