Ho viaggiato da sola e in compagnia. In coppia o con semi sconosciuti. Persino con tutti i membri della mia famiglia.
Quindi mi auto-assegno il diritto di dire all’umanità come fare per trovare il perfetto compagno e la perfetta compagna di viaggio e chi e cosa evitare.
1 – Il simpatico.
Ora, la simpatia è sopravvalutata. Tanto più nelle persone che la considerano prioritaria nell’idea che vogliono dare al mondo di sé. La persona che non perde occasione di fare una battuta simpatica diventa al mio fianco una persona che rischia di ricevere un pugno (fisico o metaforico) ad ogni passo del cammino. Non consentirà agli interlocutori nuovi di finire un discorso senza interromperli con frasi simpatiche (accompagnate da auto-risata). Probabilmente dirà cose inopportune sui passanti ‘tanto nessuno mi capisce’. Sarà un retaggio di alcune traumatiche gite scolastiche, ma io uccido per molto meno.
2 – Il gatto! Cercate il gatto!
Se il simpatico per vocazione non va bene, mi sento a mio agio con quel tipo di persona che se vuole andare, va e se vuole restare resta. Avvisando senza grandi proclami, facendo capire con disinvoltura che se verrà accompagnato nel museo che ha deciso di visitare o sulla spiaggia che ha eletto come paradiso quotidiano, sarà contento, se andrà da solo o da sola sarà felice lo stesso. In alcuni casi avrà l’onestà intellettuale di dirti che vuole restare sola per qualche ora.
A molti risulta snob e antipatica/o, ma non fatevi ingannare. Questo tipo di persona accetta, in tempo di viaggio, i momenti di libertà altrui, spesso sa essere tollerante delle cadute di stile che tutti abbiamo e si farà una grassa risata.
Non si tratta di persone egoiste, ma di persone… gatto.
3 – Guarda al calice, alla bottiglia e alla mano.
Riflessione nata da una chiacchierata con un amico che dalla postura di mano e busto nell’atto di reggere un calice riconoscerebbe la compagna della sua vita.
Io mi limito a credere che chi beve senza brindare, chi brinda senza guardare negli occhi, chi versa a sé e non agli altri, è meglio che non abbia la nostra stessa destinazione. Magari è la persona più simpatica del mondo, ma non è attenta. Forse è generosa e a fine serata paga per tutti e potrebbe per alcuni aspetti essere il compagno o la compagna di una vita (vabbé…) . Ma non di un viaggio, che è fatto di piccoli attimi di condivisione e nulla più.
4 – Pignolo sì, Pignolo no?
Apriamo il dibattito. C’è chi ha bisogno di organizzare TUTTO. Da subito. Destinazioni, gite, musei da vedere. Tutto con guida annessa da consultare come il vangelo. Strano ma vero, non li trovo la manifestazione del male. Se una persona simile accetta di viaggiare con qualcuno che a malapena si ricorda di che colore è la sua valigia e come si apre, come capita a molte di noi vagabonde, forse tale persona è più spericolata di quel che crediamo. E, ammettiamolo, a volte questo tipo di travelmate è quello che ci serve per riportare a casa la pelle e far sì che questa non sia invasa delle pulci di qualche galera Uzbeca.
Sta a noi aiutare i nostri amici ad alzare lo sguardo dalla guida per spostarlo su un volo di falco di passaggio.
5 – Il sosia.
Se hai deciso di non partire da sola, forse è perché in un viaggio c’è qualcosa di più interessante di questo fantomatico se stessi da incontrare. Una persona troppo simile a noi ci insegna meno, ci dà meno alternative al nostro modo di fare le cose.
Accorcia quindi la lunghezza del cammino.
Dai, ognuno di voi ha una tipologia di compagno di viaggio da evitare. Datemi soddisfazione e ispirazione!
[non siate seri, sparatele grosse]
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