Combattere l’ansia è esercizio quasi quotidiano per molte di noi, anche per quelle persone dalle quali non te lo aspetti. Ecco come faccio io (sta funzionando, soprattutto di questi tempi).
Questo blog è anche una casa. Un posto che mi dà benessere e in cui so e posso esprimere il meglio di me. E a volte anche il peggio.
Per questo a volte, indipendentemente dal mio target tipo, cioè viaggiatori, blogger e freelance, parlo di argomenti che so essere condivisi, ma partendo da me.
E io, come molte persone, spesso vivo stati d’ansia. Nel mio caso, si manifestano soprattutto la sera (credo sia una questione di serotonina che viene meno quando manca la luce naturale) e nei giorni in cui non esco di casa.
Si manifestano soprattutto attraverso pensieri cupi, tristi, e sfociano in insonnia ciclica.
Completato il mio quadro clinico e, alla luce del fatto che tutta l’Italia e in pratica tutto il mondo è in quarantena per una pandemia, so che sono in buona compagnia.
Ecco dunque i miei metodi per combattere l’ansia, in questi giorni in particolare.
1 – Drastica diminuzione di alcol
Prima pessima notizia che mi sono data all’inizio della quarantena: Sabri, hai presente il cocktail fatto in casa delle sette? Ecco, mi sa che per un po’ ne farai a meno.
Perchè i tempi sono complessi e perché avrai bisogno di dormire ed essere presente a te stessa. Niente super alcolici e niente vino a pranzo.
E neanche a cena.
Anche se l’effetto immediato di un gin tonic è di apparente relax, in realtà appesantisce il fegato e il risveglio notturno non porterà a niente di buono. Né per la notte, né per il giorno dopo.
2 – Incremento di acqua e tisane
Già bevo tanto, a prescindere (acqua intendo).
Ma ho aggiunto almeno mezzo litro di acqua al giorno alla mia razione solita e tre diverse tisane.
Menta piperita a metà mattinata, finocchio il pomeriggio, malva, lavanda e valeriana la sera. Quest’ultima è buonissima, rilassa tantissimo e mi fa fare otto o nove ore di sono ininterrotto (per me, credetemi, è un miracolo).
Di fatto ho legato alle tisane dei piccoli nuovi riti, che uniscono alla bevanda in sé anche dei momenti e degli odori ben riconoscibili.
3 – Mangio più frutta
Altro momento di confessione, questa è particolarmente dura da scrivere, quindi abbracciatemi mentalmente.
Per me la frutta da qualche anno è un cibo fobico.
Per sette lontanissimi anni della mia vita è stato il solo cibo del quale mi nutrivo, insieme a verdure crude.
Dunque, adesso che ho superato quella cosa tremenda chiamata adolescenza e post adolescenza con tutte le sue conseguenze, il mio cervello che vuole conservare il mio corpo, associa la frutta ad una privazione volontaria (a meno che non sia una fetta d’arancia nello Spritz ed è grazie a quelle che ho accumulato vitamina C negli ultimi anni).
Ma… in tempi di crisi e di guerra, le crisi e le guerre minori bisogna lasciarsele alle spalle. Quindi… vai di frutta e verdura cruda… come se fossi a dieta.
Perché mi aiuta a combattere l’ansia? Potrei stare qui ad elencare le cose di cui non so niente, tipo che il cibo contenente zinco e magnesio aiuta a combattere l’ansia, ma la sola cosa reale che so è che la frutta “fa bene” e il mio mangiarne poca fa male. Prendermi cura di me, a prescindere dalla biochimica, mi aiuta a combattere l’ansia e aiuterà anche te.
4 – Piccole grandi sfide quotidiane
Non so se c’è qualcosa di scientifico, ma fare qualcosa di nuovo e di difficile per me (tipo, un post con dettagli così personali, per fare un esempio semplice), mi aiuta in questa fase.
Credo che fare cose nuove possa aiutare anche te ad una giusta e sana scarica di adrenalina.
5 – Incoraggiarsi ad alta voce
Il mio compagno, che vive con me la quarantena e che per fortuna è una persona molto positiva, mi sente spesso cantare cori da stadio rivolti a me stessa in cui mi incito e mi ricordo quanto sono brava.
Mi vede baciarmi ciocche di capelli mentre dico “quanto vi amo, grazie per essere così belli” (lo so, è da folli, ma tant’è!).
Quando termino una consegna, un lavoro, quando ho una risposta positiva mi dico brava a voce alta.
Non so quali siano gli irrisolti alle spalle di questa necessità, ma garantisco a tutte e a tutti che funziona. Boia, se funziona!
Incoraggiatevi e ditevi che siete bravi e belli. Non solo “forti”, ché in alcuni casi la forza è una necessità. Bravura e bellezza sono virtù che ci hanno insegnato a tacere, mentre urlarci quanto siamo bravi è un’ottimo esercizio di rivolta.
Questi sono consigli relativi al lavoro che faccio su me stessa.
Ma esiste un mondo fuori, e non intendo solo “fuori di casa”, ma anche solo Fuori da noi, da gestire.
Ecco alcune idee per combattere l’ansia che viene dal di fuori delle nostre abitudini, che a me stanno tornando utili.
6 – Un solo Tg al giorno, ben selezionato
Non sono della scuola di pensiero secondo cui, per proteggersi dal mondo, sia necessario cacciarlo fuori dalla nostra vita.
Noi siamo parte del tutto e quel tutto dobbiamo, almeno in parte, volerlo conoscere.
Ci sono tuttavia dei periodi (tipo, che ne so, questo), in cui la sovraesposizione alle notizie più brutte e modi particolarmente brutti di raccontarle non fanno che aumentare gli stati di ansia.
Sono molto arrabbiata a dire il vero, perché pare che nessuno si stia davvero preoccupando delle conseguenze psicologiche che un certo tipo di comunicazione crea.
Ma veniamo al punto. Io consiglio a tutte e tutti di scegliere il TG da seguire o il giornale da leggere non più di una volta al giorno.
Tanto le notizie sono sempre quelle per tutti, ma scegliamo il modo con cui ci vengono raccontate.
(Dettaglio inutile, io seguo il TG di La7).
Se conosci canali e media che diffondono anche buone notizie e danno loro la stessa rilevanza di quelle cattive, ancora meglio. Se sei su Instagram ti consigli di seguire @will_ita (giacché, segui anche me se ancora non lo fai, te possino!)
7 – Meno facebook e vacci piano anche con gli altri social
Anche qui, bisogna essere selettivi. Se al TG raccontano per lo più notizie vere ma con toni diversi, sui social spesso girano idiozie, opinioni (opinabili) rese virali e condivise come fossero dati di cronaca.
Stiamo attenti.
I social non usati con prudenza sono alla base di moltissimi stati di ansia. Non parlo solo dell’ansia dovuta alla circolazione, in questi giorni, di notizie amplificate, spesso neanche corrette, ma anche ansia generata dai giudizi che tutti danno, implacabilmente, su tutto.
Ma proprio tutto.
Per non parlare dell’ansia da prestazione.
Consapevolezza
Come vedete, ho abbracciato da tempo la consapevolezza che l’ansia è come un vecchio amico, di quelli veri: non ti abbandona mai in modo definitivo.
Allora ho fatto quello che si fa con gli amici veri: si abbracciano e si accettano per come sono.
Per tutta la vita saprò che ci sono situazioni in cui il pessimismo si abbatte su di me in modo naturale, laddove sono ottimista per scelta.
Ho studiato le circostanze in cui arrivano i pensieri più cupi e li tengo sotto controllo. Quando arrivano i pensieri bui, cerco di non darmi addosso, mi accetto e aspetto che passino, con i rimedi di cui sopra.
Magari questo abbraccio al tuo complesso ma affascinante “cigno nero” potrebbe far bene anche a te.
3 Comments
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Caterina
Grazie Sabry, bell’articolo!
francesca
Hai dato dei suggerimenti utilissimi, ai quali aggiungo il mio personale antistress da covid19: fare i lavori domestici con le cuffie alle orecchio ascoltando musica dance! Poi, sono subito più calma 😉