Scrivere per blog magazine aziendali. Come fare

C’è un lavoro poco glamour, spesso sottovalutato, ma che in realtà è una delle colonne portanti della comunicazione digitale moderna: scrivere per i blog aziendali.

Si tratta di un’attività di cui i brand hanno ancora bisogno, oggi più che mai, perché porta

visibilità, autorevolezza, traffico, vendite.

E soprattutto, per chi lo svolge, paga bene e in modo continuativo, molto più della maggior parte delle collaborazioni spot offerte ai freelance.

Questa settimana voglio parlarti proprio del blogger professionista che scrive per brand e aziende.

I brand hanno bisogno di un blog?

Sì, oggi più che mai.
E diffida dagli analisti della domenica che ti dicono che il blog non funziona più; i finti esperti lo dicono dal 2009, anno in cui Facebook si è diffuso capillarmente nelle nostre abitudini.

Dal allora, Facebook non lo usa più nessuno, Instagram è in declino, decine di social sono nati e morti, e i blog sono ancora qui a funzionare e noi blogger a lavorare.

 

L’IA e la Search Generative Experience hanno rimesso tutto in prospettiva.
Per un brand non basta più essere trovato, men che mai basta essere solo presente sui social. 
Diventa necessario che i prodotti siano anche menzionati nella SGE, cioè le risposte generate dalle IA dei motori di ricerca, per aumentare autorevolezza e vendite. 
E un blogger che conosce non solo le regole della SEO ma anche GEO, cioè del posizionamento nelle conversazioni con l’IA, può fare la differenza.

Molti brand piccoli, inoltre, negli ultimi anni hanno perpetrato l’errore di essere presenti solo sul social del momento, pensando che bastasse come vetrina online. 

Salvo poi non essere trovati in organico nelle rcerche navigazionali, cioè le ricerche che fanno gli utenti quando sanno che un brand esiste e vogliono approfondire (e magari acquistare). 

Per un brand piccolo, che vive molto di passa parola, questo è un errore enorme. 

Immagina la scena. 

Io cerco il tuo brand di saponi bio artigianali, cercando il nome online, che mi è stato suggerito da qualcuno o da un volantino. 
Google mi rimanda alla tua pagina Instagram… ma io non ho instagram. Oppure lo avevo e non lo uso più e non ricordo gli accessi. 
Oppure lo uso ma non da desktop, e la ricerca la sto facendo dal mio laptop. 

Questi sono tutti potenziali clienti persi che se invece avessero trovato il tuo sito web, avrebbero trovato i tuoi prodotti. 

E come può un piccolo brand posizionarsi per le ricerche
informazionali (quali sono i saponi bio per pelli grasse?)
transazionali (saponi bio per pelli grasse, economici) 
navigazionali (nome del tuo brand) ?

Grazie ad un blog, ben gestito da un blogger aziendale. 

Cosa fa e come lavora un blogger aziendale

Un blogger aziendale non si limita a scrivere; il suo lavoro è complesso, ha una grande responsabilità e porta risultati concreti solo se la collaborazione è di almeno un anno (tienilo presente quando fate gli accordi e stabilite le tariffe). 

Tra abilità, competenze e attività che un blogger aziendale deve portare a termine per il cliente, ci sono: 

Studia la brand voice

Per poter scrivere dei testi efficaci, bisogna scrivere non con la propria voce e valori ma con quelli del brand, un po’ come fa un Ghost Blogger


Devi capirne e studiarne la missione e la visione, il motivo per cui il brand nasce e come si evolve. 

Queste cose devono emergere nei testi che scriverai come blogger aziendale. 

blog lifestyle 2026

Conoscere la SEO e la GEO

Se le regole della SEO sono quelle che servono per essere ben posizionati sui motori di ricerca, le regole GEO servono ad entrare nelle conversazioni tra le persone le le intelligenze artificiali generative. 

Se le vuoi conoscere, ho qui un webinar di un’ora che te le spiega. 

Applicare queste regole può portare 

  • a vendere direttamente dal blog (soprattutto per prodotti al di sotto dei 40 euro) 
  • a portare fidelizzazione e quindi clienti futuri
  • a creare funnel 

Crea piani editoriali strategici

Saper creare un piano editoriale strategico è, per un blogger, una cosa ovvia e naturale. 

Ma il cliente non saprebbe da dove partire, quindi spetta al blogger aziendale proporre la scaletta dei titoli e anche il calendario di pubblicazione. 

Alternare sapientemente 

  • articoli di posizionamento del brand 
  • articoli transazionali per la vendita
  • articoli transazionali per la fidelizzazione 

è parte dell’attività di un blogger aziendale, assieme alla mera stesura dei pezzi. 

sabrina barbante - blogger & blogging coach

Collabora con il content strategist

In un mondo ideale, il blogger aziendale fa parte di quel team di content creator che vengono diretti e coordinati da un content strategist, altra figura della quale abbiamo parlato in un altro articolo. 

Ma i piccoli brand e le start up non hanno i fondi per mantenere un team complesso; e manca anche, in Italia, una sana cultura della comunicazione aziendale. 

Quindi spesso il blogger aziendale si fonde con la figura del content strategist, e fa entrambe le cose. E questo è ok, nella misura in cui si fa pagare proporzionalmente. 

Consegna contenuti riutilizzabili

Il vantaggio di un contenuto long form, come l’articolo di un blog, è che da esso possono venire fuori molti contenuti per altri canali social del cliente. 

Questo, oltre ad armonizzare e semplificare la comunicazione crossmediale di un brand, la rende coerente portando dunque il brand ad essere percepito come di maggior valore. 

Trovare clienti come blogger, per aziende

Come scegliere i giusti clienti e farsi scegliere da loro?
Se credi di avere le competenze giuste per fare il salto, ecco alcune strategie per facilitare la tua richiesta clienti. 

Se invece questa attività ti interessa, ma non sei certa di avere tutte le competenze,
il percorso Full Blogger ti aiuta ad esserlo al 100%

web designer e blogger rapporto

1.Migliora il tuo blog

Il tuo blog è la tua prima vetrina.

2. Prepara una pagina servizi chiara e orientata al brand

Non serve un trattato:
serve una pagina pulita, efficace, che dica subito cosa fai e perché sei diversa da chi “scrive contenuti”.

Spiega che:

  • aiuti i brand a sviluppare un blog autorevole e coerente,
  • unisci competenze di blogging, SEO e GEO e visione strategica,
  • sai adattare tono e stile dell’azienda mantenendo identità e qualità.

Il messaggio deve essere questo: non vendo articoli, costruisco ecosistemi di contenuti.

2. Pubblica articoli dimostrativi e transazionali che arrivino e parlino al tuo cliente ideale.

Scrivi contenuti che intercettino i bisogni delle aziende, ad esempio:

  • “Come usare un blog aziendale per attrarre clienti in modo organico”
  • “Come far citare il tuo brand dall’IA”
  • “Perché i blog corporate non funzionano (e come farli funzionare davvero)”

Sono articoli che dimostrano pensiero, metodo e capacità di tradurre concetti complessi.

3. Stai dove si muove il tuo pubblico

LinkedIn, Instagram, gruppi verticali, newsletter di settore.

Segui chi lavora nel marketing e nei contenuti, commenta con osservazioni intelligenti, porta punti di vista utili.

Non devi venderti: devi far notare come pensi.

Le micro-interazioni sono spesso ciò che apre la porta a collaborazioni continuative.

4. Invia proposte editoriali strutturate ai brand che vuoi

Qui entri nel professionismo vero.

Non mandare una mail generica: manda un mini-pitch costruito su misura.

Puoi includere:

  • 2–3 idee di articoli adatti al loro settore,
  • un accenno alla strategia dei contenuti che svilupperesti,
  • un esempio del tuo stile (un link a un articolo rappresentativo),
  • un breve paragrafo sul perché il loro blog ha margini di crescita.

Le aziende apprezzano chi porta visione, non chi chiede “avete bisogno di articoli?”.

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