Come blogger e/o come content creator in senso lato, c’è stato un tempo non troppo lontano in cui ci hanno detto che avremmo dovuto essere ovunque: oltre che sulla nostra principale piattaforma di contenuti, anche sui principali social del momento, e poi su quelli nuovi, e poi su quelli evregreen.
E se da un lato mi sento, da creator e da coach di altri creator, di avallare questa teoria, perchè il web è in continua evoluzione e le evluzioni in un mondo nuovo e poco codificato vanno tenute d’occhio, da un altro lato mi sento di dire che questa prassi è ormai superatta.

Dopo l’età del massimalismo digitale, infatti, entriamo (a dire il vero siamo già da un po’) nella micro era della scrematura consapevole;
se non di minimalismo, parliamo almeno di decluttering digitale come necessità per creator e non solo.
Cos è il digital decluttering
Con il termine termine inutilmente complesso e inutilmente inglese di digital decluttering , che poi in italiano significa
RIORDINO/RI-OTTIMIZZAZIONE DIGITALE, si intende l’eliminazione/azzeramento di quelle piattaforme che non usiamo per mancanza di tempo, piacere, strategia di contenuti correlata.
In pratica, fare digital decluttering consiste nel fare una valutazione delle App, del tool, delle piattaforme social che
- non si utilizzano
- si utilizzano male, e fanno perder tempo
- si utilizzano poco, ma quel poco stanca inutilmente
- provocano burnout e malessere, senza portare reale beneficio.
Come le cose acquistate, che teniamo lì perché magari prima o poi le useremo.
Come quella gonna dalla taglia diversa dalla nostra che occupa posto nell’armadio, continuiamo a tenere “quel profilo social/quella App” perché magari tornerà a portarci traffico, un giorno.
Ma come non facciamo niente per tornare a vivere in un’altra taglia, perché quella taglia non è più adatta alla nostra vita, non implementiamo la strategia affinché quel social/app torni a portarci traffico.
Teniamo lì TikTok perché magari prima o poi, come ci dicono i TikTok expert, basta un video che va virale e il profilo cresce per sempre; e continuiamo a credere in una magia che non avviene.
Potresti dire: chi se ne importa? Ho l’armadio grande, che fastidio mi dà quella gonna?
Quel social lo uso poco, che mi importa se non cresce? Intanto sta lì, che non si sa mai.
E invece no, mie care anime accumulatrici di cicli dopaminici e cortisolo. Quelle App, come quella gonna, sono nella vostra mente un’attività pending, una cosa da fare, ma trascurata, una parte della strategia ferma, un luogo dove c’è il vostro nome/brand, e che resta deserta.
Per una gestione “eco-logica” delle nostre attività online, bisogna disfarsi dei luoghi virtuali che non sono più parte della nostra strategia e del nostro specifico narrativo.

Eliminazione delle piattaforme social e aggregatori
Partiamo in questa carrellata di repulisti con le nostre armi di distrazione di massa.
I social sono, per noi creator in generale e per noi blogger in particolare, Croce e Delizia al Cor.
Io sono dell’avviso che ogni nuova possibile piattaforma vada sperimentata, alla luce del tempo e delle eneergie residue che abbiamo per farlo;
il nostro lavoro è fatto anche di pionierismo e curiosità.
Tuttavia, dopo un periodo di sperimentazione, va fatto un bilancio, perché ogni social porta via attenzione, tempo, creatività, per non parlare del fatto che, quando i social sono anche piattaforme di info-tainment, (Instagram, TikTok, OF, Twich, ecc) hanno anche algoritmi creati appositamente per creare dipendenza e forzare cicli dopaminici.
Dunque, adesso vorrei che prendessi un appunto cartaceo dei social e piattaforme di infotainement che usi come utente e come creator.
Fai una lista e, accanto ad ognuno, dai una valutazione da 1 a 5 in base a utilità per la tua attività e i tuoi obiettivi allo stato attuale, tempo che pensi di poterci dedicare in futuro (dove la scala da 1 a 5 è il numero di ore settimanali), livello di divertimento e soddisfazione che ti dà come creator.
Se il punteggio è basso per ogni voce, potrebbe essere il momento di cancellare il tuo account e rimuovere la App.
Sì, anche se ci sono dei contenuti e hai fatto tanto lavoro per crearli, potrebbe essere il momento dell’addio. Sapere che quello spazio è lì, con il tuo nome, vuoto e inattivo, è un peso mentale per te, anche se non lo percepisci, ed è anche deleterio per il tuo personal brand.
Io ho già eliminati X, ex Twitter, Threads, forse a breve TikTok (sto ancora valutando se posso o meno dedicarci tempo).

Eliminazione delle voci di menu del blog
Passiamo al blog.
Come dico sempre qui e nelle coaching one-to-one con blogger che vogliono far diventare il blog un progetto più articolato (o un lavoro), il blog segue le nostre evoluzioni professionali e biografiche.
Dunque, se il tuo blog è nato, per hobby, 5 anni fa, è abbastanza ovvio che oggi possa avere delle categorie e delle tassonomia che non rappresentano più il tuo obiettivo narrativo.
Un’analisi del punto in cui tu sei arrivata come creator, un’analisi e un settaggio dei reali obiettivi che hai oggi e che vorresti raggiungere di qui ai prossimi 3-5 anni, è il punto di partenza per scremare le voci del tuo menu.
NB: come già detto in altre sedi e in altri articoli, stando egli ultimi update di Google è decisamente il caso di eliminare i menu a tendina e alleggerire gli schemi di navigazione.
Eliminazione di alcuni articoli dal blog

Anche qui, ci muoviamo sulla sottile linea che divide SEO e pulizia dei nostri contenuti.
Su un piano strettamente SEO, è utile eliminare quegli articoli che
- non rispecchiano più in alcun modo il tuo intento narrativo
- non rappresentano più il tuo storytelling
- non sono scritti in ottica SEO
- non hanno mai portato molto traffico, nonostante siano ben datati.
Se infatti ci sono degli articoli che è bene aggiornare per rinvigorire un po’ il traffico, ci sono altri casi “persi” in cui è meglio cancellare che aggiornare.
Elimina i Plug-in inutilizzati
Periodicamente entra nel tuo elenco dei plug in e elimina quelli disistallati e inutilizzati; aiuterà il sito a caricare in modo più veloce ed essere più performante.
Elimina ridondanze dal sito

Spesso mi capita di vedere nelle coaching, soprattutto nelle ONE SHOT, quando facciamo l’analisi del progetto allo stato attuale e capiamo le prossime azioni da fare nell’immediato, di notare barre laterali piene di “cose”.
Elenco degli articoli recenti (già presenti in home), widget dei social (già presenti nel main menu), box “chi sono”, già presente in home e nel menu.
La stessa cosa accade nei footer, altro spazio che, quando un blogger crea un blog in autonomia (senza una coach come la zia Sabri, cioè io) tende a riempire a casaccio, pur di non lasciarli vuoti.
Questo crea la così detta “ridondanza” dei contenuti, e anche disordine, oltre che lentezza nel caricamento delle pagine e abbassamento dei punteggi dei Core Web Vitals.
Che fare allora?
- togli dalla barra laterale tutti i widget e i contenuti non utili, perché già presenti in altre parti del blog;
- togli la barra laterale, se puoi, che è ancora meglio (oggi la barra laterale, navigando da mobile, non si vede più e non fa che allungare i tempi di caricamento)
- nel footer, tieni le info principali come link alle informative legali (cookie e privacy), riferimenti e contatti al responsabile del blog.
Digital decluttering come utente
Ogni content creator è anche un content user, cioè qualcuno che utilizza i contenuti online di atri, per svago o per informazione.
E poi la nostra vita lavorativa si svolge prettamente su dispositivi che, se non periodicamente “puliti”, sono distraenti e poco sani proprio come un ufficio in disordine.
Anche come utenti dobbiamo, periodicamente, eliminare ciò che è di troppo e che intasa quelli che, per quanto immateriali, sono diventati degli spazi biografici.
Svuota la memoria
Prendi la sana abitudine di eliminare dai tuoi dispositivi (smartphone, computer, tablet) file, foto, app che non utilizzi.
E ripulisci il desktop.
Disattiva le notifiche delle App
Come leggi dagli esperti di time management in merito alle distrazioni digitali, disattivare le notifiche delle App sul cellulare è un’ottima pratica di igiene del lavoro e igiene mentale.
Elimina alcuni social
A volte sentiamo che alcuni social ci danno disagio, per tanti motivi. Eppure, non riusciamo a fare il passo di cancellare il nostro account e lasciarlo, uscirne.
Capita anche a me, e devo lavorare molto di mindset per fare un esercizio di memoria e assertività: niente di te dipende da quella piattaforma, e ne puoi fare perfettamente a meno. Quindi se non ti dà niente, neanche “good vibes”, senza rimpianto, esci e cancella.
Fammi sapere nei commenti se hai fatto di recente un decluttering digitale o se questo articolo ti ha mosso delle riflessioni; ti leggo volentieri!
2 Comments
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Sabrina - In My Suitcase
Prima cosa che mi viene in mente di suggerirti per i due mesi di “analisi”: prova a fare una diretta su un topic preciso e vedi cosa te ne torna nell’arco della settimana, tra interazioni, like e soprattutto richieste info e contatti utili.
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Elena Garella
Ciao sabrina, il tuo articolo mi spinge a pensare “devo restare su FB”? ho una community morta li, ma ho molti contatti legati ai levrieri, dunque sono a metà del guado.
Grazie, perché eliminerò la community a cui non riesco a dedicare tempo e cercherò per circa 2 mesi di vedere cosa fare con FB (contenuti, dirette, ecc.)