Trucchi semplici per abbassare il bounce rate di un blog e errori da non fare.
Ne ho parlato per l’ultima volta un paio di giorni fa in un corso di formazione sul web marketing per il turismo ed è uno degli argomenti dei quali parlerei per ore: il bounce rate, anche detto indice di rimbalzo o frequenza di rimbalzo.
Si tratta di un aspetto importantissimo nella scrittura in ottica SEO, cioè orientata al posizionamento sui motori di ricerca.
Prima di dirti 6 modi facili e intelligenti per abbassare il bounce rate di un blog, facciamo un piccolo ripassino:
Che cosa è il bounce rate?
Per bounce rate o frequenza di rimbalzo si intende il tempo medio di permanenza dei tuoi lettori sul tuo blog.
Ogni volta che un lettore finisce sul nostro blog, perché lo trova su un motore di ricerca a seguito di ricerca di parole chiave o da altre fonti di traffico, il lettore legge tutto, legge solo in parte, guarda un attimo e se ne va, oppure resta a lungo e si fa un giretto su tutto il blog.
Se l’indice di rimbalzo è basso, cioè se la gente che ti trova resta a lungo sul blog, diciamo da due minuti in su, vuol dire che stai lavorando bene (cioè, stai facendo le cose che adesso elencherò) e in questo caso Google ti premia e fa guadagnare posizioni nel mare magnum del web (aumentando così la tua possibilità di guadagnare dal blog).
Se invece l’indice di rimbalzo è alto, vuol dire che stai commettendo alcuni importanti errori. Questi possibili errori, li elenco in chiusura di questo post.
Intanto, ecco come fare per diminuire il tuo indice di rimbalzo, cioè abbassare il bounce rate del tuo blog.
1. Abbassare il bounce rate… con lo spoiler
Sì, proprio come ho fatto io poche parole fa: ti ho promesso che, leggendo fino alla fine, non solo saprai come migliorare il bounce rate del tuo blog ma saprai anche quali errori hai fatto fino ad ora.
La tecnica dello spoiler, cioè l’anticipazione di come proseguirà il tuo articolo, è un modo per ribadire al lettore che troverà le informazioni che sta cercando e per le quali è arrivato fino a te.
2. Rispetta le promesse
Se nel titolo di un blog post scrivi che darai risposte su un argomento, accertati a fine stesura che hai davvero rispettato quanto promesso nel titolo. I lettori e le lettrici che cercano informazioni sul web non hanno moltissimo tempo per leggere; vogliono essere certi che leggeranno qualcosa di davvero utile alla loro ricerca o che soddisfi davvero una loro curiosità.
Un lettore medio ci mette pochissimi secondi a capire se il contenuto che stai dando gli è davvero utile.
3. Dividi in paragrafi e punti elenco
I paragrafi e i punti elenco sono un modo per permettere al lettore di capire fin dal primo colpo d’occhio quali saranno tutti gli argomenti trattati e questo li incoraggia a restare.
4. Metti back link ad altri articoli in linea con il tema trattato
Io parto dal presupposto che chi legge questo articolo sia un blogger o un web content creator, quindi ha senso pensare che tu che mi leggi possa essere interessato a sapere quali sono i 5 motivi per cui le persone non leggono il tuo blog. E quindi ti lascio un link che rimanda ad un articolo che non ti farà andare via 😉
Questo è esattamente quello che devi fare tu ogni volta che crei un nuovo contenuto: far sapere ai tuoi lettori e lettrici che hai tante altre risorse adatte a loro sparse sul tuo sito.
5. Chiamata all’azione (call to action)
Invita i tuoi lettori a commentare il tuo blog, perché così facendo resteranno più a lungo.
Ma l’invito non deve essere generico! Dire solo “commenta questo post” non è una buona call to action.
Però, se scrivi un elenco di posti per cenare in Costiera Amalfitana, chiedi ai tuoi lettori di aggiungere altri posti interessanti nei commenti.
Se fai un articolo informativo su un argomento tecnico, come questo, invita i lettori a commentare per esprimere altri dubbi, come farò io in chiusura a questo articolo.
Se scrivi un articolo di opinione (su un libro, un prodotto, sulla politica) chiedi ai tuoi lettori di dire la loro opinione.
6. Impara a leggere le Google Analytics
Tanto per cominciare, fin dalla homepage del tuo account Google Analytics, puoi conoscere il tuo bounce rate e sapere se nell’ultimo periodo è aumentato o calato.
Se noti delle variazioni negative nell’ultimo periodo, controlla di aver scritto contenuti di qualità e cerca di migliorare i post del periodo negativo.
Se da Google Analytics vai alle voce Comportamenti –> Contenuti –> Dettaglio puoi vedere quali articoli hanno un indice di rimbalzo più alto rispetto agli altri e lavorare per migliorare quelli con indice di rimbalzo maggiore, mettendo in atto i suggerimenti che hai letto finora.
Ricorda sempre che saper leggere Google Analytics aiuta moltissimo a far crescere il tuo blog e il tuo posizionamento, e in questo articolo ti spiego come fare in pochi semplici passi per usare al meglio questo strumento.
Motivi per cui il tuo bounce rate è alto
(e questo non va bene):
Se da Google Analytics ti rendi conto che il tuo bounce rate è alto, molto probabilmente fino ad ora hai fatto i seguenti errori:
a. hai un sito o alcune pagine con un caricamento troppo lento;
b. non rispetti la promessa del titolo e del primo paragrafo, come dico al paragrafo 2;
c. usi caratteri poco leggibili, che scoraggiano il lettore a leggere tutti i tuoi post per intero (ricorda che più della metà delle persone ti legge da mobile);
d. l’impaginazione e la grafica non sono accattivanti o, peggio ancora, non sono leggibili.
Ci sono dubbi che posso chiarire sul bounce rate? Scrivimi pure le tue domande nei commenti.
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