Nella mia vita da blogger, mio lavoro full time da diversi anni, mi è capitato, come è capitato a tutti coloro che dedicano tempo, energie e motivazione al proprio progetto di storytelling digitale, il blogger burnout.
Il termina made in USA descrive una condizione molto frequente che non è il puro e semplice blocco dello scrittore. Burnout esprime proprio un senso di esaurimento di risorse ed energie che hanno poco a che fare con un semplice blocco creativo ma che è al contrario legato a vere e proprie cause biochimiche.
Quando faccio percorsi di affiancamento e consulenza ai blogger che vogliono portare il loro blog al livello successivo, soprattutto quando vogliono farlo diventare un lavoro, lavoro molto affinché questo fenomeno non avvenga anche nei miei “allievi blogger”, perché di fatto si stima che 1/3 dei blog aperti nei due- tre anni precedenti, chiuda proprio per questo motivo.
Ma vediamo nel dettaglio:
Che cosa è il blogger burnout

Il blogger burnout è un momento di crisi non tanto (o non solo) creativa, ma di energia e motivazione che colpisce spesso proprio quei blog che stanno per toccare un livello successivo, addirittura che sono sul punto di creare le prime vere collaborazioni e progetti retribuiti.
Questo avviene proprio perché prima di arrivare a questo livello, ci sono degli step che prevedono impegno, abnegazione, entusiasmo a mille e altissime aspettative.
Insomma, proprio quando stiamo per raggiungere degli obiettivi importanti, ci troviamo davanti ad un baratro motivazionale dovuto a
– calo dell’adrenalina tipica delle fasi progettuali,
– arrivo di una forma di stanchezza derivante dai livello troppo alti e troppo a lungo di cortisolo,
– primo impatto reale con la realtà, dopo mesi di progetti basati su un sogno astratto (quindi con basso livello di responsabilizzazione).
Quest’ultimo punto è fondamentale, soprattutto per chi vuole lavorare con il proprio blog. Il lavoro, ad un certo punto, ci mette nelle condizioni di abbandonare l’aura onirica, il “sogno di lavorare con un blog” e ci mette di fronte alla necessità di pianificare il lavoro, un progetto.
Insomma, il gioco inizia a farsi duro e reale.
Bene, se in questa fase si è accumulata molta stanchezza, può capitare che ci si senta demotivati e si molli tutto, abbandonando il progetto a se stesso, dimenticandoselo.
Questo aspetto è importante e lo tengo molto presente nelle mie consulenze, tanto da aver creato la community In My Suitcase Club proprio per monitorare che il livello di amore ed entusiasmo per il progetto digitale resti sempre alto e dare supporto quando questo inizia ad essere in difficoltà.
(A proposito di difficoltà, in questo post parlo di come reagire ad un calo di ZA. Visto che parliamo di motivazione nei momenti di difficoltà, può essere utile)
Come superare un blogger burnout

Come avrai capito, non è una semplice crisi creativa, e non basta affrontarla come tale.
Partendo dal presupposto che mi puoi contattare per una consulenza one shot e lavorare insieme per uscire da questo empasse, [sabrina.barbante[at]virgilio.it ] , ecco alcune dritte utili che intanto possono servirti.
- Scrivi due o tre nuovi articoli con temi che ti entusiasmano davvero, indipendentemente dal potenziale di indicizzazione, cioè per un attimo riappropriati del blog come gioco, hobby, passatempo;
- Leggi blog che ti ispirano oppure cercane di nuovi (Pinterest può essere una buona risorsa in questo processo);
- Datti tempo, ma non troppo. Considera di lasciare il blog a decantare per un po’, ma datti un tempo di massimo una settimana, poi rimettiti al lavoro. Se hai preso il blog come un impegno, se stai lavorando per la sua crescita, indipendentemente dal tuo fine ultimo, non lasciare che troppo tempo ti impigrisca, non mollare.
Come evitare il blogger burnout

Prevenire è meglio che curare, dicevano in uno spot di qualcosa che nessuno più ricorda.
Quando inizi a pianificare l’attività e la strategia di crescita del tuo blog, tieni presente la possibilità concreta e frequente che il blogger burnout si verifichi.
Alla luce di questa consapevolezza, ti consiglio preventivamente di
- creare un piano editoriale ragionevole e realistico (questo lo dico in tutte le consulenze: se hai tre figli, un lavoro da impiegata, uno sport che pratichi ogni giorni e sei cani, non è realistico iniziare a scrivere tre articoli a settimana e sperare che la cosa possa durare senza conseguenze sulla tua psiche);
- accertati di trattare argomenti che ti entusiasmano davvero;
- pianifica non solo gli articoli del piano editoriale.
Come dico sempre, quando con un blog si inizia a fare sul serio, la scrittura non è che il 30% dell’attività. Poi bisogna creare format e progetti, curare la parte di ricerca strategica di parole chiave, aggiornare il media kit, stare dietro ai social e alle fonti alternative di traffico, fare analisi dei competitor, cercare partner e creare reti. Tutto questo va pianificato, come si fa con una comune attività.
Non va fatto tutto all’inizio, ma si tratta di una serie di cose da smaltire nel tempo.
Un blogger non è un centometrista, ma un maratoneta e l’allenamento da maratoneta deve essere per forza di cose diverso da quello di un centometrista.
PS: se leggi più o meno spesso il mio blog, perchè non salvi l’anteprima sulla schermata del tuo cellulare? Così quando non sai che cosa fare, se sei in metro, in attesa dei ritardatari, sul divano durante la pubblicità… puoi in un solo click aggiornarti sulle ultime novità in merito a blogging e nuove destinazioni di viaggio da non perdere!
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