Cambiare spesso casa: consigli per il lavoro, interior, traslochi.

Nel concetto di nomade digitale c’è quel “nomade” che può essere vissuto in vari modi.
C’è chi lavora in una città fissa, dove ha dei punti fermi, ma si sposta per lavoro alternando coworking a sedi dei clienti a lavoro da casa, zampettando da stanza a stanza.

Poi c’è chi ha fatto una scelta di lavoro autonomo da postazione remota proprio per viaggiare il più possibile, e si trova un mese in Taiwan, un mese negli USA e poi via a svernare in una campagna australiana.

E poi, in mezzo nella molto variegata realtà dei nomadi digitali, ci sono quelli che si spostano troppo spesso per definirsi “abitativamente stabili” ma troppo poco per essere viaggiatori con il laptop come unica certezza e, questa ultima categoria, difficilmente può accontentarsi di residenze, co living (dei quali ho parlato in questo post)  e accommodation pensate per chi viaggia lavorando più che per chi lavora viaggiando.

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ph. Sara Garnica, unsplash

Ad esempio, chi si sposta per periodi di sei mesi, nove mesi, un anno difficilmente potrà permettersi economicamente o praticamente di vivere in residence o in hotel, con gente che viene e che va; dopo un po’, diciamo qualche settimana, quasi tutti abbiamo bisogno di qualcosa simile ad una casa, che sia da soli o in condivisione.

Inoltre, quando ci spostiamo per periodi medio lunghi abbiamo bisogno di più cose da portare con noi e aumenta il tempo durante il quale accumuliamo oggetti da gestire nei nostri spostamenti.

Forte della mia esperienza di 7 case in 7 anni, smistate tra 4 città, 3 regioni d’Italia e 2 paesi d’Europa, ecco alcuni trucchi per
– creare spazi che tu possa sentire tuoi e viverci bene,
– avere meno problemi nei traslochi sempre dietro l’angolo,
– non perdere le cose e non perderti dentro un molto probabile disordine logistico ed emotivo.

Accordi con i proprietari 

how to travel with your home - how to put your home on airbnb

Io credo che la casa nella quale andiamo a stare debba in qualche modo rappresentarci ed essere la giusta intermediaria tra la nostra identità e quella della città/paese che ci ospita.
L’arredamento non può essere solo un accumulo di oggetti messi lì a caso.

Quindi ti consiglio come prima cosa di scegliere le case in cui andrai a stare non solo per la posizione più o meno comoda ma anche per come e se l’arredo generale ti fa sentire a tuo agio. Non solo da un punto di vista estetico, si intenda.
Se sei allergica agli acari, non scegliere la moquette in camera, ad esempio (lo so, in alcuni paesi diventa difficile).

Inoltre, prendi in considerazione la possibilità di mettere negli spazi qualcosa di tuo, che ti piaccia, magari concordando con i proprietari se, arredando e lasciando mobili nuovi e di qualità, ti potranno scalare qualcosa dall’affitto.

Ti serve un materasso decente per dormire bene? Chiedilo e/o acquistalo, chiedendo di scalarlo da affitto o caparra. Idem per una scrivania o sedia di lavoro appropriata.

Spedizione dei mobili, meglio se design modulabile

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Lampada da scrivania e luce diretta. rich tervet, unsplash

Nel caso in cui fosse difficile o impossibile trattare con i proprietari un eventuale rimborso per degli acquisti che restano nella casa, informati sulla possibilità di spedire pacchi e mobili in altre città, per portare con te quei mobili, pochi ma buoni, che ti tornano utili o addirittura indispensabili (come nel caso di sedie e letti appropriati).

Personalizza con poco 

arredo casa traslochi frequenti

Posso capire comunque che l’idea di prendere casa e organizzare un vero e proprio trasloco, con tanto di scatoloni e impacchettanti epici di qui a nove mesi può essere mentalmente faticoso.

Allora arreda il tuo equilibrio quotidiano con poco, scegliendo cuscini, coperte, federe particolari, sistemi di illuminazione facili da riportare via con te, magari in un bagaglio aggiuntivo, al tuo prossimo spostamento.

Non hai idea di quanto abbinando un tappeto ad un set di cuscini decorativi, la faccia di un’intera stanza possa cambiare e assomigliarti di più.

Una borsa per il lavoro 

Se ti sposti spesso per lavoro, ricorda che la tua postazione dovrà essere sempre un punto fisso per te, per non perdere professionalità, concentrazione e produttività.

Ti consiglio di avere sempre una “Super bag” che contenga SOLO la tua attrezzatura da lavoro che, ti ricordo, non è fatta solo dal computer ma anche da hard disk con back up, chiavette, carica batterie e cavi, agende e tutti gli oggetti che possono far parte della tua working routine.

Considera che la casa in cui stai deve essere accogliente per il tuo lavoro, se non hai un ufficio “comune”. Scopri come rendere la tua casa idonea a lavorare bene. 

Costringiti all’ordine… con un guardaroba a vista 

guardaroba a vista_nomade digitale

Traslocare spesso implica l’alternarsi di valige e valigioni da fare e disfare.
Per altro, in ogni luogo nuovo in cui andiamo, per motivi climatici ma anche per mera goduria, ci diamo allo shopping, di tanto in tanto.
Un mio personale modo, da entropica compulsiva, per non creare enormi montagne informi di panni da occultare in pazienti armadi, dimenticando puntualmente che cosa ho, era usare sistemi di guardaroba a vista. Senza ante.
In questo modo mi costringevo all’ordine e alla decenza.
Diciamo che, ognuno suo modo, cercare di tenere oggetti e abiti in ordine in una vita che di ordinato ha ben poco, è un buon modo per tenere qualcosa di più sotto controllo e non farsi inghiottire dal buco nero del proprio disordine.

Sentito mai parlare del guardaroba capsulare

I cambi di stagione possono essere un problema logistico e organizzativo. Un modo per renderlo più semplice è “riassumere” il proprio guardaroba nella modalità capsulare, cioè avere una serie di capi facilmente abbinabili tra di loro e spendibili almeno tre stagioni su quattro.

Leggerete da qualche parte che per avere un vero guardaroba capsulare servono tot pantaloni tra nero, jeans e antracite, una gonna corta, una lunga e una media possibilmente scure… ma vabbè, sciocchezze. Puoi avere il tuo guardaroba capsulare che rispecchi perfettamente il tuo stile e i tuoi gusti e persino le mode del momento utilizzando colori che più ami e che ti rappresentano.

Io amo la modalità capsulare principalmente perché quando acquisto un capomi piace portarlo tutte le stagioni. Per cui quando acquisto una gonna o una camicia penso già a quali abbinamenti mettere in atto per usarlo in tutti i periodi dell’anno. Converrai che è anche un ottimo modo per avere i tuoi capi sempre più o meno in mente e tenerli in spazi limitati che saranno tuoi per tempo limitato.

 

31 Comments

  • Raffi

    Consigli utilissimi. Anche se io in realtà sono una nomade che torna sempre alla stessa casa.
    Mi piace l’idea del guardaroba capsulare che sposo in pieno. Il mio vero e unico problema è l’accumulo.

  • Tessy

    Non so quanti traslochi ho fatto, forse sono arrivata sette/otto. Non ne posso più. Ogni volta butto via e riduco all’essenziale

  • Martina Bressan

    Lavorare in un ambiente che mi rappresenta e che sento un po’ mio è una cosa che mi da di sicuro una marcia in più! Questi sono sicuramente ottimi consigli io negli anni passati ho fatto diversi traslochi per ragioni di studio prima, e di scelte lavorative poi. Ora mi sono un po’ stabilizzata, ma mi piacerebbe comunque provare con l’armadio capsulare, dovrò informarmi meglio per capire bene. Mi hai dato un ottimo spunto.

  • Raffaele Dipace

    Un articolo molto interessante, ottimi consigli, soprattutto mi sembrano utili quelli sulla borsa da lavoro. li proverò al più presto

  • Gia

    Non cambio spesso casa, anzi mai, ma arredamento sì…adoro i cambiamenti!!!

  • Francesca Maria

    Molto utile questo articolo. Io comunque del guardaroba capsula sono diventata una fan a prescindere dall’essere una nomade o meno 😉

  • Sara

    Caspita, 7 case in 7 anni! Sei un mito! E grazie a questo hai un bagaglio di esperienza pazzesco e, per lo stesso motivo, i tuoi suggerimenti sono ancora più preziosi.

  • Manuela

    Oddio io sono proprio il contrario di nomade…amo la mia casa,i miei spazi e se mi dici che devo cambiare qualcosa vado in crisi nera…però sono sempre interessanti i tuoi articoli.

  • Greta

    ho trovato molto interessante questo tuo articolo, ma la cosa che mi ha incuriosita di più è il guardaroba capsulare

  • Silvia

    Sentirsi a casa è importante, non importa dove ci si trova, l’importante è trovare un luogo che ci ricordi la nostra identità 😊

  • Sabina Samogin

    Che nostalgia dei traslochi che mi ha fatto venire questo post, ho fatto un bel po’ di traslochi in vita mia, ma ora da molto tempo vivo nella stessa casa, nello stesso paese che non vedo l’ora di cambiare e mettere in pratica un bel po’ dei tuoi suggerimenti…. Non comprerò mai più una casa! E’ troppo limitante!

    • Sabrina - In My Suitcase

      Io l’ho fatto e per questo con i traslochi (dei quali, sincerante, non ho molta nostalgia) per adesso ho chiuso. ma forse a causa dei miei trascorsi, amo riarredare casa spesso

  • Rita Amico

    Io sono molto stanziale rispetto a voi: ho traslocato in tutto 4 volte nella mia vita e nella stessa città! Ogni spostamento crea un cambiamento, spesso radicale e si vedono le cose anche in maniera diversa.

  • Sara

    Mi piace da morire l’armadio a vista! Purtroppo per la mia camera non potrei mai metterlo e questo è un vero peccato

  • Stefania

    se penso al trasloco che ho fatto 5 anni fa mi viene male, pensa se dovessi farne uno all’anno o di più! sono d’accordo con l’avere piccole cose come cuscini, lampade, copri divani ecc. per personalizzare l’arredamento che si trova nella nuova casa, spesso sono mobili tristi e in questo modo si ravviva l’ambiente e ci si sente meno ospiti

  • Monica

    C’è stato un periodo in cui ho cambiato spesso casa e mi aiutava a non accumulare. Adesso sono fissa da un po’ e sto pensando che ci vorrebbe un bel trasloco per eliminare un po’ di roba inutile!

    • Sabrina - In My Suitcase

      ogni trasloco ha almeno uno scatolone che non riapriremo mai perchè pensiamo di aver messo a posto tutto. Ergo, nella nostra vita c’è sempre almeno uno scatolone di cose che in realtà non ci servono 🙂

  • Maria Domenica

    La casa non è solo un insieme di mobili e mura ma custodisce la nostra persona in toto. Cercare una casa in cui abitare anche se per poco è quindi una faccenda alquanto delicata che influenza l’inquilino.
    Maria Domenica

  • Stamping the world

    io ho cambiato casa 3 volte e sono impazzita tutte e tre le volte! ma l’ultima è stata la peggiore, avevo così tante cose da trasportare che è stato un vero e proprio trauma! peccato non averlo letto i tuoi consigli qualche anno fa!

  • Denise

    Consigli utilissimi. Stavo pensando se mettere in atto quello dell’armadio senza ante ma mi spaventa un po’ il fatto di non riuscire a mantenere l’ordine.

  • sheila

    questo guardaroba capsulare mi ispira tantissimo.. devo farlo anche io

  • Simona

    Anche io noto un netto miglioramento del mio rendimento se mi trovo in un ambiente che mi rappresenta. Non sono una vera e propria nomade digitale ma cerco sempre di portarmi la borsa con cavi, penne usb, agende, quaderni e quant’altro così da essere pronta in caso di necessità. Noto però che più mi rappresenta il luogo più rendo. Immagino quindi che se dovessi cambiare casa spesso, cercherei di renderla il più personale possibile così da ritrovarmi nella situazione più ottimale per me! ps. L’armadio a vista mi fa impazzire !

  • Hang Around The World - Amalia

    Queste sono delle dritte davvero utili, grazie per avermi aperto la mente verso questo modo di ragionare. Non conoscevo il guardaroba capsulare e non mi sembra affatto una cattiva idea, da provare!

  • Roberto Forcina

    “Fa come se fossi a casa tua” non ci fu motto più azzeccato! Anche se si è “nomadi” in senso stretto del termine e non solo digitali, sentirsi a casa propria anche fuori dalle mura ordinarie deve essere concepito cosi com’è? Se mi trovassi a viaggiare per lavoro e come te dovessi rimanere fuori per un lungo periodo credo che se non rendessi lo spazio, per cosi dire abitudinario, non riuscirei a vivere bene quel periodo lavorativo. Eh si…devo sentirmi a casa!

    • Sabrina - In My Suitcase

      Sono d’accorto con te. Non tutti hanno questa esigenza, anzi, la maggior parte dei nomadi digitali ha esigenze di tutt’altro tipo. Ma io amo ritrovarmi coccolata dalle mie abitudini, perchè sono anche le prime cose che mi mancheranno di ogni esperienza che faccio fuori.

  • Paola

    Ho fatto tantissimi traslochi, credo di aver superato quota 20 ed ogni volta, se rimango più di un anno, accumulo troppa roba. Ultimamente mi guardo intorno e mi chiedo “da quanto non uso questo oggetto?” e finisce che lo regalo per sentirmi più leggera mentalmente, perchè l’ordine in giro mi fa sentire meglio.

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