Sei a Mostrar, Bosnia o pianifichi un viaggio? Ecco una guida su cosa vedere a Mostar, tra stradine e scorci, luoghi incredibili per escursioni e passeggiate.
Mostar è stato un luogo di pace, riconciliazione e sorpresa, per me come lo è stata per se stessa e per tutta la Bosnia nelle ultime decadi.
Camminando per le sue vie antiche e per le aree più moderne, delle quali ti sto per elencare gli hotspot da visitare, dovrai fare pace con la compresenza di tracce di una guerra civile ancora troppo recente e un paesaggio così pacifico e conciliante da sembrare quasi finto.
La compresenza di pietre come materiale portante della parte antica e alberi, verde, il costante scroscio di acqua che accompagnerà ogni tuo passo (tutto il centro è sul fiume Nerenta, che dà il nome alla regione Erzegovina-Nerenta in cui Mostar si trova), tutto renderà il tuo viaggio surreale, nonostante la forte vocazione turistica del borgo antico.
Ora, presta un attimo di attenzione prima di leggere l’elenco che segue: io ti indicherò cose da vedere, per darti delle indicazioni di itinerario.
Ma poi ti consiglio, come sempre, anche di girovagare e “perderti” (tranquilli, ritrovarsi è facilissimo, Mostar non è una città complessa come ad esempio lo è Sarajevo);
Chiudi gli occhi mentre sorseggi caffè bosniaco, ascolta il fiume, senti l’umidità, senti il fresco della sera non appena il sole non trapassa più gli alberi.
Se sei a Mostar, guarda i suoi segni, leggi i suoi messaggi.
Poi, al netto di questo, ecco cosa vedere a Mostar, bellissima città della Bosnia.

Ciao, sono Sabrina,
travel blogger di professione
e coach di blogger (insegno ad altri, come si fa il mio lavoro).
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Quando visitare Mostar
A molti interesserà sapere anche quali sono i periodi migliori.
Trattandosi di una città praticamente immersa in un bosco, direi che primavera e autunno sono i periodi migliori.
Mostar è comunque climaticamente calda e umida, molto di più rispetto, ad esempio, a Sarajevo, più in altura. Mostar si trova in una depressione, che le dà un clima molto simile a quello di aree come la Puglia o la Sicilia.
Quindi, se non sopporti bene il caldo e il freddo profondo, evita gennaio e febbraio e luglio e agosto.
Tutti gli altri mesi sono, a mio personale avviso, climaticamente perfetti per un viaggio a Mostar.
Se vuoi anche sapere cosa mangiare a Mostar,
leggi questo approfondimento goloso.
Cosa vedere a Mostar, Bosnia-Erzegovina
Il Ponte Vecchio

Mostar, in bosniaco Stari-Most, cioè vecchio ponte, ha, come prevedibile, un ponte come principale attrazione.
Il Vecchio Ponte (che noi italiani, per accrescere il fascino turistico chiamiamo Ponte Vecchio perché, in italiano cambiando l’ordine degli addendi il risultato cognitivo cambia eccome) è proprio il principale snodo della parte antica della città.
Come molti sanno, fu bombardato durante il terribile conflitto civile che insanguinò in modo crudele il territorio, dal 1992 al 1995.
Fu l’ultimo di sette ponti ad essere distrutto, dividendo da un lato le milizie serbo-bosniache, dall’altro dagli arabi bosniaci; tutto questo in un territorio che, nei quasi cinque secoli di dominazione ottomana, era stato perfettamente multi etnico.

Da un lato, troverai la pietra miliare con la scritta “Don’t Forget”, che io sento come una una preghiera più che come un monito.
Adiacente al ponte, in una delle due torri, troverai uno spazio espositivo dove ci sono mostre fotografiche permanenti del periodo della guerra civile e della città antecedente al conflitto.
(Tripadvisor ne parla come il “museo del ponte vecchio”, ma tu non credi alla qualunque scritta su Trip Advisor, vero?).
Tra le mostre permanenti c’è la War Photo Exibition, che racconta la vita di Mostar nei giorni dell’assedio, del fotoreporter neozelandese Wade Goddard.
Dal ponte, quasi ogni mattina finché il clima è mite, troverai delle persone che… si tuffano. I tuffatori hanno anche un’associazione, che ha come sede una stanza nella stessa torre delle mostre.
Ponte storto
Poco distante e ben visibile dal Ponte Vecchio c’è il piccolo Ponte storto; si colloca in posizione più bassa del Ponte Vecchio e guardandolo da lì si comprende il motivo per cui si chiama ponte storto.
A questo ponte toccò la stessa sorte del suo più famoso e grande fratello, fu bombardato e abbattuto durante il conflitto civile. Ci mise molto di meno, a dirla tutta, a cadere.
Tuttavia le pietre che adesso lo compongono sono in larga parte quelle originali, premura che è stata impossibile da applicare anche al Ponte Vecchio, il cui lavoro di ripristino moderno è molto più visibile.
Kujundžiluk, l’antica via degli orafi
Sulla sponda destra del fiume troverai un intreccio di stradine, la più “larga” della quale, con i muretti di argine sul un lato, accolgono sull’altro negozi di tappeti, lampade, pelletteria e, ovviamente, “cineserie”.
Questa era nei tempi dell’Impero Ottomano un’importante seppur piccola via di orafi, che portando interesse di classi alto spendenti muovevano l’indotto anche di altri commerci, dando vita ad un bazar.
Moschea di Koski Mehmed Paša

Praticamente accanto al ponte storto, svetta sui panorami e nelle foto fatte dai ponti la Moschea di Koski Mehmed Paša, bianca da fuori, sobria dentro, con un lungo minareto che svetta e ne eleva il fascino.

Sul retro ha un piccolo cortile dal quale si vede un bellissimo panorama frontale dal Ponte Vecchio (la foto qui sopra l’ho scattata proprio dal cortile della moschea di Koski Mehmed Paša).
Antiche case ottomane

Ci sono a Mostar alcune antiche abitazioni che conservano lo stile delle case di cortile dei ricchi mercanti di epoca Ottomana, molto interessanti da vedere per le atmosfere e per fare un tuffo più chiaro nel passato.
Tra queste, le più suggestive sono:
- Casa kajtaz,
- Bišćevića Ćošak, che ha anche delle stanze adibite a B&B e nei cui spazi esterni è possibile sedersi, bere un caffè o un tè.
- Casa Muslibegovic, che ospita anche un piccolo ma interessante museo antropologico di storia e cultura locale.
Torre dell’orologio (Sahat Kula ) e museo dell’Herzegovina
La torre dell’orologio appare coma una torre molto semplice e neanche tanto alta. In realtà è qui fin dai tempi della dominazione ottomana, ha grande valore storico e fu costruita su ordine e per omaggio di una ricca donna di nome Fatima Kaduna Saric.
Adiacente alla torre, anche un piccolo edificio che ospita il Museo di Erzegovina con manufatti e illustrazioni dell’epoca ottomana, che dominò l’area per circa 400 anni, prima di passare a dominazione Austro Ungarica.
L’area più moderna di Mostar; palazzi austro ungarici e neogotici

Visitando da dentro e soprattuto da fuori alcuni palazzi che dimostrano la dominazione Austro Ungarica, come l’United world College e i Public Bath, è possibile vedere la differenza tra i palazzi di maggiore interesse storico e altri palazzi ancora in parte trivellati dai mortai.
Per fortuna queste ferite di rimarginano sui palazzi di anno in anno, anche,’è da dirlo, grazie all’indotto turistico che consente di investire subito e bene sull’edilizia urbana.
Tuttavia, le tracce della ripresa e della riflessione sul passato passano, in tutta la Bosnia e ovviamente anche a Mostar attraverso l’arte figurativa urbana che ci permette di vedere sì edifici ancora distrutti dalla guerra civile, ma con la decodifica artistica fatta da street artist non solo locali.
Qui trovi una mappa e delle immagini della street art di Mostar, con relativi festival connessi.
Palazzo Metropolitan (il “palazzo giallo”)
In stile barocco nordico, non è probabilmente la cosa più bella che vedrai a Mostar… almeno fino a quando non salirai sul terrazzo e vedrai il panorama, che dà un nuovo senso a tutto.
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