Perché andare nei Balcani e nell’Europa dell’Est?

“è una storia da dimenticare, è una storia da non raccontare.
è una storia un po’ complicata. è una storia sbagliata”.

“Ma dove le trovi queste destinazioni?”
“Scusa, ma perché proprio Mostar?”
“Ma dove si trova questa Novi Sad?”
“Sofia? Cioè… vai in Bulgaria?”
“Ma non credo che sia un posto sicuro…”

Mosque, Sofia by night

Mosque, Sofia by night

Potrei andare avanti per sempre, ma te lo risparmio. Come puoi immaginare, sono tra le frasi/domande più frequenti che mi vengono dette/fatte quando dico la prossima destinazione dell’Est Europa o dell’area balcanica.

Balcani ed Europa dell’Est sono state negli ultimi due anni, in effetti, le mie mete più frequenti.




A parte un paio di puntate a New York e Londra (tappe/tasse fisse per blogger di ogni tipo), i miei passi mi hanno portata negli ultimi tempi da Belgrado a Novi Sad, da Sofia a Timisoara e stasera se tutto va bene è la volta della Bosnia.

Timisoara - Martyr's square, Ortodox Cathdral in Background

Timisoara – Martyr’s square, Ortodox Cathdral in Background

Un po’ per caso, un po’ anche no.
Non sono solo i voli a basso costo che mi portano nelle destinazioni alle quali pensavo intensamente da un bel po’ di anni (anche perché, diciamolo, per me low cost vuol dire meno di 50 euro e il volo di stasera come anche quello che presi per Belgrado sono decisamente al di fuori di questo gap).

Leggi qualcosa in più sui voli low cost migliori e peggiori

La storia è quanto più mi attira dell’Europa dell’Est e in particolare dell’area balcanica.
Ma non della storia studiata ma di quella, mio malgrado, vissuta o empaticamente percepita.

Perché fin da bambina, da persona che ha seri problemi a relazionarsi al dolore umano, sapevo quali erano le zone soggette a bombardamenti;  ho imparato ben presto il significato di “cessate il fuoco”, “embargo”, molto prima del concetto positivo di “rivoluzione” o “rinascita”.

sofia
La città di Sarajevo nel mio immaginario è rimasta a lungo associata alla parola “assedio”. Come la sola immagine mentale che avevo di Timisoara era una sommossa e un massacro. Come il suono di Belgrado era legato solo ad una guerra terribile e terribilmente vicina.

E inveca adesso Belgrado per me è vita, musica e matrimoni, anziani che giocano a scacchi con liceali, nel verde.

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SERBIA 1 COVER

Leggere, leggere, leggere e studiare non basta. Bisogna andare.
Chi viaggia, se non può sempre e del tutto cambiare la storia delle nazioni, può quanto meno cambiarsene la propria narrazione interiore.

L’Est Europa, diciamoci la verità, non ci viene narrato. Non interessa abbastanza alle nostre scuole né ai nostri media.

Ed è per questo che sappiamo indicativamente qualcosa di quanto di terribile accade da quelle parti e poco, quasi nulla, di tutto ciò che prima o poi è stato o torna ad essere vita.

Vado nell’Europa dell’Est e nei Balcani per regalarmi immagini nuove di una narrazione approssimativa.

Di una storia sbagliata.

Seguimi nei prossimi giorni su Instagram per vivere live un po’ di Bosnia con me. 

 

1 Comment

  • Eugenia

    Belgrado è una città veramente interessante, ancora rimasta fuori dal turismo di massa ma ricca di storia e di cultura! Non vedo l’ora di leggere le tue nuove impressioni su questa città! Buon viaggio 🙂

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