Al di là del fiume: i quartieri ghetto d’Europa, che hanno dato vita alla cultura moderna

Quartieri ghetto, periferie al di là di importanti fiumi d’Europa, poi divnetate avamposti culturali grazie ad azioni di Guerriglia artistica e creativa. 

Tra occupazioni coatte e recupero creativo, ecco dove nasce la cultura moderna d’Europa. 

Hai mai fatto caso a quanto le città più importanti della storia siano o affacciate sul mare o adagiate lungo fiumi più o meno grandi?
Certo che sì, ne sono certa. 
E presumo che per tutti sia più o meno chiaro il motivo di questo leitmotiv geografico: i corsi d’acqua sono vita, sono strategici per i commerci, per gli approvvigionamenti e sono anche, ça va sans dire, garanzia di abbondanza e fertilità. 

Ma ovunque c’è una città su un fiume, il “centro” dei commerci, delle ricchezze e dell’amministrazione deve essere da un solo lato del fiume stesso. 

L’altro lato cosa diventa dunque?

Oggi parliamo dei quartieri “al di là del fiume” più interessanti d’Europa, a lungo visti come periferie poco sicure, ghetti trascurati, dai quali è nato fermento, vivacità, cultura alternativa. 

Pest, a Budapest

street art autorizzata di budapest - facade renda project

 

Partiamo dal quartiere più noto, al di là del fiume, che, possiamo dire, ha dato un’identità più completa alla città di Budapest, oltre che al concetto moderno di “quartieri alternativi” sparsi in Europa. 
Parliamo di Pest, altra parte dell’identità di Budapest a partire dalla toponomastica. 
Infatti Budapest è proprio la crasi tra Buda, il quartiere amministrativo con il bellissimo Parlamento, il castello e il forte dei pescatori, e Pest, il quartiere un tempo periferico al di là del Danubio. 

E da dove puoi, per altro, ammirare la bellezza sofisticata di Buda se non da Pest? 
Proprio da qui parte la riflessione sull’importanza delle periferie per la reale completezza di una città. 

Pest è il quartiere dei Ruin Pub, i pub nati da edifici storici in rovina, da cui è nata la rivoluzione culturale alternativa della città. 
Si tratta di locali nati come centri di ritrovo letteralmente occupati, verso  l’inizio degli anni Ottanta, supportatisi vicendevolmente e dalle persone del luogo, che oggi sono i luoghi del divertimento e della cultura underground di Budapest. 

 

 

Quartiere Praga, a Varsavia

dettaglio centro storico di varsavia

Il nome trae in inganno, per un attimo. 
Il quartiere Praga è un quartiere al di là del fiume Vistola, rispetto al centro storico di Varsavia, bellissima capitale polacca. 

Leggi i miei articoli guida su Varsavia. 

Come accadde per moltissime città attraversate da un fiume, dopo la guerra i governi dovettero fare una scelta: dove investire per la ricostruzione e dove no.
Nel caso di Varsavia, quasi del tutto rasa a suolo dai bombardamenti tedeschi (destino che non toccò a Cracovia, ad esempio), gli sforzi post bellici si concentrarono ad ovest del fiume, dove ci sono oggi le principali attrazioni storiche e culturali. 

Dunque per molti anni Praga è stato un quartiere malfamato, mal frequentato, degradato. 
E come spesso accade, nelle periferie dimenticate nasce e cresce il fermento culturale più rivoluzionario e oggi Praga è un posto vivo, autentico, scelto dai giovani per lavorare in spazi di coworking ma anche per vivere, dati i costi della vita più bassi. 
Mercatini, atelier artigianali, aree concerti e spazi verdi sono ciò che amerai del quartiere Praga, sul lato destro del fiume delle Sirene Guerriere di Varsavia. 

La mia amica blogger Francesca Paganetti ha dedicato un intero articolo-guida al quartiere di Praga, e ti invito a leggerlo per organizzare la tua giornata in questo quartiere di Varsavia. 

Kazimierz e Podgórze, Cracovia

Ponte Cracovia che unisce Kazimierz e Podgórze

Il fiume è lo stesso, la Vistola, anche il paese, cioè la Polonia, diversa la città, perché siamo a Cracovia.
Kamierz e Podgorze sono due estremi di una storia triste legata all’età contemporanea. 
La prima sponda del fiume provenendo dal “centro” è lo storico quartiere ebraico e la seconda è dove fu poi costruito il ghetto in cui furono costretti a vivere gli ebrei, finché non furono deportati nei campi di sterminio sparsi per la Polonia. 

Ma oltre alle ferite della storia recente questi due quartieri hanno qualcosa di molto più antico da raccontare, storie di incontri e crocevia, e hanno anche un vissuto recente che interessa ed elettrizza tutti! 

Kalciema, a Riga

Kalnciema quartiere di RIga

Anche la città di Riga è attraversata da un fiume, oltre che dai venti freddi e secchi del Baltico; il fiume di questione è il Daugava e sul lato opposto al centro storico, patrimonio UNESCO, c’è il quartiere hipster di Kalciema, costruito in legno e che accoglie mercatini, eventi di street art, situazioni molto hipster.

Se ci capiti in un comune giorno lavorativo non vedrai altro che casette in legno, abitate, nel mezzo di giardini più simili a piccoli boschetti privati. 
Ma il sabato mattina il mercatino dell’usato e dei farmer anima tutto come tutto si anima anche durante le sere dei week end in cui sotto le luci degli alberi avvengono concertini ed esibizioni. 

 

Uzupis, Vilnius

 Užupis in lituano significa poprio dall’altro lato del fiume, e te ho già parlato inserendolo tra i quartieri anarchici-bohémien d’Europa.

Questo quartiere al di là del fiume Vilna, si è auto dichiarato Repubblica nel 1997 e la sua storia è simile a quella dei Ruin Pub di Budapest o il quartiere degli artisti di Berlino: un tempo era un quartiere fuori dal centro, trasandato e povero, in cui le case venivano affittate a poco prezzo quando non addirittura occupate da artisti e creativi.

Questi si sono poi organizzati in vere azioni di guerriglia artistica, creando installazioni e mostre permanenti e temporanee, rendendo questo quartiere simile ad un mondo delle meraviglie in cui la musica e la sessualità, gli stati modificati di coscienza e la libertà di pensiero sono costantemente decantati.

Quanti di questi quartieri hai già visitato? 

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