Georgia e Moldavia: viaggio in due strade divise

Mentre nel mondo accade di tutto, due elezioni importanti si sono svolte in due Paesi a noi più vicini di quanto spesso immaginiamo:
la Moldavia e la Georgia.
Due destinazioni che iniziano a comparire sempre più spesso anche nei radar dei viaggiatori, complici i voli diretti e low cost, ma che da anni chiedono attenzione ben oltre la cartolina turistica.

In Moldavia si è votato per le politiche, in Georgia per le municipali. 

Due tornate elettorali che raccontano molto del presente e del futuro di questi Paesi, entrambi accomunati da una duplice tensione: 

  • da un lato, la spinta verso l’ingresso nell’Unione Europea – sia per motivi di sicurezza, considerando la presenza di territori occupati militarmente dalla Russia, sia per la ricerca di libertà e autodeterminazione da parte delle nuove generazioni. 
  • Dall’altro, la paura concreta di essere le prossime Ucraina.

In questo articolo racconto come sono andate queste elezioni, perché le considero un termometro cruciale per capire che direzione sta prendendo questa parte d’Europa.

NB: entrambi i paesi sono considerati sicui dalla Farnesina, quindi niente paura per i vostri viaggi in queste interessanti realtà.

Moldavia e Georgia: simili nei desideri, distanti nella traiettoria

Chisinau, the capital city of the Republic of Moldova. Aerial view of Chisinau metropolitan central park, 2020

Moldavia e Georgia condividono molto.

  • Entrambe ex repubbliche sovietiche,
  • entrambe spinte da un dibattito interno molto teso circa il desiderio complesso di allontanarsi dalla sfera di influenza russa ed entrare nei benefici, economici e civili, dell’UE
  • Entrambe hanno regioni separatiste filorusse (e occupate dall’esercito russo; Abcasia e Ossezia del sud per la Georgia, Transnistria in Moldavia)
  • Entrambe hanno ottenuto lo status di paesi candidati all’Unione Europea nel 2022, nel pieno della guerra in Ucraina, nel quadro di una strategia geopolitica dell’UE volta a bilanciare il potere russo nello spazio post-sovietico.
  • Entrambe portano in sé una stratificazione culturale densa, fatta di coesistenze culturalmente ricche ma politicamente scomode.

Ma alle similitudini si uniscono differenze sono profonde.

La Moldavia è vicina all’Unione Europea, geograficamente e simbolicamente. Parla rumeno, vive una prossimità con la cultura europea anche nei gesti quotidiani, e ha nella Romania un ponte diretto verso Bruxelles.

La Georgia, al contrario, non confina con nessuno Stato membro dell’UE.
È separata dal continente da un Mar Nero che sembra una distanza soltanto geografica, ma che diventa anche concettuale.

I luoghi non sono mai solo geografia, un confine naturale può essere determinante in termini di politica e immaginario collettivo.
Inoltre, non soddisfa i requisiti economici né politici per entrare a pieno titolo nell’Unione: PIL troppo basso, democrazia (sempre più) in crisi, una spinta all’integrazione spesso più utile all’UE (per ragioni di influenza) che realmente sostenuta dal suo governo.

Ed è proprio l’esito delle recenti tornate elettorali a sancire una differenza più eclatante, oggi, ai nostri occhi (perché noi viaggiatori non abbiamo occhi solo per i pub instagrammabili, vero?)

Georgia: un’elezione che sa di resa (ma non dei cittadini)

Domenica 29 settembre 2025 in Georgia si è votato per alcune elezioni comunali suppletive.
A vincere è stato, senza sorprese, il partito di governo Sogno Georgiano.

Impressionare è stata l’astensione, alimentata dallo sciopero elettorale dell’opposizione, che ha deciso di non partecipare per protesta contro la quasi certezza di forzature e brogli elettorali già documentati da reporter indipendenti e osservatori internazionali nelle settimane precedenti.

  • Pressione per votare [e “votare bene”],fatta soprattutto a persone del settore pubblico e sulle minoranze armene;
  • Pressioni nella comunicazione: Sogno Georgiano ha basato tutta la campagna elettorale su un punto, cioè
    “se vince l’opposizione, siamo in guerra con la Russia, come è accaduto all’Ucraina”.

    La Russia… non ha mai negato questa teoria.

Le manifestazioni di piazza e le proteste mosse dall’opposizione il giorno dopo le elezioni hanno portato arresti e violenze, sancendo una modalità, per ora, irreversibile di reazione dello stato alle proteste.  

Leggi anche: Ingresso dell’UE in Georgia, in tutte le sue contraddizioni

Moldavia: una scelta netta per l’Europa

In Moldavia, invece, pochi giorni dopo (1 ottobre 2025), i cittadini hanno dato un messaggio diverso.
Il partito filoeuropeo PAS, guidato dalla presidente Maia Sandu, ha vinto nettamente le elezioni locali, rafforzando la direzione di marcia verso l’integrazione europea.
Il rischio di infiltrazioni e le pressioni molto simili a quelle georgiane non sono una fantasia; tuttavia il fatto che Sandu sia presidente, e non essendo in vigore leggi restrittive per manifestazioni e opposizione, hanno portato prima di tutto un’enorme affluenza alle urne.  

La Moldavia è candidata ufficiale all’adesione all’UE dal 2022, e sta cercando di rispondere ai criteri richiesti (Stato di diritto, lotta alla corruzione, riforme democratiche) con una determinazione visibile anche nei suoi quartieri, nei volti, nei discorsi.

Non è un Paese semplice, né immune da fragilità, ma oggi si comporta come se volesse meritarsi ogni passo verso quell’Europa che sente vicina non solo per confine, ma per affinità culturale e linguistica.

Posologia per un viaggio sicuro in Georgia e Moldavia. 

  • Via libera da Viaggiare Sicuri per queste destinazioni, ma tenete presente che le regioni separatiste interne possono avere bisogno di più attenzione, perchè militarizzate. Se includete Transnistria, Abcasia e Ossezia del Sud nel vostro itinerario, affidatevi a buone guide locali. 
  • Parlate con persone, andate nei bar meno instagrammabili, nelle periferie, nelle sedi delle associazioni, nei teatri e nei festival e parlate con le persone. Avranno molto da raccontare. 
Andrò in Moldavia per dei miei reportage a breve. Seguimi anche su Instagram o attendi news dalla mia newsletter

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