Cose che non immaginavo prima di diventare blogger full time

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Chi ha la passione della scrittura e dello story telling (mo’ la chiamano così, la passione di raccontare piccoli grandi aspetti della vita e delle esperienze individuali, collettive, aziendali ecc.), trova nell’attività del bloggare (o blogging, in linguaggio di settore corretto) un luogo di espressione, sfogo, manifestazione di sé e della propria voglia di narrare.

Una cosa meravigliosa, insomma.

Della miriade di persone che aprono e gestiscono un blog, molti e molte ad un certo punto hanno l’idea  di farla diventare un’attività centrale della propria vita, non solo un hobby, anche fonte di fatturato.

sabrina barbante consigli SEO e strategia narativa online

Io appartengo a questa terribile categoria di fameliche, avide, ambiziose persone che decidono di passare dallo storytelling for the storytelling’s sake (mamma, sappi che questa frase in inglese vuol dire “raccontare per il semplice piacere di raccontare”), al raccontare anche per il piacere di

  • aumentare i propri seguaci fissi,
  • aumentare la propria visibilità e quindi anche l’autorità del blog e eventuali guadagni,
  • lavorare facendo una cosa che definire “bella” non è esaustivo e non rende l’idea.

Da quando bloggo per vivere, l’attività in sé ha comportato una serie di cambiamenti al mio approccio alla scrittura e adesso ti racconto in breve una serie di cose sul mondo del “blogging” che non mi sarei mai immaginata prima di diventare blogger full time, a tempo pieno, per professione.

1 – Scrivere è il 30% dell’attività

full time blogger - in my suitcase

Partiamo subito con una notizia che allontanerà i puristi del piacere di scrivere dall’ambizione di diventare blogger per professione.
Scrivere spesso e bene è importante. Ancor più importante è la costanza.
Ma ci sono attività altrettanto importanti, per non dire FONDAMENTALI al fine di aumentare il proprio traffico e la propria page authority (cioè l’autorità del proprio blog nel mare magnum del web).
Ogni settimana ad esempio io impiego, per attività legate al blog e alla sua crescita che non sono la scrittura di nuovi post:
– tempo per la lettura di altri blog, italiani e internazionali,
– tempo per alimentare le fonti di traffico alternative al motore di ricerca;
– tempo per le collaborazioni (scrivere progetti, modificare progetti, sollecitare risposte alle proposte di progetti)
– tempo per la fatturazione e i contratti;
– tempo per l’analisi dei dati.

2 – Un hater ti svolta la giornata in meglio 

travel basilicata blogger

Sempre per mamma, che so che legge: un hater è una persona che ti prende di mira e scrive commenti negativi su quello che fai, in modo spudoratamente offensivo, o in modo passivo aggressivo.
Io che sono di indole permalosa, prima di diventare blogger full time mai avrei pensato che un commento lungo e negativo o sarcastico potesse mettermi di buon umore. Invece è così!
Il pensiero che qualcuno si prenda la briga di entrare nel mio blog (uno dei millemilamilioni di blog nella rete) e scrivere commenti negativi e che addirittura abbia la pazienza di sviluppare antipatia nei miei confronti mi mette in pace col creato! Non scherzo!

3 – Non scrivi più per te stessa (e non è male)

work harder - do you have to leave your full time job to be free?

Quando decidi di scrivere per un blog affinché sia seguito, l’ego di chi scrive non può più essere centrale.

Per quanto, come comandano i principi della Strategia narrativa, la tua persona e personalità deve essere il principale ingrediente del tuo  storytelling, ogni contenuto nasce e cresce pensando a chi ti leggerà, partendo dallo studio dell’intento di ricerca fino agli approfondimenti proposti in ogni singolo articolo.

4 – Buona parte di quello che sapevo su come si guadagna con un blog l’ho messo in discussione

Tra adsense, related links, affiliazioni eccetera, c’è da perdere le speranze o farsene di fasulle.
In realtà i modi per guadagnare con un blog sono come come le strade per la felicità: INFINITE.
E non necessariamente basate sul tuo traffico o su quanti sono i tuoi follower su Instagram o TikTok.

work 2

Per sapere come, nel dettaglio, ho scritto un intero manuale:

Vita da Blogger, come guadagnare con il tuo blog

 

5 – Ci sono “buone pratiche” che mi rifiuterò sempre di mettere in atto 

Quando una cosa, qualunque cosa, diventa lavoro, l’etica non viene necessariamente meno.
Anzi, entra in ballo quella cosa a me sacra che risponde al nome di “etica del lavoro” e che ti porta a fare scelte spesso non immediatamente remunerative o vantaggiose ma che ti fanno star bene con te stessa e co il tuo lavoro e che quindi alla lunga sono le scelte che pagano anche in termini economici.

Ci sono una serie di buone pratiche che i blogger dovrebbero attuare e che io mi rifiuto di mettere in atto, come far apparire dei pop-up che interrompono la lettura, rimandare ai related links (quegli articoli che compaiono a fine articolo in molti blog con titoli come “scopri come ha fatto questa celebrità a perdere seimila chili in un giorno”, “i chirurgi odiano quest’alga” ecc.).

6 – Avrei avuto davvero bisogno di una blogging coach

15 anni fa avrei avuto bisogno di qualcuno esperto che mi mostrasse tutte le strade possibili per raggiungere degli obiettivi, aiutandomi anche a modificare quelle strade e seguire le regole in base al mio modo, al mio approccio.
Avrei avuto bisogno di sapere che nessuna regola (SEO compresa) è una gabbia, ma un binario possibile, che può essere adeguato ai mille mila modi di stare al mondo e sul web.

Insomma, avrei avuto bisogno di un blogging coach, ma non esistevano.
Allora… l’ho creato io, e lo sono diventata.

Se anche tu hai bisogno di quello di cui avrei avuto bisogno io 15 anni fa, scegli il percorso migliore per te. 

 

 

12 Comments

  • Katia

    Ciao Sabrina! sono d’accordo su quello che dici. In effetti, scrivere bene è molto importante ma se vuoi arrivare al successo occorre essere costanti per non perdere lettori e per non farli annoiare, bisogna sempre stimolarli pubblicando qualcosa di nuovo. Io sono un’aspirante giornalista, quindi mi impegnerò al massimo per riuscire a farlo di professione e comunque ti dico che le critiche ci sono purtroppo (per fortuna poche nel mio caso), ma bisogna imparare in qualche modo ad accettarle e magari se sono costruttive ti fanno “crescere”. Però, se parli di haters quindi quelli che ti criticano solo in negativo allora bisogna solo ignorarli perché in realtà si sentono a disagio o magari provano invidia e fanno di tutto per buttarti giù 😉

  • https://narrabondo.wordpress.com

    Diamine, lo voglio pure io un hater.
    Mi ci divertirei 🙂

  • rosa

    Bello mi piace grazie per le spiegazioni per l’inglese

  • Eugenia

    Prima di tutto, congratulazioni di essere N.1 su motori di ricerca Google! Ottimo lavoro :-* E sono contenta che sei riuscita a diventare una blogger full-time! Vale davvero molto 🙂 Sono d’accordo che scrivere è solo il 30% dell’attività, il resto è la parte promozionale/scambio commenti/partecipazione ai vari community/leggere i blog degli altri ed anche un modo bello per conoscere gli altri blogger (Grazie a quello ci siamo conosciute 🙂 ) Che l’anno 2017 possa riempire la tua vita con felicità, gioia e che possa realizzare tutti i tuoi sogni! Felice anno nuovo 🙂

  • Pina Nuzzo

    leggerti è sempre un piacere e imparo tanto, buon anno carissima

  • The Lazy Trotter

    E la mia blogger che insegna alle blogger colpisce ancora.
    D’accordissimo sul trascorrere tempo a commentare e leggere altri blog e ad essere attiva sui social. Per creare una community e’ necessario far parte di una community e portare il nostro valore aggiunto. PEr farsi conoscere bisogna conoscere ed e’ interessante scoprire di quali argomenti si parla nell’infinito mare del web.
    Per quanto riguarda gli haters mi e’ capitato di leggere qualche commento pessimo su di me e ammetto che all’inizio mi si e’ spezzato il cuoricino ma poi hey, ogni critica riesce sempre a insegnare qualcosa. O no? Posso fare una richiesta? Piu’ post di questo tipo, sei la mia guru!

    • Sabrina - In My Suitcase

      My Lazy trotting lady, il cigno nero che è dentro di me (il mio lato oscuro è un cigno nero, just for you to know) mi ha spesso salvata dalla voglia di piacere a tutti e fatto godere dell’iper presenza di chi ti porta bellamente sul…
      By the way, ogni tuo desiderio è un ordine! La rubrica “Salve, sono Sabrina e risolvo problemi” sarà presto e spesso rimpinguata in questo venturo 2017.

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