House sitting in Italia e nel mondo: soluzione ottima, ma non adatta a tutti.

Hai mai rinunciato ad un viaggio lungo per non lasciare da soli i tuoi animali?
Ti si è mai spezzato il cuore nel lasciare il tuo cucciolo a casa di amici o parenti?

Sei mai partita con il cuore colmo di paura all’idea di non trovare vive le tue piante da balcone?

Hai mai temuto di trovare la casa svaligiata dai ladri al tuo rientro?

Capita a molte e a molti viaggiatori apprensivi.
Ed è grazie alle viaggiatrici e ai viaggiatori con un cuore grande e rimorsi ancora più grandi che è nata la pratica ormai diffusa dell’house sitting.
Come dice la parola stessa, è la pratica di prendersi cura delle case e delle cose di persone in viaggio per periodi più o meno lunghi (da una settimana a diversi mesi).

cover 4 cose sui traslochi
Ti potrebbe interessare anche l’articolo 

3 modi per usare la propria casa per viaggiare di più

Ci sono diversi siti che offrono questo servizio, tra i più gettonati trustedhousesitters.com (specifico per la cura degli animali) e Mind my house, nei quali ci si registra e ci si descrive, con fotografie, interessi, recapiti ecc.

L’iscrizione ad uno di questi portali costa dai 20 ai 50 dollari (per un anno)  e consente di essere direttamente contattati dai proprietari di immobili che hanno bisogno di persone che reputano in  grado di prendersi cura di animali, piante o semplicemente di vegliare sulla loro casa nei periodi di assenza.

L’idea è ottima e la pratica intelligente anche perché consente alle viaggiatrici di vivere esperienze più lunghe altrove ma con tutti i comfort di una casa a disposizione.

Tuttavia non credo sia un’esperienza davvero adatta a tutte e a tutti, soprattutto dipende dall’idea che ogni viaggiatrice ha del periodo che vuole trascorrere via.

Ecco alcune caratteristiche indispensabili alle/agli house sitter:

Flessibilità e curiosità

Se vuoi andare in un loft a Manhattan o in una tipica casa dal portone colorato di Notting Hill, forse l’house sitting non fa per te.

Sia chiaro, può capitare che il proprietario di un bellissimo immobile in una delle capitali più gettonate del mondo sia interessato a qualcuno che dia da mangiare ai suoi gatti mentre è in gita a Lourdes, ma la concorrenza sarà tanta l’offerta poca, anche perché persone alto spendenti che possono permettersi affitti o mutui alti in proprietà gettonate, pagano persone fidate in loco invece di affidarsi gratuitamente ad estranei.

Come tanta è la concorrenza per gli stranieri che vorrebbero curare i gerani delle terrazze del centro di Roma, come si evince già dalla home page del sito Housecarers, anche questo molto visitato.
Meglio rivolgersi a questi portali se mosse dalla voglia di andare in un bel posto-ovunque esso sia, godendosi la vita come un’autoctona per un periodo più lungo e a costi bassi.
Quindi è meglio registrarsi e mettere come destinazione un paese, più che una città e prepararsi all’idea di vivere per un po’ anche in un paesino di 1000 anime dell’Idaho.

Cambiare momentaneamente l’idea di viaggio

diventare blogger grazie alle fotoSe da un lato l’avere una casa a disposizione è un indubbio vantaggio, dall’altro questo pone dei vincoli: se la pensionata che vi dà casa vuole che le sue begonie non secchino, tu dovrai prendertene cura e non lasciarle sole per trascorrere un week end in una cittadina a qualche ora di treno.
Se la coppia di francesi che mette a disposizione il proprio trilocale a cinque minuti da Tolosa vuole che si nutra il proprio criceto, la gita a Parigi non la potrai fare, almeno nel periodo dell’accordo.
Insomma, ci si prende un impegno che bisogna rispettare e conseguentemente modificare anche le proprie aspettative di viaggio.

Per questo motivo l’house-sitting è a mio avviso particolarmente adatto a

#1 – Studentesse e studenti che devono fare ricerca in un determinato posto, per periodi più o meno lunghi (se le circostanze lo permettono si possono anche fare accordi con i proprietari di casa e restare anche dopo il loro rientro: la cosa bella dell’house sitting è prima di tutto il rapporto di fiducia che si crea tra gli utenti)

guest house

patrick perkins, unsplash

#2 – Persone in periodo sabbatico, che vogliano vivere altrove senza l’ansia di vedere più posti e più cose possibili come si fa quando si è in vacanza.

#3 nomadi digitali. 

Credo che l’house sitting sia la soluzione migliore per i nomadi digitali che decidono di voler vivere per un periodo in un altro paese per cambiare aria, avere nuova ispirazione, vedere cose, luoghi e stili di vita nuovi.
Questo metodo è anche la soluzioni migliore per “vivere” (e non solo viaggiare) all’estero senza preoccuparsi di un affitto.
La soluzione migliore in assoluto è trovare un altro nomade digitale con il quale fare Home Swapping, altra soluzione da prendere seriamente in considerazione se rientri nella categoria appena descritta.

#4 – coppie o piccoli gruppi (anche familiari).
Ho notato infatti che, soprattutto quando si cerca un house sitter semplicemente per avere qualcuno che ‘vegli’ sulla casa, quest’ultima non è sita in posto con fitto vicinato o in grandi centri urbani.

Chissà perché, ma nella ricerca di un custode difficilmente ci si affida a donne sole.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *