INP, novità nei core web vitals (spiegato facile)

Molte e molti blogger, negli ultimi giorni, hanno ricevuto da Google Search Console (cui spero siate tutte e tutti registrati) un messaggio che recita “Problema INP relativo a Core Web Vitals rilevato sul sito www.nomedeltuosito.com”.

Che cosa vuol dire? 
Cosa sono gli INP (e facciamo un ripasso anche sui Core Web Vitals) e soprattutto, cosa dobbiamo fare?

Te lo spiego in parole semplici e operative, in questo articolo. 

Se ancora non mi conosci, io sono Sabrina Barbante, blogger di professione da molti anni, esperta di SEO, content strategist e Blogging Coach, che ti aiuta a portare il tuo blog agli obiettivi che vuoi tu. 

 

sabrina guarda in camemra

Cosa è la metrica INP

INP è un nuovo Core Web Vital (cosa sono, nel dettaglio, lo spiego al prossimo paragrafo); negli ultimi mesi è stato solo sperimentale, nelle ultime settimane è però diventato “ufficiale” e operativo ed è già inserito nei nostri report su Google Search Console; soprattutto, nel marzo 2024 sostituirà del tutto il parametro FID (First Input delay, ritardo della risposta ad un comando-interazione sul sito). 

Ok, ma che cosa è e cosa misura questo INP? 
INP sta per Interaction to Next Paint, cioè [tempo necessario per l’]interazione fino alla visualizzazione successiva. 
In pratica questa metrica valuta la reattività con cui avvengono tutte le interazioni nella singola pagina, prima grande differenza con il First Input Delay, che calcolava solo il tempo di interazione di un singolo comando.

In pratica, per quello che interessa a te, blogger, il FID calcolava il tempo che ci impiegava, ad esempio, un link interno, per aprirsi, mentre l’ INP valuta la velocità di tutte le interazioni sulla pagina.

Se un link si apre subito ma un tasto con un invito all’azione o all’acquisto ci mette sei secoli a reagire, il valore complessivo INP della pagina potrebbe avere delle flessioni. L’INP calcola il ciclo di vita e reattività della pagina intera e il valore complessivo viene valutato solo alla fine della navigazione dell’utente.  

Altro dato importante: l’INP viene calcolato in base al comportamento dell’utente sul singolo comando con cui si interagisce (link, pulsante, widget). Se ad esempio ho sul mio blog un tasto che, per dare una risposta, ci mette due secondi, e degli utenti cliccano più volte temendo che il comando non sia stato recepito, oppure continuano a scorrere impazientiti dall’attesa, salvo poi vedere una nuova pagina che si apre quando non l’aspettavo più, il valore INP andrà a ribasso. 

Se l’azione viene fatta solo da mio nonno, cliccatore compulsivo e impaziente, no worries. Ma se è un’azione frequente, vuol dire che il sito/blog non è facilmente navigabile, e la user experience ne è inficiata. 

Un valore INP ottimale su una pagina deve essere inferiore o pari a 200 millisecondi (ma per un blog che non ha widget complessi come accordion, troppi menu a tendina, anche leggermente superiore a 200 millisecondi… non è grave. 

Per i blog, gli elementi che possono comportare questi rischi sono, ad esempio, menu di secondo livello (e terzo… esistono ancora blog con menu di terzo livello, diosanto!) che da mobile rendono la schermata un disastro, tasti di widget esterni, non del tutto adatti al tuo tema, tasti di incorporamenti esterni. 

Dammi ora il tempo di fare un recap per tutti sui Core Web Vitals e ti do delle indicazioni su cosa fare e cosa evitare. 

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Cosa sono i core web vitals

I Core Web Vitals sono una serie di parametri che il team di Google ha stabilito per definire con maggiore praticità quali siti danno una esperienza di navigazione ottimale, veloce, intuitiva. 
Si applicano a tutti i siti web, anche ai blog ovviamente, e si leggono e “controllano” attraverso vari tool, tra cui i migliori a mio avviso sono Google Search Console o dal tool di Google Speed Insight. 

I Core Web Vitals sono: 

  • Largest Contentful Paint (LCP): misura il tempo di caricamento dell’elemento più ampio della pagina/schermata. In pratica, misura il caricamento della cosa più difficile da caricare. LCP ottimale dovrebbe essere inferiore a 2 secondi e mezzo. 
  • First Input Delay (FID)questo è il parametro ancora attivo ma che nel 2024 sarà del tutto sostituito dal INP.
    FID, 
    cioè ritardo della risposta ad un’interazione,  fino ad ora ha misurato il ritardo registrato tra l’interazione con un elemento e la relativa risposta. Ad esempio, fai click su un link interno che porta ad un altro articolo e la finestra del browser ci mette molto o poco ritardo nell’aprirsi. 
    Il tempo di un FID ottimale è inferiore ai 100 millisecondi. 
    Dal 2024 la nuova metrica del INP misurerà il tempo di reazione all’interazione con tutta la pagina, creando un parametro medio di risposta. 
  • Cumulative Layout Shift (CLS): il CLS, che tradotto vuol dire spostamento cumulativo/generale del layout, serve a misurare la stabilità visiva delle pagine di un sito web. Parametro creato per evitare l’iper presenza di banner ballerini e interstiziali intrusivi, il CLS valuta la stabilità o non stabilità (cioè gli spostamenti repentini) degli elementi presenti sulla pagina. 
sabrina barbante - blogger e blogging coah

Cosa fare per correggere l'errore INP segnalato da Google Search Console?

Hai ricevuto anche tu da Google Search Console un messaggio che ti introduce al INP e che magari ti consiglia delle migliorie?
Oppure hai letto questo articolo e vuoi dare un’occhiata alla tua situazione?
Ecco alcune cose che puoi fare. 

Prima cosa, niente panico!

Non è detto che se alcuni tuoi articoli o pagine non hanno ottimi risultati nei Core Web Vitals perderai posizionamento. Però potrebbero aumentare il tasso di abbandono del sito, diminuire l’interazione e peggiorare la user experience e sarebbe un peccato.  
Valuta sempre se, da ogni dispositivo, l’interazione è semplice e intuitiva.

Se per creare il tuo sito ti sei rivolto ad una programmatrice, parlane con lei, che di certo saprà cosa fare (ma se hai già un referente esperto in programmazione sono certa che lo avrai già fatto). 

Per il resto, puoi

 

  • Entrare nel tuo Google Search Console
  • Vai alla voce “segnali web essenziali”, menu alla tua sinistra (se ti è arrivata la mail da Google Search Console, vai dal link della mail) 
  • Clicca sulla voce “gruppi di url”, apparirà una barra alla tua destra con la lista degli url la cui INP è superiore al tempo ottimale; 
  • metti il cursore su ognuno e, all’apparire del pop up, scegli “risorse per gli sviluppatori” che ti porterà su Page Speed Insight, in cui per ogni url avrai una diagnostica completa e un elenco di possibili elementi che rallentano il tuo INP (ma anche il FID e il CPT). 

Se credi che sia troppo complesso per te, ma credi anche di avere punteggi troppo negativi nei tuoi Core Web Vitals (cioè, troppi parametri segnati in rosso su Google Search Console), chiedi aiuto a un bravo web master o programmatore. Meglio farsi aiutare da specialisti che fare pasticci. 

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