Sui motivi per cui è bello fare viaggi e tratte medio lunghe in bicicletta non c’è bisogno di spendere più di tante parole: a quanto legato alla salute psico fisica si aggiungono in maniera molto intuitiva la possibilità di godersi meglio il paesaggio, respirando bene e a pieni polmoni un’aria specifica del luogo, conoscere meglio degli odori peculiari di un paesaggio (l’odore delle colline del Chianti non può essere uguale a quello dei campi provenzali di lavanda, ad esempio), riposandosi in posti nei quali non ci saremmo fermate in caso di tratta fatta con treno o altri mezzi e via dicendo. Insomma, fare un viaggio in bicicletta regala un approccio sensoriale al viaggio che aumenta la conoscenza è l’esperienza in un determinato luogo.
1 – Stereotipi da abbattere:
Il punto è che molte viaggiatrici e viaggiatori credono che le lunghe tratte in bici non facciano al caso loro perché non sono cicliste o perché non sono sportive o allenate, e temono che una simile esperienza sia loro negata o quanto meno non consigliabile onde evitare che possa diventare una sofferente epopea.
In realtà non è proprio così: andare in bici è semplice e naturale come camminare, basta trovare il giusto modo per farlo e non farsi male, proprio come quando si deve decidere quali sono le scarpe più adatte al nostro piede e quale postura sforzarsi ad assumere per non soffrire di scogliosi/lordosi/cervicale/sciatica.
2 – la bici giusta
Come ‘il segreto per una buona pasta è la pasta’ , il segreto per una buona tratta su due ruote a trazione umana, è la bici!
Chi non ha molta esperienza in merito a viaggi in bici è bene che sappia che una bicicletta non vale l’altra. Io ad esempio non amo la mountain Bike, sia perché non mi piacciono troppi i percorsi epici e difficili ma adoro il fascino della lentezza contemplativa, sia perché la trovo molto scomoda. Altre e altri la amano e non si sposterebbero senza neanche in città.
Prima di fare un viaggio in bicicletta quindi è importante sceglierla bene.
Sulla base della propria potenza muscolare e capacità respiratoria bisogna scegliere il modello più o meno leggero come telaio e persino l’altezza dei pedali. Io, sempre come esempio, ho molta resistenza respiratoria e se ho una bici leggera (perché non ho muscoli particolarmente allenati) posso pedalare per ore senza stancarmi. Quindi per me l’ideale è una bici da passeggio con telaio ultra leggero, sella più alta rispetto al punto più alto raggiunto dal ginocchio in fase di crociera (affatica di meno il sistema cardio circolatorio) e posizione del manubrio tale da mantenermi la schiena dritta.
3 – Strumenti per trovare i giusti percorsi
Altro consiglio è quello di scandire bene le tappe e le destinazioni: esistono delle app apposite (appunto) per la scelta di percorsi adatti a tutti i tipi di utenti come Naviki e Maps 3D pro, adatta anche al trekking e allo sci.
4 – Bike tour operator
Esistono infine dei tour operator specializzati nei percorsi ciclabili in grado di suggerire viaggi per ogni tipo di utenza, persino in destinazioni ‘di lusso’, ma da raggiungere in bici.
Tra questi, ho sentito parlare molto bene di Southern Visions Travel .
Sempre un’agenzia, per viaggiatrici e viaggiatori alle prime esperienze ciclabili, può dare qualche dritta sulle modalità di preparazione di un bagaglio adatto, anche se personalmente consiglierei di affidarsi a youtuber e blogger che conoscono bene le problematicità di ogni tipo di viaggio. Ad esempio, ho trovato questo articolo del sito ‘Amici della bicicletta’ molto completo e utile.
Forza e coraggio, se lo han fatto altri lo puoi fare anche tu!
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