7 domande che mettono in difficoltà viaggiatrici e viaggiatori (e le risposte possibili)

 

Sono in grado di trascorrere notti in posti di fortuna. Sono in grado di sopravviere 20 giorni con 100 euro. Sanno farsi capire in lingue di cui non conoscevano l’esistenza.
Le viaggiatrici e i viaggiatori compulsivi sanno arrivare ai limiti dell’impossibile senza neanche sapere come, ma ci sono delle domande che sanno metterli in difficoltà, raggelarli.

Ne seleziono 7, dopo aver cercato in Maccio le risposte e reazioni più frequenti e cercando, quando possibile, di suggerire soluzioni.

Partiamo. Domanda 1:

1 – Ma… forse è ora di crescere, non credi?

maccio nooooo

 

Molte e molti credono che il viaggio sia una conseguenza patologica di una sindrome di Peter Pan non ben curata e trascurata. Forse hanno ragione, forse anche no.
Ma questa faccenda di ‘crescere’ è sopravvalutata, almeno quando essa implica lo smettere di viaggiare.

2 – Ma… viaggiare costa. Come fai?

maccio ce li hai i soldi

 

Ogni viaggiatrice si fa questa domanda ad ogni nuova destinazione pianificata e spesso ci impiega giorni  e notti per capire come trovare una risposta. Magari anche mesi, in cui cerca di risparmiare da più fronti. E trovarsi a dover riassumere nei 30 secondi plausibili di una risposta i mesi di salti mortali per mettere da parte i soldi necessari ad un viaggio può causare shock. O scazzo.

Comunque, per avere spunti su come mettere da parte soldi per viaggiare, leggi anche ‘Come trovare soldi per viaggiare’

3 – Ho paura dell’aereo: che cosa mi consigli?
maccio catapulta

Nulla da aggiungere.

4 – Da che cosa stai cercando di sfuggire?

maccio rabbia

C’è sempre qualcuno o qualcuna che la butterà in psicologia, soprattutto se sei una viaggiatrice solitaria. Può essere anche divertente inventarsi patologie.

Comunque leggi anche ‘Donne che viaggiano da sole: 7 miti da sfatare’

5 – Ma sei sicura che sia il caso di fare quest’altro viaggio?

maccio poi te ne penti

 

C’è sempre qualcuno che ti farà notare le mille ragioni per le quali non è il caso di fare quest’altro viaggio che ti sei preposta (o preposto). Cose alle quali, nel 90% dei casi hai già pensato e cercato di sistemare (dal lavoro, alle faccende relative a casa e famiglia e volontariato). Il punto è che spesso la risposta non interessa davvero, quindi non rispondere. A meno che non sia un giudice penale a porre la domanda, in questo caso cambia tutto.

6 – Dopo questo viaggio ti trovo cambiat*

 

maccio UNA PERSONA MEGLIO

 

Well, non  è una domanda banale ma una constatazione dell’ovvio, quindi ha lo stesso peso e valore. E mette in difficoltà allo stesso modo. So che la risposta che date tutte e tutti è ‘in che senso?’. Bene, continuate così.

7 – Ma come fai con il lavoro? E come farai quando avrai dei figli?

maccio che cazzo me ne frega

 

E soprattutto, ma che cosa te ne frega a te?
Risposta più educata e consigliata, presa da Rossella O’hara, più socialmente appealing di Maccio: ‘Ci penserò domani’.

 

 

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