Ci sono cose che succedono a tutti i blogger, anche ai più esperti, anche a quelli “perfetti” che pubblicano ogni lunedì mattina alle 9:00.
Una di queste cose è il calo di traffico.
A volte dipende da una penalizzazione dai motori di ricerca, a volte dipende da un nuovo rollout di Google, e se sei una lettrice o un lettore frequente di questo blog, sai di cosa parlo, perché ne ho scritto spesso.
Ma nel 2025, quando parliamo di calo di traffico, quando mi rivolgo a chi cerca su Google (o sull’IA) “Il mio blog ha perso traffico”, sappiamo tutti che il fenomeno si inserisce in un perimetro nuovo, cioè le conseguenze dell’ingresso dell’IA nelle nostre vite.
I blog perdono traffico, come reagire?

Come blogging coach e SEO strategist, devo dire che non è la prima volta nella storia del blogging che vedo, come prima reazione di molti blogger, la voglia di mettersi in un angolo e piangersi addosso.
Ogni blogger, in almeno un roll-out di Google su tre, ha vissuto flessioni che hanno portato a pensare “ok, mollo tutto”.
E come sempre, la mia reazione e risposta è diversa: ogni attività (soprattutto online), nel mercato molto fluido della creator economy, deve abituarsi il prima possibile a muoversi nei cambiamenti, tenerli d’occhio, cavalcarli e farne qualcosa di buono.
1. Lavora su query complesse, che non si accontentano di una risposta sintetica
Qui ti ho scritto più nel dettaglio quali articoli portano click, ai tempi della SGE
Il primo modo per reagire da professionisti dello storytelling online è sempre quello di razionalizzare e vedere le cose in prospettiva.
Facciamocene una ragione, les amis, il traffico di buona parte dei blog e dei siti web calerà del 10-15%.
È una cosa che riguarderà tutti in modo trasversale, quindi non saremo meno competitivi di fronte agli altri, perché anche i competitor hanno un calo.
Questo è dovuto prima di tutto al fatto che è cambiato il modo delle persone di fare alcuni tipi di ricerca e dei mezzi scelti per fare queste ricerche.
Ci sono delle query informazionali che possono accontentarsi di risposte brevi, secche, nette.
Dunque, prima cosa da fare per non perdere traffico o perderne il meno possibile e continuare ad essere utile per i nostri lettori e lettrici è concentrarci su query, intenti di ricerca che non possono accontentarsi solo di una risposta veloce.
Se ieri un articolo sulla procedura per preparare la massa della focaccia barese portava traffico, oggi non più perché i passaggi sono tranquillamente illustrati dalla SGE o da un tool di IA, e gli utenti lo sanno (e lo sai anche tu, caro blogger, ché ti vedo che hai iniziato a flirtare con il tuo chatbot che ormai ti saluta chiamandoti “amore mio”).
2. Non dare solo informazioni, ma anche visione e valore umano

Personalmente, io sono felicissima della fase che sta vivendo il blogging: dopo anni e anni in cui abbiamo forzato improbabili parole chiave in testi che diventavano meccanici e impersonali, dopo anni di aranzullate su aranzullate, finalmente per essere letti, trovati, dobbiamo puntare sul valore aggiunto della nostra
- esperienza personale
- opinione personale
- valori e bussola interiore che ci guida, nella vita come nella scrittura.
Per i blogger, questo è un cambio di paradigma.
Significa che il tuo blog deve fare quello che l’AI non può fare: portare visione, esperienza, autenticità, racconto.
3. Aggiorna gli articoli più visitati

Sì, proprio quelli. Quelli che ti hanno portato centinaia o migliaia di visite.
Sono il tuo capitale. Ma se non li tocchi da due anni, Google inizierà a considerarli obsoleti.
Aggiorna i dati, rinfresca il linguaggio, aggiungi un paragrafo extra, metti immagini nuove.
Se sono articoli puramente informazionali, aggiungi finalmente dei paragrafi con la tua opinione ed esperienza.
Una delle mie coaching è proprio incentrata sulla costruzione di un piano editoriale strategico, che ovviamente oggi è anche mirato a non perdere traffico e acquisire traffico di valore, fedele.
SCOPRI DI PIU’
(leggi le recensioni)
4. Aggiungi contenuti audio o video
Già da diversi anni i motori di ricerca ci avevano annunciato che avrebbero privilegiato in SERP quei contenuti integrati in modo multimediale; dunque via libera a video o podcast inseriti all’interno dei nostri articoli.
Le AI rispondono a parole scritte, ma la tua voce, la tua faccia, la tua intonazione, sono uno di quei valori aggiunti attinenti al perimetro dello “human touch”.
5. Lavora sulle fonti di traffico alternative

Se Google oggi ti dà meno, devi diversificare. Pinterest, newsletter, YouTube, Substack, podcast, Instagram…
dei tanti canali possibili per diversificare le tue fonti di traffico, io ti consiglio di scegliere
- quello nel quale ti riconosci di più
- quello sul quale un minimo ti diverti
- sceglierne non più di due, per evitare il burnout (es. newsletter + Instagram / Pinterest + Podcast / Podcast + Newlstter, vedi tu).
Ad esempio, la zia Sabri la trovi nella newsletter, su Instagram e in un fantastico podcast.
6. Riattiva il tuo blog come spazio narrativo, non solo informativo
Il blog non è solo un contenitore SEO. È un luogo. È la tua casa online.
Quando il traffico cala, puoi fare una cosa che le AI non potranno mai fare: riaccendere l’intimità.
Racconta una storia, un pezzo della tua, ad esempio.
Condividi un’esperienza personale legata al tuo tema. Fai domande ai tuoi lettori. Usa il blog come spazio di relazione, non solo di risposta.
E se ti serve uno spunto, rileggi gli articoli che ti hanno reso fiera di te. Quelli in cui hai detto qualcosa di vero, di forte, di tuo, in cui hai riconosciuto la parte migliore di te.
Parti da lì. Riparti da te.
Anche ai titoli più intimi e come fare in modo che ti portino traffico,
parliamo nella coaching dedicata a SEO e Piano Editoriale Strategico.
7. Un blog che funziona ha bisogno di una visione
Il tuo blog non è in crisi. È solo in una nuova fase.
E ogni nuova fase richiede una nuova visione.
Per questo, se senti che sei troppo dentro al problema per vedere le possibilità, ti invito a due cose:
- Ascolta la tua parte creativa, quella che sogna ancora di pubblicare un libro, di ispirare qualcuno, di essere utile.
- E se ti serve una mano, chiedila.
Puoi prenotare una coaching ONE SHOT con me (leggi le recensioni per capire con quanta energia e ispirazione ne uscirai).
E ora, la verità che non ti dicono
Il tuo blog può ancora brillare. Ma dovrà farlo in modo nuovo.
Oggi vincono i contenuti che fanno compagnia, che rassicurano, che danno senso, non solo quelli che danno informazioni; di quelle, ne sono pieni gli smartphone che abbiamo sempre tra le mani.
Le AI rispondono. Tu racconti, accompagni, ispiri.
E questo, mon amie, vale tutto il traffico del mondo

Lascia un commento