Viaggi di lusso… etici. Come godere del lusso, senza danneggiare le destinazioni

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Dal glamping al turismo esperienziale, ecco alcune vie e alcune scelte cui forse non hai mai pensato per concederti un viaggio di lusso ma che rispetti l’ambiente e il territorio.

Premessa inutile, ma fino ad un certo punto: ho fatto viaggi ed esperienza ad “alto mantenimento”, per lavoro, per offerte, per situazioni nelle quali ho avuto la possibilità di trovarmi pur non essendo (ancora) molto ricca economicamente e ho alcuni clienti che rientrano a pieno titolo nel segmento del “turismo di lusso”.




Quindi ho potuto vedere con i miei occhi quanto quest’ultimo possa essere orientato all’eco sostenibilità e alla tutela dei territori.

Quindi questo post funge un po’ da punto di partenza per avere da voi altri spunto e un po’ da lista di piccoli tip che possono essere messi in pratica da chi ama viaggiare nel settore “luxury”, ma è al contempo interessato al benessere e alla tutela dei luoghi visitati. Non credo che si tratti di un binomio inscindibile, anzi. Sono convinta che la frontiera del lusso etico sia la nuova vera forma di classe, contro le pacchianate alla Briatore e co.  

1 – Scegli ville con servizi e attività annesse invece che resort. 

Lavorando nella comunicazione di aziende orientate al luxury, ho potuto constatare che molti resort all inclusive hanno lo stesso costo di ville di alto livello con giardino, piscina e accesso privato al mare. Tuttavia i resort all inclusive chiudono i turisti in mura dorate.

I clienti di un all inclusive, a parte la seratina nel locale convenzionato, non conoscono e non si interfacciano con la realtà locale. In breve, distribuiscono poca ricchezza sul territorio.

Il soggiorno in villa o in masseria invece invita ad uscire e interfacciarsi con l’esterno. Alcune agenzie in Italia e all’estero offrono la possibilità di fare attività in ville di lusso a seconda dei tuoi interessi (yoga, pilates, acqua gym, scacchi, ecc.) ma con persone del luogo. Questo aiuta le economie locali e le piccole attività che dovranno continuare a lavorare anche indipendentemente dal tuo periodo di viaggio e dai tuoi bisogni da turista.

2 – Punta alle esperienze


Al che qualcuno potrà giustamente notare che l’all inclusive ha “di buono” il fatto di poter offrire molte attività comprese nel prezzo, da massaggi all’ acqua gym, dai corsi di carta pesta per tenere buoni i bambini per qualche ora al corso di tango per tenere buona la moglie.

Vero.
Ma spesso sono attività che servono proprio per far passare in fretta il tempo, laddove a parte rilassarsi non si ha nulla da fare.

Il turismo esperienziale è invece un ottimo modo per conoscere un territorio organizzando delle attività con esperti locali, che insegnano la storia e le caratteristiche di un posto e propongono esperienze locali. Non necessariamente culturali, per altro! Si può scegliere l’esperienza dello street food come dei locali in cui si balla. E poi anche la cultura e i percorsi green.

3 – Scegli accommodation che puntano sull’eco compatibilità dei materiali 

come dormire bene (quando si lavora da freelance) - equilibrio psicofisico Esistono ormai moltissimi hotel e B&B che hanno investito proprio sull’eco compatibilità di materiali e impianti, e anche per questo hanno un costo medio alto (un impianto solare, una struttura energeticamente autosufficiente sono molto costosi da realizzare e da ammortizzare). Eppure sono una scelta per unire le nostre meritate coccole al viaggio etico. 4 – Hai mai sentito parlare del glamping?

pic by jamison mcandie

Unione delle parole glamour e camping, non è difficile capire che si tratta di una scelta di accommodation che unisce i comfort di un hotel al contatto sensoriale con la natura e l’ambiente circostante. Spesso nascono proprio per dare la possibilità di stare “belli comodi” a persone che però hanno una loro sensibilità ambientale e vorrebbero conoscere meglio il territorio circostante. Ecco, io una bella esperienza di glamping la farei più che volentieri! E tu?

3 Comments

  • davide

    BEH CHE DIRE cercando l’email per risponderti in privato e spiegarti cosa volevo fare…
    SAI GIA TUTTO eccola qua la proposta … 🙂 non a caso parlavo delle prime 2/3 in italia
    da sfruttare da aprile a settembre, e usarle come base per lavorare “per chi è costretto a restare”

    che sono una pippa con internet l’avrai capito! quindi … come faccio a risponderti in privato?
    l’idea c’è ma in cinque anni qua dentro era un continuo resettare e mi sono leggermente ubriacato!
    (rincoionito suonava male)
    l’idea di base c’è, ma bisognerà renderla presentabile coinvolgendo le persone giuste
    (no comunisti e no esaltati) che dovranno gestirsi il proprio gruppo, selezionando per bene chi coinvolgeranno o si bruceranno da soli…
    hem… te dovresti vederla la mia mail 🙂 potresti rispondermi li

  • Valiziosa

    Io ho fatto una sola vacanza in un resort (in Tunisia) ed è l’unico viaggio di cui ho un pessimo ricordo: zero contatti con l’esterno, struttura sicuramente bella ma anonima e completamente scollegata dal paese 🙁 Unico momento che ricordo con piacere: l’escursione di 2 giorni nel deserto e attraverso i paesini dell’entroterra, una vera e propria fuga verso la libertà!

    • Sabrina - In My Suitcase

      ecco, appunto. proprio questo! La libertà sta nel contatto con la vita vera o nella fuga dalla stessa? Secondo me… la prima. E ti dirò di più: credo che saper gestire il contatto con la realtà sia anche la più rara forma di lusso.

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