Il Piano Editoriale per un Blog non è certo lo stesso di un magazine o di un social. Capiamo insieme quali cose tenere bene a mente per creare il tuo piano editoriale e come metterlo a regime.
Un piano editoriale di un blog non è solo un elenco di articoli che ti vengono in mente e che puoi e devi smistare su un arco temporale coerente e costante.
Questa è la base più semplice, la conditio sine qua non per poter tenere alta la concentrazione e motivazione e per avere una possibilità di indicizzazione nel mare magnum del web.
Già in questo post ho dato delle indicazioni base in merito a tempi giusti di pubblicazione e caratteristiche del calendario editoriale (che non è il piano editoriale e, sempre in questo articolo, te ne spiego la differenza).
Il piano editoriale di un blog è una parte della strategia di crescita ed esistono dei modi per scrivere in ottica strategica i giusti articoli senza perdere entusiasmo e spontaneità.

Io, nelle mie coaching online per blogger, chiamo questo procedimento tra creatività e strategia PES – Piano Editoriale Strategico:
si tratta di un insieme di regole flessibili e indicazioni utili da mettere in pratica per il piano editoriale di un blog.
La logica del PES – Piano Editoriale Strategico, prevede la compresenza bilanciata di
a. post rivolti ai tuoi lettori reali (ideati anche grazie all’analisi del tuo traffico attraverso le Google Analytics),
b. post rivolti ai tuoi lettori ideali, categoria che a sua volta va divisa tra
b.1 stakeholder e possibili partner commerciali,
b.2 persone orientate all’acquisto dei prodotti che vendi tramite affiliazione o interessati alla tua stessa tipologia di prodotto;
c. post che non hanno un alto potenziale indicizzativo ma che scriviamo pensando alle nostre community attive sui social. Questa categoria a sua volta prevede la presenza di
c.1 articoli di opinione (che servono a smuovere dibattito sui tuoi temi e a sancire la tua competenza in merito all’interno del network che hai già saputo creare),
c.2 articoli su tematiche “mainstream” come i fatti di attualità che vorrai commentare o i così detti temi “sempreverdi”.
(a fine articolo ti farò degli esempi per ognuna di queste voci).

Alla costruzione di un PES (piano editoriale blog strategico), ci dedico un’intera sessione del percorso Full Blogger, il percorso personalizzato per prendere il tuo blog, di qualunque nicchia e segmento narrativo.
Di fatto facciamo insieme un brain-storming partendo dall’analisi dei tuoi temi, del tuo traffico e della tua community, incrociandoli con le parole chiave con massima potenzialità di crescita nel tuo settore.
Ne viene fuori un elenco di circa 20 nuovi titoli destinati a portarti molto traffico. Se vuoi saperne di più, scrivimi pure (i costi li trovi tutti qui 😉 ) .
Esempio di piano editoriale per un blog, costruito in base ai parametri strategici su elencati
a. lettori reali
Se ricevo molto traffico sul post intitolato “Cosa vedere a Sofia” mi devo porre la domanda di che cosa può servire, come approfondimento, a questa utenza.
Probabilmente “Dove mangiare a Sofia” può essere una buona idea, perché è un titolo basato sul reale bisogno di chi è a Sofia. Quando fai questa valutazione, osserva anche la geolocalizzazione dei tuoi lettori attraverso le Google Analytics.
(In questo post ti spiego meglio come usare questo strumento gratuito per aumentare il tuo traffico e fare un buon piano editoriale).
b. lettori ideali
Se voglio anche attirare un traffico che ancora non ho, di chi sta solo pianificando un viaggio a Sofia (ad esempio, perché vorrei proporre a questi lettori di prenotare un hotel tramite un mio codice di affiliazione), cercherò le keyword a maggior potenziale indicizzativo per questo intento di ricerca e creerò un titolo ad hoc nel mio piano editoriale.
b.1 – Lettori orientati ai tuoi prodotti
Un titolo travel creato per quest’ottica potrebbe essere “Come collaborare con travelblogger” (il traffico potenziale sarà poco, perché poche sono le persone che fanno questa ricerca. Ma quelle poche, perché non dovrebbero trovare me?)
b.2
“Quale hotel scegliere per il mio viaggio a Sofia”
c. Community di valore
Per creare questa parte del PES bisogna conoscere bene le proprie community social, e approfondisco il punto nel paragrafo che segue.
Conoscere i propri lettori e le proprie community

Lo dico sempre nelle coaching e nelle live settimanali gratuite per chiunque acquisti una consulenza, dalla one shot al percorso full:
i social sono, per noi blogger, delle fonti di traffico alternative e dobbiamo conoscere le nostre community e osservare le loro azioni nel tempo.
Io so che su Instagram i miei articoli sul blogging vanno per la maggiore, perché negli anni si è fidelizzato una community interessata ai miei tips
(se ancora non mi segui e ti interessa la scrittura online e il blogging, seguimi perché posso tornarti molto utile, e poi sono anche bella e simpatica. No, forse simpatica no… ma bella e utile sì).
Di fatto Instagram non è un social creato per portare gli utenti fuori da sé: Instagram fa di tutto per non farti uscire, per cui per fare quello swipe-up o cliccare il “link in bio” bisogna essere davvero motivati.
Al contrario, i miei articoli di analisi geopolitica interessano molto di più la mia community su facebook. Mentre, ogni travel blogger come me sa bene che i post a tema travel “puro” (itinerari, destinazioni e consigli) sono materia da traffico organico e da aggregatori come Pinterest (che a dire il vero dà moltissime soddisfazioni a tutti i tipi di articoli).
Conoscere i propri lettori e le proprie community serve a capire come andar loro incontro; è un modo per avere una direzione da seguire nel mare complesso del web e il Piano Editoriale è la prima rotta da seguire.

Paola
Post utilissimo. Mi sono fatta uno schema sul mio quadernino e inizieró a farci qualche ragionamento per arricchire il mio blog, grazie!