Assistere a concerti jazz a New York: luoghi storici del jazz nella Grande Mela

Una delle esperienze da fare a New York è assistere ad un concerto jazz, almeno per me: fin da prima delle mie due partenze verso la Grande Mela, la volontà di assistere dal vivo alla musica jazz era tra i miei MUST DO.

Qui trovi altri consigli su New York, da dove mangiare VEG a cose da fare Low Cost in una delle città più care al mondo, passando dai tour guidati che ti consiglio di prendere in considerazione soprattutto se sei alla tua prima esperienza a New York.

Se il jazz nasce a New Orleans, cresce a New York

jazz - ragazzo con sax

Il Jazz nasce, come stile musicale, negli stati meridionali degli USA, a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento.
Fu un’evoluzione moderna dei canti degli africani deportati negli Stati Uniti negli anni più bui dello schiavismo;

anche dopo la guerra di secessione (1865), che pose fine allo schiavismo come sistema economico, gli afroamericani restarono comunque gli ultimi, gli operai, i contadini quando non i poveri senza tetto di cui nessuno si occupava.

Tutto parte a New Orleans, città del Sud colonizzata da proprietari terrieri francesi (New Orleans vuol dire Nuova Orléans, pronunciato [orleàn], città francese sulla Loira. Si trova nello stato della Louisiana, nome dedicato a  Luigi XIV, re francese ai tempi della colonizzazione, metà Cinquecento).

musica jazz new york - ian-kiragu-unsplash

ph. ian kiragu-unsplash

A fine Ottocento qui a New Orleans era consueto che le persone, come detto soprattutto afroamericani, si riunissero in luoghi di aggregazione improvvisati per fumare, bere, suonare in modo spontaneo e scoordinato il disagio, il dolore, il disordine mentale di un popolo strappato dalla sua terra che, a distanza di tre secoli, non trovava più gli spiriti degli antenati e la sua identità, in bilico tra coloni europei e territorio americano.

Questo è il periodo in cui il Jazz incontra New York e cambia il suo corso: all’inizio del Novecento la città di New York divenne di grande attrattiva per i suo sviluppo industriale, attirando non solo immigrazione, disperazione e sogni dai paesi più poveri d’Europa (Italia meridionale, Irlanda, Olanda) ma anche dai poveri del sud degli Stati Uniti, moltissimi dei quali afro americani.

Queste ondate migratorie si accavallarono con gli anni del proibizionismo e qui, in quelli che i libri di letteratura americana hanno chiamato I ruggenti anni Venti, le storie di contrabbandieri, letterati, ceto operaio, mafie e musica jazz si incontrano in luoghi fisici e memoria collettiva.

New York è Jazz, e anche se è un genere che non ti piace, non puoi dire di aver visto la Grande Mela se non ti sei lasciata confondere dall’incomprensibile musica Jazz. 

Puoi anche ascoltare i contenuti di questo articolo in questo episodio del mio podcast Fuori Luogo 

I quartieri del jazz a New York

new york public library – Harlem

Partiamo in questo viaggio Jazz dividendolo in quartieri; tra luoghi storici e quartieri in cui il jazz gode delle sue contaminazioni più moderne, vediamo quali sono i quartieri imperdibili per la tua ricerca del Jazz a New York.

Herlem

Un tempo, il luogo del Jazz nella grande città di New York era Harlem; questo quartiere non ha del tutto perso il suo lustro e primato in materia musicale, ma la sperimentazione Jazz negli ultimi anni ha qui lasciato il posto a altri generi, tra cui trap e hip hop.
Ma Harlem è un luogo sacro del Jazz e del Blues su un piano storico.

Ad inizio Novecento ci fu un’enorme ondata migratoria interna dagli stati del Sud verso il nord industriale, di cui New York era epicentro. I più poveri furono i primi a spostarsi in massa e, manco a dirlo, erano quasi tutte persone afro americane, discendenti di schiavi liberati poco più di cento anni prima.

Harlem, periferia della città, divenne l’area di insediamento degli afro americani, ma anche dei club speakeasy (locali con alcol servito di contrabbando durante gli anni del proibizionismo). Proprio per via della massiccia presenza di afro americani provenienti da New Orleans, speakeasy e jazz club divennero quasi una diade inscindibile.
Sulla Swing Street, cioè la 133 Str., si contavano oltre 30 jazz club, alcuni dei quali sono ancora lì.

  • Shrine Worls Music Venue
    un luogo di celebrazione della cultura afroamericana, in tutte le sue espressioni, tra cui ovviamente quella jazz. Qui si esibiscono molte promesse emergenti delle scene musicali black, ma anche artisti di altri specifici, dal momento che questo è anche un vero centro culturale, con mostre e esibizioni di arte varia.
  • Gin Fizz
    Uno dei locali legati alla storia del jazz di New Tork che ha volutamente cercato di conservare anche un ambiente old style, fumoso (anche se non si può fumare), polveroso (anche se è pulito), con candelabri e velluto. Qui ogni settimana si alternano artisti resident e jam session.
    Se il vero jazz è tradizione e improvvisazione, il jazz passa dal Gin Fizz ancora oggi come negli anni Venti.
  • Bill’s place
    Non ho mai capito se il Bill’s Place prende nome dal fatto che Billie Holiday debuttò qui ad appena 17 anni o se già si chiamava così allora, e per un gioco del destino la regina triste del jazz consacrò anche questo posto.
    Ma oggi è uno dei locali di contrabbando e jazz degli anni Venti e Trenta ancora aperto.

Broadway

locale jazz - strumenti a terra in teatro

ph. Dolo Iglesias – Unsplash

  • Smoke
    Storico locale di Broadway, location di diverse puntate de i Robinson (avete presenti quelle scene interminabili in cui per nessun reale motivo si andava a sentire jazz e per alcun reale motivo star del jazz dedicavano canzoni a Cliff e Claire in scene lunghissime? Ecco, erano ambientate qui).
    Al di là di questo dettaglio che i nati dopo il 1990 non capiranno, lo Smoke è il lato chic del jazz a New York; una prenotazione va fatta qualche giorno prima (o mese, in caso di esibizioni di rilievo) e l’ingresso non è super economico.
  • The Iridium
    Atmosfere in cui senti il contatto con chi si esibisce, il mood di Iridium è il mood di Broadway: senti che niente di triste ti può accadere finché sei qui.
  • BirdLand
    anche detto “The Jazz Corner of the World”, si tratta di un locale piccolino e accogliente, il cui nome ha una storia lunga e importante. Il primo Birdland era degli anni Trenta, ad Harlem, poi chiuso e riaperto diverse volte, ora si trova qui nel Theatre district.

Greenwich Village

Jazz New York

New York City, una delle mie foto che più mi fanno sentire nostalgia per NYC

Se nei ruggenti anni Venti il luogo del jazz era Harlem, oggi Greenwich Village is the new Harlem, con locali piccoli, raccolti, quasi tutti in seminterrati in cui tutto è sperimentale… quindi jazz.

  • Smalls
    Raccolto e informale, sperimentale. Sembra una stanzetta in un seminterrato.
  • Mezzrow
    dello stesso proprietario dello Smalls, ancora più piccolo, ideale per gli amanti del genere jazz solo piano. Si entra con lo stesso biglietto dello Smalls, quindi puoi fare due micro-serate jazz nella stessa notte.
  • Village Vanguard
    Il Village Vanguard ha aperto nel 1935, quindi può decisamente essere definito “storico”. In una città in cui, crisi dopo crisi (anche nel mercato musicale) i locali a vocazione musicale aprono e chiudono, questo luogo è una certezza, perché restare sul mercato è tutt’altro che facile.

Luoghi di New York per ascoltare ottimo jazz a costo zero

Jazz in Central Park

il mio amico Art, che mi chiamava “child” e mi suonava Moon River

L’ho detto in apertura, New York non è solo wall street, non è solo Sex & The City e non è, men che mai, solo Manhattan. New York è passaggi di tempo, specchio di alcuni aspetti degli Stati Uniti che hanno alimentato le fantasie artistiche e culturali del resto del mondo.

Io, in giro per New York da sola, a piedi, mi sentivo Jazz.
Mi sentivo Jazz quando ero a Soho a mostre e concerti, quando andavo a cena con una regista iraniana, mi sentivo jazz quando facevo richieste musicali ad un busker a Central Park (il signore nella foto si chiama Art, mi chiamava “child” e mentre scattavo la foto stava suonando Moon River, su richiesta).

A New York ci sono dei posti incomprensibili come il jazz e folli come il rock, e tra questi c’è Washington Square Park.
Qui puoi ascoltare ottimo jazz tutti i giorni: da diversi anni qui si esibiscono jazz busker (cioè artisti di strada jazz) veterani e persone più giovani. (NB. a Washington Square Park accade di tutto, ovviamente solo cose belle. E una trentina di anni fa qui si esibiva in pianta stabile un tale Ben Harper… mai sentito?).

Poi c’è Central Park, il parco più parco di tutti i parchi del nostro immaginario occidentale (insieme a Hyde park a Londra, ovvio).
Anche qui ci sono i punti fermi dello street jazz.
Mi raccomando… sono esibizioni gratuite di artisti che vendono i loro piccoli lavori di discografia indipendente. Contribuite alla loro passione decennale con qualche dollaro o acquistando i loro album.
Molto meglio di qualunque ricordino made-in-chissàdove/chissàcome da acquistare in un negozio di souvenir.

 

 

 

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