In Puglia, dove la bella gente cresce sugli alberi

Sembra esserci un complotto internazionale contro la terra apula.
Addirittura, sarà che ho dormito poco, ma penso che possa essere in atto un simpatico scherzo a tutto il meridione, data la recente presa per i fondelli da parte del main sponsor di Expo al più importante cibo Italiano (un bambino che sceglie l’happy meal a discapito della pizza, davvero non si può sentire).

Ma torniamo allo strano caso della Puglia.
Embarghi su alcuni prodotti locali, utili come scarpe a punta sull’alluce valgo, a causa di informazioni sommarie date all’UE sullo stato di salute delle nostre piante; spostamenti improvvisi di bandiere blu dal Salento a territori che, a quanto pare, devono tornare al fatturato dei ruggenti anni Ottanta.

Se la verità esiste, è probabile che si avvicini alla necessità di avere a disposizione territori prolifici, favorevoli e non troppo politicamente protetti dove poter fare tanti progetti, come la TAP (una condotta Trans Adriatica) e speculazioni edilizie in terre in cui si ordina l’espianto di ulivi secolari, definiti incurabili.

 

Se nonostante la guerra fredda in terra calda (io ad esempio tra un’oretta andrò a mare a Porto Cesareo e vi invito a fare altrettanto) avrete l’ardire di addentrarvi in Puglia e ancora più giù, in Salento, nei prossimi giorni potrete vedere molte cose interessanti in questa Narnia senza neve.

ulivi-secolari

Ad esempio gente sugli alberi di ulivo.  In attesa che qualcuno venga a segare un pezzo di storia.
Queste persone che sugli alberi paiono bambini che giocano, invece sono adulti che crescono e fanno esattamente quello che farebbero i fiorentini se, invece di restaurare Santa Maria Novella, la abbattessero.
Cioè, attendono nella propria casa, per vedere sino a che punto si è  in grado di far passare una cosa perfettamente scellerata e inutile come ovvia ed inevitabile.
Eravamo qui, che temevamo lo sterminio da parte dell’Isis, e invece ci arrivano seghe e ruspe con la targa Italia e Ue.  Davvero, Narnia non ha nulla da invidiarci.

Alcuni giornali nazionali definiscono le persone che crescono sugli alberi di ulivo ‘ambientalisti’ o ‘dissidenti’. Perché dare un’etichetta para politica è come mettere politici contro politici, quasi una campagna elettorale terrona.
Ma ovviamente si parla di testate nazionali, alle prese con mille news ogni giorno, quindi ben poco a che fare con l’informazione.
Giusto alcune precisazioni su alcune cose dette da alcune testate:
No, non sono ambientalisti (Risposta al titolo de il Giornale).
No, non è l’UE che ce lo impone (Risposta ad un titolo de Ilfattoquotidiano).

Se volete leggere qualcosa di breve in merito ma con frasi abbastanza esaustive e vere, leggete questo articolo.

Sono 22 gli ulivi che qui sarebbero risultati positivi a Xylella fastidiosa e dunque destinati all’espianto. Ma ai proprietari che hanno chiesto di avere la certezza delle analisi, come ad Oria, è stato risposto picche

 

4 Comments

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