Il vino Soave è uno dei vini bianchi italiani più conosciuti e apprezzati al mondo. Conosciamo qualcosa del borgo che gli dà il nome e, ovviamente, di questo vino.
Originario delle colline del comune di Soave, in provincia di Verona, questo particolare vino risale addirittura all’epoca romana.
Prodotto in terre ricche di tufo e calcare utilizzando principalmente il vitigno Garganega, al quale vengono aggiunti solitamente il Trebbiano di Soave, il Pinot Bianco e lo Chardonnay, questo vino può vantare delle ottime cifre in termini di export, tanto che ben l’84% della sua produzione (53-58 milioni di bottiglie all’anno) è destinata all’estero, di cui il 64% in Europa (Germania e Gran Bretagna in particolare) e il restante 20% al resto del mondo, con gli Stati Uniti che ne importano il 6%.
La sua grande diffusione viene confermata anche dalla sua facile reperibilità in rete, dove è infatti possibile trovare e acquistare il vino veneto Soave su Tannico, ad esempio, uno dei portali meglio forniti in questo senso.
Soave: cosa vedere in questo interessante borgo veneto

Il borgo di Soave risale invece all’epoca longobarda (circa 570 d.C.) e si trova ai piedi dei monti Lessini, a metà fra Verona e Vicenza.
La storia di questo piccolo comune è strettamente legata al suo castello scaligero, il maggiore fulcro d’interesse di Soave. Realizzato nel Medioevo, il castello ha una struttura imponente ed è circondato da mura e cortili, arrivando a circondare il centro del borgo di Soave. Anche gli altri edifici storici presenti al suo interno, però, meritano decisamente una visita: tra questi troviamo ad esempio il palazzo di Giustizia (risalente al XIV secolo) e Palazzo Cavalli, dove è possibile ammirare una statua di Ippolito Nievo, che vi trascorse alcuni anni della sua infanzia. Tra le chiese più interessanti troviamo invece il Santuario di Santa Maria di Bassanella, la chiesa di San Lorenzo, la chiesa di San Giorgio e la chiesa di Santa Maria dei Domenicani.
Vino Soave: gli abbinamenti consigliati e come servirlo

Essendo un vino non eccessivamente profumato, ma molto delicato e appena acido, il Soave trova il suo abbinamento ideale nei piatti a base di pesce.
Tuttavia è ottimo anche se bevuto insieme alla pasta al pesto (per via dell’assonanza con le erbe aromatiche contenute nel vino) e a cibi fritti, formaggi freschi, carni bianche, salumi e antipasti in generale; anche i piatti orientali molto speziati possono essere accompagnati da un buon bicchiere di Soave.
Si tratta di un vino che si rivela ottimo anche per un pic-nic con amici, accompagnando bene le classiche torte rustiche salate (soprattutto se condite con verdure, formaggi o pancetta) ma anche i fritti, in particolare fish&chips e gamberoni in pastella, ma anche cibi più insoliti come tofu fritto o avocado fries. E non è tutto, perché questo tipo di vino è l’ideale anche per accompagnare i cibi vegani a base di cereali e di verdure.
Per avvertire tutte le sue particolarità al palato, è bene servirlo a una temperatura compresa tra gli 8 e i 12 gradi. Delle temperature maggiori sono consigliate solo in caso di versioni più intense e strutturate di questo vino, come le riserve, in quanto molto più morbide e rotonde.
Per quanto riguarda il calice, invece, è consigliabile degustare il Soave versandolo in calici da vino bianco di dimensione media, in modo tale da poter assaporare fino in fondo il suo sapore fruttato e floreale.
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