In che direzione va il mercato dei contenuti online nel 2023?
Scopriamo insieme i principali trend da tenere a mente, da seguire e da cavalcare nell’anno appena arrivato.
Prima però ribadisco una cosa nella quale credo fortemente, come ben sanno anche i blogger che seguo con le mie coaching:
Nessun trend deve essere seguito per forza: ogni progetto narrativo online è diverso da un altro. Io potrei decidere di trarre vantaggio da alcuni dati e trend in crescita, ma decidere anche di trascurare altri aspetti e piattaforme che non fanno parte del mio stile, che non sono “il mio circo”.
Dunque, se un social è in crescita non vuol dire che non puoi non esserci perché la recente storia del web ha dimostrato che non è affatto così.

Ciao, io sono Sabrina, content strategist e blogger di professione da molti anni.
Seguimi e salva questo blog per non perdere nessuna novità sul mondo dei contenuti sul web.
Long form o very short form?

Mai come da fine 2022 e, di conseguenza, per tutto il 2023, si è creata una forbice algoritmica che separa il mondo dei social dal mondo dei contenuti dei siti dinamici, i.e dei blog o dei siti che hanno un blog al loro interno.
Se da un lato gli algoritmi dei social maggiori come Instagram e TikTok premiano i contenuti video sempre più brevi, tanto che gli stessi utenti hanno abbassato drasticamente il loro livello di attenzione verso i contenuti video a meno di 10 secondi, i principali motori di ricerca, con Google in testa, premiano i contenuti long form, cioè che superano le 600 parole, che sono approfonditi, accurati e descrittivi e che danno un reale valore aggiunto all’intento di ricerca del lettore.
La tendenza nel 2023 sarà ancora questa, secondo quanto stabilito e sancito anche dall’ultimo Helpful Content Update di Google.
E no, cari content creator attivi anche sui social più in voga, non ce ne lamentiamo troppo.
Il fatto che le persone non prestino attenzione troppo a lungo ai contenuti che pubblichiamo sui social, non solo non è un male (né per noi né per i lettori), ma è un modo per poter, finalmente, ri-utilizzare i social per creare ISPIRAZIONE, teaser, modelli di vita, e usare di nuovo i contenuti sui nostri blog per portare le persone ad approfondire.
I social
- non sono (ed è bene che non diventino) il luogo dell’informazione e dell’approfondimento, ne va del senso critico delle persone e dei meccanismi democratici collettivi;
- causano dipendenza
- aumentano il livello di cortisolo (e quindi aumentano disturbi del sonno con tutte le pessime conseguenze sulla salute che ne derivano)
- rubano tempo, creando uno spazio – non spazio, un tempo – non tempo sempre più difficile da controllare.
Se il nostro pubblico adulto inizia a capire che è meglio distaccarsi un po’ dai social (perché purtroppo per i giovanissimi va fatto un discorso a parte), è solo un buon segno.
Il nostro pubblico non è solo “target” per fare hype, ma sono anche persone, cui dare [contenuti di] valore.
Calano le iscrizioni ai social, aumentano gli utenti dei podcast

Capiamoci: i social come Instagram, Facebook, TikTok, Linkedin restano ancora piattaforme con un numero enorme di iscritti, ma
- le iscrizioni sono in calo (anche per il fenomeno della saturazione del mercato);
- l’epoca dei social, per come l’avevamo conosciuta, è ormai terminata (e qui ti spiego perché);
- molti dei primi utenti, quelli approdati su Facebook intorno al 2009, iniziano ad abbandonare alcuni (o talvolta tutti) i social, mentre i giovani hanno un approccio più scettico, soprattutto guardano con sospetto i social usati da noi adulti (Instagram e Facebook primi tra tutti);
- gli ultimi due anni sono stati conditi da un netto calo di popolarità e addirittura un odio crescente verso i potenti proprietari delle piattaforme social, primi fra tutti, i controversi Elon Musk e Mark Zucherberg.
I social sono, ormai è chiaro, un pezzo del mondo del content marketing; un pezzo prezioso, ma solo un pezzo.
Ascolta questo episodio del mio podcast CONTENT-e Noi, in cui parliamo di alcune dinamiche a lungo fraintese del mondo dei social
Il trend che continua a crescere è invece quello dei podcast; crescono gli show di approfondimento come anche gli utenti, che toccano tutte le fasce di età e tutti i livelli socio economici.
YouTube: meno tutorial, più stili di vita

Colpa forse dei video super flash cui TikTok e Instagram ci hanno abituati, ma gli utenti dei tutorial su YouTube diminuiscono, mentre aumenta la popolarità dei format che promuovono stili di vita, mission, emozioni, motivazione.
Per i contenuti di tipo informazionale, cioè i contenuti che ti dicono “come fare cosa” (a.k.a. i tutorial) gli utenti del web prediligono
- blog post con una chiara paragrafazione (e qui ti spiego meglio come e perché)
- video corsi, gratuiti o a pagamento.
Trend del blogging 2023
Dunque approfondiamo l’argomento che più mi sta a cuore, in quanto blogger, cioè i trend del 2023 da tenere a mente nel campo del blogging.

Alcune cose le abbiamo già toccate nei precedenti paragrafi, ma anche in diversi articoli della sezione BLOGGING di questo sito, dove ti consiglio di venire a sbirciare spesso.
Aggiungo che un aspetto ormai sempre più importante e un trend da tenere a mente nel 2023 è il livello di interattività dei tuoi contenuti.
Ogni “click” di un tuo lettore, ogni azione che l’utente fa su tuo invito, è preziosa per il tuo posizionamento e, dunque, per la tua autorevolezza.
Via libera dunque a sondaggi (esistono molti plugin anche gratuiti che ti consentono di inserire sondaggi nei tuoi articoli), podcast incorporati o anche embed dei Video del tuo canale YouTube.
La tua personalità nei tuoi contenuti

Mai come oggi, strategia narrativa e valori sono alla base dei contenuti prediletti dal web, dai lettori e dai motori di ricerca.
Come sancito anche dall’ultimo Helpful Content Update di Google, deve esserci nei contenuti una forma forte di umanità, deve essere chiaro che dietro ad ogni progetto ci sono persone che parlano alle persone.
Trend del blogging nel 2023, in punti
- Interattività nei/dei contenuti
- umanità e umanizzazione
- utilità effettiva (scriviamo per l’intento di ricerca non solo per la meccanica SEO)
- crea PRIMA il contenuto approfondito per il blog, DOPO crea i contenuti brevi per i social.
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