Scrivere GEO: cosa vuol dire?

Che cosa vuol dire scrivere GEO? 
Si tratta di un metodo di scrittura che si sostituisce alla SEO, come molti dicono? (spoiler: no. Ma seguimi che ti spiego meglio).
Facciamo chiarezza nella nuova nomenclatura della scrittura online, e prometto che (anche stavolta) ti rassicuro dalla mole di terrorismo, disfattismo e un bel po’ di “non ne so molto ma ne parlo lo stesso” di cui è pieno il web. E non solo.  

blog e credibilità

Io sono Sabrina Barbante, 
blogger indipendente e Content Strategist. 

Lavoro nella creator economy da prima che esistesse Facebook, e mi piace raccontare questo mondo che non è solo “stile di vita”, ma una branca dell’economia.

Cosa è la scrittura GEO

L’acronimo GEO lo troveremo sulla nostra strada di scrittori e autrici per il web sempre più spesso, sia se abbiamo un blog o un sito web vetrina.

Per scrittura GEO, una evoluzione della SEO, si intende un insieme di regole di scrittura che rendano i nostri testi ottimizzati per gli engine generativi, cioè le intelligenze artificiali che rispondono agli utenti (es. Chat GPT, Gemini, Meta AI, Perplexity, Claude, la la AI Overview dello stesso Google).

GEO è un acronimo che sta per Generative Engine Optimization, cioè ottimizzazione per i motori generativi.

In pratica, il nostro obiettivo d’ora in poi non sarà più (solo) scrivere per finire in buone posizioni sui motori di ricerca, ma anche scrivere per essere citati dalle risposte dei chatbot di IA o dalle Search Generative Engine come AI Overview.

Hai presente quando fai una ricerca su Google e prima del primo risultato ti appare quella risposta sintetizzata dall’IA, con accanto dei box rosa?

E hai presente quando accanto alle frasi di questo paragrafo c’è il simbolo di un link?

Bene, quelle sono menzioni a fonti web ritenute autorevoli dalla SGE e dalle IA generative ed è lì che, con la scrittura GEO, si intende arrivare.

Un enorme mito da sfatare sulla GEO: addestriamo modelli che ci rubano visibilità e lettori

I modelli di IA generativa funzionano grazie ad un “addestramento” basato su informazioni inserite nel modello stesso. 
Per i nostri contenuti, entrare in queste informazioni è 

  • difficilissimo 
  • non conrollabile
  • e neanche tanto conveniente.

Non è in questi addestramenti (modelli statici) che noi dobbiamo entrare con i nostri testi. 

Il modello statico è aggiornato solo durante l’addestramento, come un libro che ogni tanto va in ristampa.

Qui non abbiamo alcun controllo: non possiamo “decidere” cosa entrerà o quando.

Il nostro obiettivo con la GEO è entrare nel sistema RAG (retrieval-augmented generation), che invece va a cercare in tempo reale informazioni online ogni volta che un utente fa una domanda fuori dal “libro ristampato”.

Qui, sì, abbiamo margine d’azione: se i nostri contenuti sono scritti in modo GEO  (come ti sto per indicare) le AI possono recuperarli, leggerli, usarli e sintetizzarli nella risposta. 

E, ovviamente, citarli portando nuovo traffico. 

Ed è qui che si gioca la partita: non nel tentativo di entrare nel modelloma nel diventare uno dei contenuti che le AI scelgono quando attivano il retrieval esterno.

Dobbiamo smettere di scrivere SEO?

sabrina barbante - blogger e blogging coah

La scrittura SEO non va in pensione, perché la GEO non è che una sua evoluzione. 
Come vedrai continuando a leggere questo articolo, e poi tutto gli approfondimenti che scriverò nelle prossime settimane, le basi della SEO moderna (seo semantica, non più keyword-based) sono anche le basi per essere menzionati dai motori generativi nei meccanismi RAG.

Le regole della scrittura GEO si integrano alle regole della SEO moderna e semantica. 

Chi ha buone conoscenze SEO, ha una marcia in più per comprendere e attivare le dinamiche di una buona scrittura GEO.

5 principali regole della GEO

1. Scrivi per rispondere a domande, non per posizionare parole chiave

L’intento da analizzare quando scriviamo si sposta leggermente dallo “studio dell’intento di ricerca” ad una vera analisi empatica e psicologica dell’intento emotivo, delle domande reali che un utente fa per risolvere un problema/questione/curiosità.

Ragioniamo dunque non più in ottica di “parola chiave”, ma di “qual è il complesso di cose che le persone vogliono sapere in merito a questo argomento”. 
Ho approfondito questo meccanismo di analisi in questo articolo. 

2. Costruisci contenuti strutturati e leggibili

Se sei una SEO nerd, come me, di certo questa raccomandazione non ti è nuova e non ti spaventa. 
Strutturare bene un articolo in H2, H3, elenchi puntati e paragrafi chiari che rispondono a domande legate all’H2 rende il tuo arricolo facile da leggere per gli umani… ma anche per i modelli di IA. 
Sì, hai capito bene, funziona proprio come la vecchia posizione zero di Google, che non ha fatto altro che anticipare tutto questo. 

3. Alterna informazioni verificabili + analisi originali

I link esterni da inserire nei nostri articoli non devono essere presi a caso. 
Lo dico nelle mie coaching da almneo tre anni: non basta inserire un link esterno, che ne so, a Wikipedia, perché il plugin Seo Yoast ce lo chiede per darci il semaforo verde. 
Serve dare link esterni con ricerche, articoli autorevoli, approfondimenti. 
A questi dati, vanno aggiunte le nostre analisi originali. 
I contenuti vaghi e generici non vengono selezionati dai retrieval

(Anche qui, per i miei corsisti, nulla di nuovo)

4. Mostra chiaramente la tua autorevolezza nel settore

Le AI valutano:

  • chi parla
  • perché ne sa qualcosa
  • con quali competenze.

    Non basta “scrivere bene”: devi dimostrare che sei una fonte.

Questo include: bio chiare, casi studio, esperienza personale, link ad approfondimenti, citazioni verificate.

5. Dai contesto e coerenza

Chi ha imparato ad usare bene i chatbot di IA per le proprie attività, sa che il così detto “contensto” è fondamentale per un buon prompt. 
Il contesto è un concetto centrale anche quando scriviamo per essere citati dai meccanismi RAG dell’IA. 
Prima di iniziare le tue argomentazioni, elenchi puntati, istruzioni e tutorial, ma anche nei tuoi articoli di opinione e analisi, parti ribadendo contensto e definizioni generali: non dare nulla per scontato. 

Chi ha paura della GEO?

C’è da avere paura di tutti questi nuovi tecnicismi e cambiamenti della scrittura per il web? 
Ma no, soprattutto se

  • conosci già la SEO (per te sarà una passeggiata di salute) 
  • mi segui qui, sul  mio podcast, su Instagram e leggi la mia newsletter
  • ami continuare a studiare e seguire le evoluzioni della Creator Economy 

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