Quando parlo di “prendere qualcosa dall’hotel” in cui vado, non mi riferisco mai ad accappatoi, asciugamani, ciabattine e tutto il resto, e non è solo per una personale etica del viaggio, ma anche per netta impossibilità di riempirmi ulteriormente il bagaglio e soprattutto la casa.
Mi riferisco alle idee e alle sensazioni.
Di molte accommdation nelle quali ho la possibilità di soggiornare, amo scopiazzare (o portar via con me) alcune idee brillanti di interior, che possono anche incidere fortemente sullo stile di vita.
Vediamo un po’ quali idee mi sono appuntata in testa, in alcuni degli ultimi viaggi in Italia e all’estero.
Angolo lavoro in camera relax
- Carta da parati, stile moderno e mobili classici. Un angolo dell’ampia area living della Suite Presidential al Rimini Suite Hotel
Un recente viaggio a Rimini mi ha portata nel 4 stelle Rimini Suite Hotel.
La mia passione per le coccole extra e la mia totale assenza di sensi di colpa quando mi dedico a me stessa mi hanno fatto apprezzare particolarmente jacuzzi privata su una grande area solarium, il ricco servizio in camera e gli spazi grandi e luminosi della Suite Presidential.
Ciò detto, alcuni elementi di interior mi hanno anche sollecitato l’immaginazione!
Un freelance e nomade digitale o chiunque debba svolgere parte del proprio tempo di lavoro da casa, ha spesso la necessità di ricreare il proprio spazio di lavoro all’interno di aree casalinghe non predisposte, quando addirittura non adatte.
Sono infatti dell’idea che una zona living, dedita al relax serale o ai pasti, non debba accogliere riferimenti al mondo del lavoro.
Eppure noi nomadi digitali spesso, chissà perché, non viviamo in regge da 8 stanze e sei bagni e dobbiamo ritagliare i nostri spazi vitali dove possibile, relegando l’area di lavoro nell’area living/cucina/letto.
Il design ci viene in aiuto! Al Rimini Suite hotel ho visto per la prima volta dal vivo un esempio di concept moderno di carta da parati, con pattern molto lontani da quello delle nostre nonne, per altro, vivacemente stesa solo su un angolo dell’area living.
Mi è venuto assolutamente naturale mettermi lì a lavorare, come se avessi avuto uno stacco visivo e mentale rispetto alla luminosa area relax con tv e divano.
Credo che sia una chicca di design che tutti possiamo replicare a casa: anche in un’area relax, creiamo uno spazio che sia un chiaro stacco visivo. L’immaginario è più forte di una parete, in fin dei conti.
Bagno: la mia piccola spa
- Dalla spa dell’hotel al bagno di casa: alla vasca non rinuncerò mai
- il bagno di casa (in questo caso, di casa mia) come una Spa
Tutti i miei recenti blog tour mi hanno insegnato l’importanza del non relegare la cura dei proprio corpo (dalla pelle all’alimentazione) a pochi giorni di vacanza relax all’anno.
La cura deve diventare uno stile di vita, come le scelte alimentari e l’etica del consumo.
Una volta ogni tre-quattro mesi, per un giorno, alla doccia ho quindi deciso di sostituire un bagno rigenerante, che duri tantissimo, con sali da bagno e maschere naturali.
Non più di una volta ogni tre o quattro mesi perché il consumo spropositato di acqua non fa parte della mia etica del consumo e delle mie abitudini e preferisco calendarizzarlo.
Tuttavia, mi piace rendere sempre il bagno di casa simile ad una piccola spa privata, non solo grazie alla presenza di essenze alla lavanda, che come alcuni sanno ha su di me un effetto benefico per ragioni biografiche, ma anche di mobili in legno naturale, senza formaldeide, prodotti da artigianato su misura (ma di questa tipologia di mobili ti parlerò in un altro post).
Un salotto come un ostello
Non si impara solo dagli hotel di lusso, les amis.
Anche gli ostelli della gioventù, in particolare quelli di Cracovia, mi hanno insegnato qualcosa su come vivere bene in casa, portando un po’ di spirito del viaggio con me.
Ovviamente mi riferisco alle aree comuni degli ostelli moderni, con tanto di wii e play station o angoli lettura dove è possibile condividere chiacchiere o anche lunghi e intimismi silenzi con persone che probabilmente non rivedrai mai più.
Anche nell’area living di casa è possibile ricreare spazi e tecniche di arredo che invitano alla condivisione e alla discussione. Io sto sperimentando queste:
– lasciare un libro aperto con una frase sottolineata sul tavolino davanti al divano, di modo che chiunque possa leggere e dare il via ad una chiacchiera su argomenti stimolanti.
– mettere foto di varie parti del mondo, in modo da far nascere conversazioni di viaggio con chi ti viene a trovare.
– mettere in bella vista la password del wi-fi (su una lavagnetta ad esempio) perché si sa che “home is… where wi-fi connects automatically”.
– coperte, tazze di tè o calici di vino devono essere onnipresenti, e dai agli ospiti la possibilità di servirsi da soli, rendendo casa tua non un albergo ma parte di un viaggio.
Questo post contiene link derivanti da collaborazioni con enti e aziende. Ciò detto, condivido solo link in linea con ogni singolo contenuto e solo se trovo che siano utili per i miei lettori.
Paola
Un’idea carina su dove mettere la password del Wi-Fi l’ho vista in Inghilterra e subito copiata a casa: su uno specchio, meglio se antico o vecchiotto, restaurato con una bella vernice dorata. Il contrasto con i mobili moderni sta davvero bene!