Condivido un pensiero su Ultimo Fuoco mandatomi da Sara Macchitella. (grazie Sara!)
Un racconto intenso ed un Io narrante che ti affascina per “le mani in tasca” e per i pensieri, troppi i pensati, pochi i dichiarati. Un libro che ho letto d’un fiato con la voglia di finirlo perché catturata dalla loro storia. I diciassettenni Davide e Marta: due mondi che sanno di incontrarsi per dirsi nel momento più aulico della loro interiore conoscenza, addio. Un addio che però non si vogliono dire perché più facile lasciarsi odiare che farsi amare. Sono miei pensieri, dei tanti che in testa mi sono sopraggiunti leggendo, Sabrina, il tuo libro. Be, Sabri, leggerti è stato per me una pausa felice presami con il tuo libro. Mi sono posta davanti ad Ultimo Fuoco con un proposito secco e fermo: tu non conosci la scrittrice, devi importelo Sara. Ma invece non ci sono riuscita perché tu nel tuo libro irrompi ed è bello, contrariamente a come pensavo, sapere che quanto leggevo, frutto di tua fantasia, era comunque da te scritto.
Tracce di te? Sebbene durante la presentazione del tuo libro svoltasi a Lecce molti dei tuoi amici tentavano di comunicartelo, oppure cercavano di portare nel tuo libro tue espressioni o tue simpatie , o ancor di più ravvedevano nell’io narrante maschile un tuo tentativo di non cadere in un Io autobiografico, io ho fatto altro: ho fatto ciò che ci conduce poi a ricordare un film, un testo una poesia come indimenticabili. Ho portato me stessa nel racconto o comecomunementesisuoldire “mi sono immedesimata”. Dopotutto è così che mi sono resa conto che leggerti era piacevole quanto piacevole era poter staccarmi dallo scrittore ed affezionarmi al libro. Ci sei riuscita. A cosa? A farmi affezionare al tuo racconto ed ad immedesimarmi in alcune esperienze ed in alcuni gesti che ho vissuto nel mio passato. E se nel libro so che hai portato i fuochi di Malta, ciò che mi è capitato è stato che non solo questo di Malta ho trovato.
Un grande abbraccio mon amie e sarebbe davvero bello che tu continuassi.
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Condivido un pensiero su Ultimo Fuoco mandatomi da Sara Macchitella. (grazie Sara!)
Un racconto intenso ed un Io narrante che ti affascina per “le mani in tasca” e per i pensieri, troppi i pensati, pochi i dichiarati. Un libro che ho letto d’un fiato con la voglia di finirlo perché catturata dalla loro storia. I diciassettenni Davide e Marta: due mondi che sanno di incontrarsi per dirsi nel momento più aulico della loro interiore conoscenza, addio. Un addio che però non si vogliono dire perché più facile lasciarsi odiare che farsi amare. Sono miei pensieri, dei tanti che in testa mi sono sopraggiunti leggendo, Sabrina, il tuo libro. Be, Sabri, leggerti è stato per me una pausa felice presami con il tuo libro. Mi sono posta davanti ad Ultimo Fuoco con un proposito secco e fermo: tu non conosci la scrittrice, devi importelo Sara. Ma invece non ci sono riuscita perché tu nel tuo libro irrompi ed è bello, contrariamente a come pensavo, sapere che quanto leggevo, frutto di tua fantasia, era comunque da te scritto.
Tracce di te? Sebbene durante la presentazione del tuo libro svoltasi a Lecce molti dei tuoi amici tentavano di comunicartelo, oppure cercavano di portare nel tuo libro tue espressioni o tue simpatie , o ancor di più ravvedevano nell’io narrante maschile un tuo tentativo di non cadere in un Io autobiografico, io ho fatto altro: ho fatto ciò che ci conduce poi a ricordare un film, un testo una poesia come indimenticabili. Ho portato me stessa nel racconto o comecomunementesisuoldire “mi sono immedesimata”. Dopotutto è così che mi sono resa conto che leggerti era piacevole quanto piacevole era poter staccarmi dallo scrittore ed affezionarmi al libro. Ci sei riuscita. A cosa? A farmi affezionare al tuo racconto ed ad immedesimarmi in alcune esperienze ed in alcuni gesti che ho vissuto nel mio passato. E se nel libro so che hai portato i fuochi di Malta, ciò che mi è capitato è stato che non solo questo di Malta ho trovato.
Un grande abbraccio mon amie e sarebbe davvero bello che tu continuassi.
Sara