La felicità non si compra. L’amore men che mai. Allora facciamoci un viaggio, la sola cosa bella, poetica, utile, che si può comprare (e non costa neanche tanto – presto un pezzo su come andare lontano spendendo poco, in aggiunta a questo).
Scomodiamo la scienza, e scopriamo che l’ossitocina, quella cosa bella bella che ci invade quando ci innamoriamo, dandoci quella pericolosissima fiducia nel prossimo e nel futuro, ci prende anche quando ci innamoriamo di un paesaggio, di una donna dal collo lungo thailandese, dal sorriso di un bambino in Brasile e così via, dandoci quella pericolosa voglia di ripartire quanto prima.
Se ci commuoviamo di fronte alla bellezza non è perché siamo matte, come tutti hanno provato almeno una volta a farci credere, ma è perché come il piccolo Coda di Lupo, ci innamoriamo di tutto, potenzialmente. Amen.
Ci vogliono dire che è legato alla maternità, all’allattamento e ai colpi di fulmine e invece, pensate un po’, ci facciamo una scorpacciata di ossitocina anche quando ce ne andiamo a spasso in posti remoti e belli a vedere cose nuove.
Per chi è in attesa del grande amore mi sembra un’alternativa più che valida.
Vediamo il prossimo viaggio come un ponte tra l’amore per voi stesse e il venturo amore per qualcun altro.
Assieme a questo augurio di inizio estate, regalo una carrellata di Ponti che vi faranno innamorare.
Andrea
L’ha ribloggato su Studio Assettati.