Che differenza c’è tra Blogger, Ghost Blogger e Blogger aziendale?
Si tratta di tre attività e professioni simili per alcuni versi e diverse per altri, e questa diversità tocca anche le tariffe da applicare ai servizi di ognuna.
In questo post ti spiego quali sono le differenze tra queste attività, quale ha un valore più alto sul mercato, come guadagna ognuna di esse e come fare per diventare esperto di una di queste tre professioni o, come spesso accade, di tutte e tre.
Chi è e che cosa fa un blogger

Un blogger è una persona che ha e/o amministra uno o più blog, cioè siti web con contenuti dinamici (articoli o blog post).
Le sue competenze hanno a che fare con la SEO, cioè le tecniche di scrittura che rendono un contenuto facile da trovare sui motori di ricerca e adatti ad attirare traffico.
Ma come sanno bene i miei lettori e lettrici abituali, non di sola SEO vive un blogger; senza una strategia narrativa adatta al proprio segmento narrativo i lettori non tornano, non restano e, di conseguenza, il posizionamento non supera mai un certo limite.
Un blogger deve essere anche in grado di creare un buon piano editoriale strategico adatto al singolo blog (non tutti i blog sono uguali e non hanno tutti le stesse esigenze, alcuni vogliono vendere, altri divulgare, altri vendere e divulgare ecc. ecc).
Un blogger che ha un suo blog e se ne prende cura, punta anche sul proprio personal brand come content creator, unendo ai contenuti una mission, una vision, una serie di valori alla base del proprio storytelling.
Tutte queste cose sono anche moduli delle coaching Full Blogger®, delle lezioni individuali attraverso le quali ti insegno tutto sull’attività e lavoro di blogger.
Come guadagna un blogger

Ho già scritto davvero tanto su come diventare blogger e guadagnare, ma qui sintetizzo indicandoti le principali possibili fonti di entrata di un blogger
- Attraverso Post Sponsorizzati e Guest Post
- Attraverso le affiliazioni
- Scrivendo a tua firma per altri blog (anche aziendali), sotto compenso e contratto
- Scrivendo progetti a propria firma da proporre a brand e aziende (anche questo, un modulo del percorso Full Blogger)
- Creando e venendo propri corsi o prodotti multimediali.
Nel mio manuale Vita da blogger illustro meglio tutte queste modalità di guadagno, con una serie di consigli pratici su come rendere la creazione di contenuti per il blog un lavoro, part o full time.
NB: non tutti i blogger guadagnano, perché non tutti i blogger vogliono guadagnare. I blogger possono essere anche divulgatori e divulgatrici indipendenti su vari temi, dalla politica a vari aspetti di costume e società.
La loro indipendenza spesso fa paura (come ho anche scritto nel mio libro OLTRE LA SEO, non è rado sentire di blogger incarcerati per aver diffuso le loro opinioni sui propri blog, criticando regimi e sistemi).
Chi è e cosa fa un blogger aziendale?

Molti blogger, oltre a conoscere le regole di SEO e strategia narrativa, pensano bene e saggiamente di conoscere anche la scrittura per la vendita, approfondiscono sulle ricerche di tipo transazionale e, in pratica, sanno come creare una serie di testi che, nel breve, medio e lungo termine, sappiano portare a delle vendite.
Altro esempio: io sono un’azienda che crea saponi naturali e prodotti di cosmesi sostenibile. Non ho il capitale di Amazon e delle grandi major della vendita online e non posso competere con loro in termini di ads e pubblicità.
Come faccio a far sì che la signora Luigia, attenta all’ambiente e alla skin care, trovi anche i miei prodotti online oltre alle marche più potenti che cannibalizzano il mercato?
Un blogger aziendale può fare la differenza tra esserci e non esserci, tra vendere 100 pezzi l’anno o venderne 10000.
Spesso i blogger aziendali lavorano anche per web agency, che si prendono cura della comunicazione e del content online di aziende, dal copy pubblicitario ai social, passando appunto dal blog.
Spesso (purtroppo) tutto il copy e content per ogni cliente e azienda viene affidato alla stessa persona, dal blogging al copy per i social e per le adv.
Mi raccomando, blogger all’ascolto: se fate tutto, fatevi pagare tutto, applicate una tariffa per il blogging, una tariffa per il copy, una tariffa per la gestione social.
Chi è e che cosa fa un Ghost Blogger

Molti blogger che conoscono la SEO e le tecniche di scrittura online atte a perseguire degli obiettivi specifici, utilizzano queste competenze anche per lavorare come Ghost Blogger.
Un Ghost Blogger è un blogger che scrive per qualcun altro, come se fosse qualun altro. Più che al servizio di aziende, sono al servizio di liberi professionisti cha hanno saggiamente deciso di lavorare sul proprio personal brand, anche attraverso la creazione di contenuti online e un sito ben indicizzato.
Ad esempio, poniamo caso che io sia un commercialista e voglia propormi anche online per divulgare, farmi conoscere, avere nuovi clienti.
Avrò bisogno di un blog, ovviamente, perché questo facilita e decuplica la mia possibilità di essere trovato online, ma non conosco le regole della scrittura online, non so come fare un piano editoriale strategico e, soprattutto, non ho tempo né voglia di imparare (perché ho da fare il mio lavoro).
Mi servirà qualcuno che scriva i contenuti al posto mio, ma deve sembrare che sia proprio io a scrivere e comunicare con la mia audience.
Dunque, mi serve un Ghost Blogger.
Il Ghost Blogger, nelle sue tariffe, deve includere anche lo studio del tone of voice del cliente per poterlo “imitare”, conoscerne – e anche condividerne, a mio avviso – la mission e l’etica.
Il Ghost blogger il più delle volte deve anche studiare e scrivere di ambiti che non sono suoi, dunque è necessario che abbia delle fonti da cui attingere, date dal cliente.
La conoscenza e anche la confidenza con il cliente per un ghost blogger sono fondamentali.
Ghost blogger e blogger aziendali sono pagati dai clienti, in base a tariffe pattuite da specifiche trattative.
A chi lavora per aziende e freelance, consiglio sempre di fare o far fare accorsi e contratti della durata di un anno, al termine del quale sia il professionista che il cliente possano valutare se c’è ancora modo, possibilità e voglia di proseguire.
Soprattutto, un accordo a scadenza annuale consente di rivalutare le tariffe (anche noi blogger e freelance creativi siamo soggetti all’inflazione).
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