La creazione di topic cluster nella nostra strategia editoriale è una pratica SEO sempre più utile, soprattutto dopo gli aggiornamenti degli ultimi anni del principale motore di ricerca.
Oltre che utili alla SEO, i topic cluster sono anche un ottimo contributo alla nostra strategia narrativa, dal momento che permettono di
- Confermare agli occhi dei lettori (e non solo dei motori di ricerca) la nostra competenza su un determinato argomento;
- Moltiplicano gli spunti per il nostro piano editoriale;
- Aiutano a posizionarci per le query più in linea con i nostri reali obiettivi (vendite, nuovi iscritti alla newsletter, follower su altri canali ecc.);
- Aumentano le possibilità di passage ranking
In questo articolo scendiamo nel dettaglio e capiamo cosa devi sapere sui topic cluster e come crearne per il tuo piano editoriale strategico.
Io sono Sabrina Barbante,
seo strategist, blogger di professione da molti anni e, se lo vuoi, anche la tua blogging coach.
Cosa è un topic cluster?
Un topic cluster è un raggruppamento di articoli che approfondiscono vari sotto argomenti (e più intenti di ricerca correlati) di un articolo pilastro, detto “pillar”, appunto.
Facciamo subito un esempio.
“Come scrivere SEO: 10 regole fondamentali” è un articolo pillar, che risponde alla query Come scrivere SEO.
A questo pilastro, tramite una rete di link in entrata e in uscita, possiamo collegarci altri articoli che approfondiscono questo intento di ricerca, come ad esempio:
“Come trovare le parole chiave per i tuoi articoli”
“Come ottimizzare le immagini per la SEO”
“Come fare link building per migliorare la tua SEO”.
Ecco che, questi 4 titoli, sono parte di un topic cluster che può andare avanti con moltissimi altri titoli.
Come creare topic cluster per il tuo piano editoriale strategico
Nelle mie coaching su SEO e Piano Editoriale strategico, dedichiamo molto tempo alla creazione di topic cluster che vadano verso i reali obiettivi dei blogger (che sono diversi da blogger a blogger).
Ma ci sono dei metodi universali che possono rendere i tuoi insiemi di articoli raggruppati per argomenti utili alla tua strategia di posizionamento e aumento di traffico e conversioni.
Ecco alcuni di questi consigli pratici:
Se vuoi, possiamo creare insieme i tuoi prossimi 30 titoli di Piano Editoriale Strategico e implementare la tua SEO.
Scegli un articolo pillar con una query complessa
Se una delle regole per aumentare il traffico è cercare parole chiave a traffico medio e concorrenza bassa o bassissima, per la strategia dei cluster si fa l’opposto: si crea un pilastro con parole chiave con alta competizione, proprio perché faremo così tanti approfondimenti alla query che saremo in grado di scalzare la concorrenza in organico (almeno, quello è l’obiettivo).
Quindi osa pure fare articoli pilastro con main keyword a coda corta o medio corta.
Inoltre, parole chiave più “ampie” ti permetteranno di spaziare tra un numero maggiore di possibili approfondimenti.
Se una parola chiave a coda corta e bassa competizione è “viaggio a Parigi last minute”, una parola chiave adatta ad un pillar è “viaggio a Parigi”.
Scrivi un pillar approfondito e lungo
Ricorda che ogni sotto argomento dovrà essere connesso all’articolo pilastro, quindi più sotto topic riuscirai ad inserire, maggiore sarà il numero di articoli di approfondimento che ne potrai creare in seguito.
Ad esempio, l’articolo pillar che risponde alla ricerca “viaggio a Parigi”, potrebbe avere come h2: Organizzare un viaggio a Parigi, che tempo fa a Parigi, quando andare a Parigi, Cosa vedere a Parigi, Quanto costa un viaggio a Parigi, Cosa vedere a Parigi in due giorni, I muse di Parigi ecc.
Inoltre, fai in modo che il titolo dell’articolo pillar sia più “promettente” dei primi competitor in organico.
In pratica, vai su Google, cerca “viaggio a Parigi” e controlla i primi titoli.
Dunque, creane uno più d’effetto, più potente.
Fai diventare il maggior numero possibile di h2 degli articoli più approfonditi
Come dicevo, il cluster funziona solo se al pilastro si collegano dei nuovi contenuti che fungono da approfondimento e da cui si dirama una rete di link interni verticale e utile.
In ottica strettamente SEO meccanica, cioè per far sì che Google rilevi i link e gli approfondimenti clusterizzati, i link possono essere legati a concetti espressi nei paragrafi.
Tuttavia, su un piano di strategia narrativa e per rendere queste connessioni più chiare ai lettori, è meglio legare gli approfondimenti (cioè gli altri articoli) ai topic degli h2.
Fatti suggerire i titoli da Google
Ricorda sempre che per il tuo piano editoriale strategico e, quindi, anche per i tuoi topic cluster, Google può essere di grande aiuto.
Ad esempio, cerca su Google la parola chiave del pillar; poi, leggi le ricerche correlate che ti propone Google a metà e a fine prima pagina della serp.
Di fatto quelli sono gli approfondimenti che i lettori cercano sul main topic scelto da te.
Rispondere, tramite gli h2 del pillar e tramite nuovi articoli, a queste ricerche correlate aumenta la nostra possibilità di passage ranking, cioè posizionarci in prima pagina attraverso un paragrafo, estratto dall’articolo dallo stesso Google.
Hai già dei cluster topic sul tuo blog o nel tuo piano editoriale?
Se hai domande, falle pure, sarò felice di risponderti!
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